IL BALLETTO DEI NOMI

Dal Vaso di Pandora escono tutti gli assi del ceto politico savonese, ma nessuno si chiama Elpis

Da alcune settimane a Savona si è aperto il vaso di Pandora. La città, dopo aver subito il balletto di Ruggeri  (vado, non vado, vado) assiste stupita a quello dei nomi possibili che dovrebbero succedersi nel prosieguo del regno.

Naturalmente chi ha aperto il vaso sono i diessini, unici soggetti politici titolati, dalla geografia della distribuzione delle poltrone, a farlo.

Questa profusione di nomi è la risposta che i DS danno alla Città e ai cittadini un po’ “speciali” che non molti giorni fa hanno chiesto pubblicamente quale fosse la metodologia di opzione depotenziandone così l‘eventuale validità.

Ma scorriamo insieme il carnet proposto.

In origine, al momento della scelta finale delle candidature regionali, pesava come un macigno la figura dell’assessore Lorena Rambaudi, bruciata inelegantemente, alla quale era giustificato far balenare un orizzonte altrettanto roseo e prestigioso.

Naturalmente questo nome era accompagnato da una breve serie di colleghi di giunta, come l’inossidabile e garante della continuità Franco Aglietto, che ha dalla sua un pedigree di assoluto valore oltre a confermare, in perfetta linea, la salda presa delle programmazioni urbanistiche sopra tutto.

Ma, a ben guardare, c’è chi scalpitava già ben prima: sistemato l’ex-segretario provinciale dei DS Nino Miceli in Regione, manca infatti la progressione di carriera per l’attuale segretario della CGIL savonese Livio Di Tullio che, complice anche il prossimo congresso nazionale, potrebbe consentire il ricambio trovando comodo e congruo sedersi sulla poltrona di Sindaco.

Ma non sembra bastare: infatti nel momento in cui Marco Bertolotto faceva le bizze paventando con un piglio da diktat il ritiro delle deleghe ai dipendenti-assessori della giunta provinciale e esprimeva il proprio desiderio di approdare in parlamento nel 2006 pensando di poter fare lo stesso giochetto di Ruggeri, ecco che il vice-presidente Federico Berruti diventava, grazie ai suoi trascorsi di garanzia, il nuovo nome da spendersi in Comune.

La scelta si è rivelata subito molto debole, tanto che quando c’è stata maretta sulla scelta dei candidati, lo stesso Berruti si è sentito non sufficientemente sponsorizzato e garantito.

Infatti la Lettera dei 38, da parte sua, è capitanata da un figlio d’arte di grande riguardo come Marco Russo, che da solo rappresenta un serbatoio di voti non indifferente, e possibile alter ego in una improbabile primaria, di cui i diessini non vogliono neppur sentire il lezzo.

I giorni passano e il vaso di Pandora continua a eruttare, senza soluzione di continuità, altri candidati: ecco il turno della presidente delle OOSS Donatella Ramello. Amministratrice di lunga esperienza e comprovata fede che, allo scadere dell’incarico assessorile provinciale, avrebbe potuto già affiancare in giunta comunale nel 2002 un Ruggeri preoccupatissimo che fece subito sapere che non tollerava com-primedonne.

Non sappiamo quanto capiente sia questo vaso di Pandora, e quanti nomi ancora saranno possibili ma è stato assicurato che entro l’estate tutto sarà più chiaro, parola di Lunardon

C’è però un nome che aleggia su tutti, e che risponde perfettamente alle caratteristiche necessarie (lasciare libero un posto appetibile, essere in perfetta continuità con la politica del centro-sinistra/non risultare sgradito al centro-destra -questi due parametri sono pressoché intercambiabili-  ed aver dato dimostrazione d’essere un politico di professione, vantare buoni agganci con la Savona imprenditoriale): Massimo Zunino. Attualmente deputato, ma pure consigliere comunale, è la figura più logica che l’establishment diessino può investire senza tema di contraccolpi.

Dunque personaggio perfetto il sindaco Zunino, che potrebbe scambiare la propria deputazione con Berruti, mentre si aspetta con passività il nome del candidato al Senato che sarà catapultato dal tavolo nazionale in quota Udeur.

Insomma pare che l’uccellino Elpis, la speranza (del cambiamento), non alberghi nel moderno vaso.

D’altra parte spesso i miti subiscono rimodellamenti inusitati determinati dal contesto....

J. P. Vernant