Rockpolitik
Adriano Celentano lo ha (ri)proposto, riprendendo una folgorante idea di Giorgio Gaber. Un
giochino simpatico che, fatte le debite proporzioni, potremmo
trasferire a Savona. IL BRUCO |
Rockpolitik. Adriano Celentano lo ha (ri)proposto, riprendendo una folgorante idea di Giorgio Gaber, nel suo atteso e contestatissimo show che ha mandato in fibrillazione parossistica il centrodestra, da Bondi, scendiletto del premier, ai post-fascisti dell'ineffabile Fini e del discotecaro La Russa. Un giochino simpatico che, fatte le debite proporzioni, potremmo trasferire a Savona. Perché no. Provarci non costa nulla e forse potrebbe servire a dare una scossa allo stagno melmoso della politica cittadina.
Lirosi è lento, lentissimo, Giacobbe è rock.
Berruti è lento, Rambaudi è rock.
Casaccia è lento, Caviglia è rock.
Bertolotto è lento, Peluffo è rock.
Il vescovo è lento, don Lello è rock.
De Cia è lento, Speranza è rock.
Nan è lento, lentissimo, Scajola è rock.
Alonzo è lento, Aglietto è rock.
Turchi è rock, Zunino è lento.
Lunardon è lento, Di Tullio è rock.
Bartolini è lento, Pasquale è rock.
Orsero è lento, Buscaglia è rock.
Cipollina è rock, Remigio è lento.
Bosi è lento, Godani è rock.
Acquilino è lento, Astengo è rock.
Cuneo è lento, Santi è rock.
Giacobbe è rock, Canavese è lento.
Pedrini è lento, lentissimo, Gasco è rock.
Sambin è lento, Chebello è rock.
Frugoni è lenta, Bottaro è rock.
Il giochino è avviato. Sono graditi scambi di ruolo e nuove citazioni.
IL BRUCO