PIU' CORAGGIO PER SAVONA
A Savona non si è avuto coraggio, ed anzi si è avuta paura delle novità, restando avvinghiati a rituali consolidati ma ormai superati

di Marco Russo

Le primarie di domenica scorsa hanno dimostrato tre cose: la prima, che quando i cittadini vengono coinvolti in un progetto politico innovativo, rispondono con entusiasmo; la seconda, che l’elettorato guarda molto più alla coalizione che ai singoli partiti, dimostrando così di essere più avanti dei dirigenti politici; la terza, che in politica il coraggio paga, almeno se l’obiettivo è il bene comune. Ebbene a Savona – dove pure ci trovavamo nella straordinaria situazione di avere a disposizione un intero anno per progettare il futuro – non si è stati capaci di mettere in atto nessuna di quelle tre cose. Non si è avuto coraggio, ed anzi si è avuta paura delle novità, restando avvinghiati a rituali consolidati ma ormai superati; si è mortificata la coalizione, demandando, in sostanza, la scelta del candidato sindaco ad un singolo partito senza un minimo di progetto comune; si è accuratamente evitato di avviare una discussione aperta coinvolgendo i savonesi sulle grandi scelte che riguardano il futuro della città, quasi nel timore che questo potesse innescare un processo incontrollabile.

Solo uno scherzo del destino poteva farci vivere una bella festa della politica, come quella di domenica, proprio mentre a Savona si dava prova di una politica asfittica, ripiegata su sé stessa, sostanzialmente autoreferenziale.

Per parte mia insisto su ciò che sostengo da mesi e che ho scritto un mese fa sul Secolo XIX. Savona ha bisogno di tre cose strettamente legate l’una alle altre: innanzitutto c’è bisogno di una idea di città moderna, un progetto di innovazione che tenga insieme welfare municipale, sviluppo economico, ambiente e cultura: occorre uscire da un approccio settoriale dei problemi per assumere una visione di ampio respiro della nostra città e del nostro territorio; in secondo luogo c’è bisogno che questo progetto veda il coinvolgimento e la valorizzazione di tutte le risorse sociali, culturali, economiche, civili di cui Savona dispone: non è vero che Savona sia “povera” di idee, al contrario esistono potenzialità notevoli che finora sono state emarginate e mortificate; in terzo luogo c’è bisogno di un progetto politico innovativo che rafforzi la coalizione sia come Ulivo che come Unione: occorre rompere l’isolamento in cui la politica savonese si sta via via chiudendo e l’unico modo per farlo è quello di dare impulso all’Ulivo e all’Unione come soggetti politici nuovi e aperti.

Un mese fa avevo proposto le primarie. La mia non è una scelta “ideologica”. Sono infatti convinto che esse possano costituire uno strumento utile in questo preciso contesto savonese per rafforzare la coalizione e per aprire una discussione seria sui programmi. Le primarie sarebbero in sostanza il modo per coinvolgere l’elettorato di centrosinistra non solo, e non tanto, nella scelta di un nome ma nella discussione del progetto di città che vogliamo realizzare. Allora la proposta era stata immediatamente respinta rivendicando la centralità dei partiti, come se le primarie fossero pensate in antitesi ad essi. Non so se dopo il successo di domenica ci sia uguale fermezza nella bocciatura della proposta, ma vorrei sottolineare che le primarie non mortificherebbero ma al contrario esalterebbero il ruolo dei partiti come soggetto di elaborazione e proposta politica. Semmai è l’esperienza di questo anno che mortifica il partito, ridotto all’esercizio del solo potere di nomina. Ed il fatto che le primarie siano state bocciate così disinvoltamente fa pensare alla sostanziale debolezza di un sistema politico che teme il coinvolgimento dei cittadini.

Ma a prescindere dagli strumenti che si vorranno utilizzare, il punto resta quello di fare in modo che la politica sappia dare risposta a quei bisogni di Savona che ho evidenziato sopra. E perché ciò accada è fondamentale che vi sia un grande impegno tanto da parte dei partiti che di tutte le forze sociali ed economiche savonesi affinché Savona non perda la grande occasione che ha di fronte.

Marco Russo