|
La polemica sulla Camera di Commercio riapre una vecchia
questione: quella di un ponente savonese che vuole
affrancarsi dall'egemonia del capoluogo, sviluppare un
propria identità economica, e che continua a subire il
fascino della vicina provincia di Imperia. Non a caso il
sindaco di Alassio, Marco Melgrati, è tornato a sventolare
il vessillo della secessione da "Savona matrigna". C'è poi
una questione politica che complica ulteriormente le cose:
il ponente ha un elettorato più vicino al centrodestra,
mentre il capoluogo è storicamente una roccaforte della
sinistra.
Enrico Nan, deputato di Forza Italia, intervenendo sui
progetti che l'ente camerale vuole sviluppare nel ponente,
evidenzia proprio queste divisioni politiche ed accende la
miccia.
«Decia e Granero - afferma - hanno l'obiettivo politico di
"frenare" il ponente savonese, ossia il comprensorio
provinciale che ha avuto lo sviluppo economico maggiore.
Altrimenti non si spiegherebbe il tentativo di creare
intoppi e intralci a un progetto destinato al definitivo
rilancio della zona ingauna. Parto da una considerazione -
prosegue il parlamentare forzista -: il comprensorio di
Savona è in grave ritardo sotto il profilo della crescita
economica. E allora, anziché mortificare i progetti di altre
realtà territoriali, si dia da fare per recuperare il tempo
perduto anche a causa dei suoi amministratori pubblici degli
ultimi anni. La politica non si fa frenando i progetti di
altri - conclude Nan - ma lavorando sul territorio come
hanno fatto le amministrazioni comunali, gli esponenti
politici del ponente savonese e ora la Camera di Commercio,
per quanto riguarda il Centro ingauno».
Da Ceriale, intanto, si leva la proteta di un altro sindaco
che mal sopporta«le scelte che arrivano dall'alto».
«L'obiettivo - dice Pietro Revetria che è anche presidente
della Comunità montana ingauna - deve essere partire dal
basso, dalle peculiarità del territorio per migliorarne le
potenzialità economiche». È una difesa a spada tratta del
del Centro ingauno per la progettualità economica voluto dal
presidente della Camera di commercio Giancarlo Grasso e
contestato da Lega Cooperative e Cna.
«Convocherò al più presto una conferenza dei sindaci del
comprensorio - annuncia Revetria -, per ampliare la
discussione e cercare una posizione comune. Sposo con
convinzione la proposta della Camera di Commercio, perché il
territorio del ponente, da Andora e Borghetto, ha la
necessità di poter discutere e programmare il suo sviluppo
economico».
Le perplessità di molti sono legate a sovrapposizioni di
ruoli, frammentazioni e sdoppiamenti che potrebbero creare
confusione, se non addirittura conflittualità.
«Non si tratta di né di creare sovrapposizioni, né di alzare
barriere tra un territorio e l'altro o tra un'istituzione e
l'altra - risponde il sindaco di Ceriale -. Ovviamente le
eventuali proposte che arriveranno dal territorio dovranno
essere integrate con il piano di sviluppo economico
provinciale. Ma non si può dimenticare che il comprensorio
ingauno ha la sua peculiarità in settori come il turismo e
l'agricoltura rispetto al resto del territorio provinciale.
Niente barricate, ma coinvolgiamo le forze operative locali,
che rappresentano una grande risorsa per pianificare lo
sviluppo del territorio. Ecco perché credo che il centro
proposto dalla Camera di Commercio vada nella giusta
direzione di far partire le scelte dal basso e non imporle
dall'alto, per non essere più costretti a vestire un vestito
che va troppo stretto per le nostre esigenze».
Luca Rebagliati
Angelo Verrando
30/10/2005
|
|