Maria Callas | foto, siti interessanti |
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Figlia di emigranti greci, Cecilia Sophia Anna Maria Kalogeropulos nasce nel 1923 a New York. La sua è una famiglia agiata, il padre è titolare di una farmacia nel centro di Manhattan, e Maria può eccedere a lezioni di pianoforte. Nel 37 a seguito della separazione dei genitori, Maria segue la madre ad Atene e viene ammessa al Conservatorio. Da qui parte la sua straordinaria carriera di cantante soprano, frutto di un lavoro rigoroso e professionale, e grande disciplina. In Grecia ottiene i suoi primi successi.
Ritorna a New York dal padre ma le esibizioni non la avviano ancora verso quella carriera così straordinaria che si realizzò dopo qualche anno.
Si sposò in Italia nel 1947 con GB Meneghini, di 37 anni più grande di lei. è in Italia comunque che Maria ebbe i suoi primi successi: Verona, Milano, Venezia hanno il privilegio di sentire le sue "Gioconda", "Tristano e Isotta", "Norma", "I Puritani", "Aida", "I Vespri siciliani", "Il Trovatore".
Ancora straordinari trionfi si susseguono in tutto il mondo: è la volta di Londra, Vienna, Berlino, Amburgo, Stoccarda, Parigi, New York (Metropolitan), Chicago, Filadelfia, Dallas, Kansas City. La sua voce è straordinaria: incanta, commuove, stupisce. Per la sua voce, la sua straordinaria carriera, il suo modo di inserirsi e vivere la vita mondana dell'epoca venne definita una Diva e Zeffirelli disse di lei: "La congiunzione di stelle che si sono incontrate per creare un astro così completo e perfetto come Maria Callas non potrà ripetersi mai più".
Si separa dal marito italiano e conosce Aristotele Onassiss, un armatore greco ricchissimo. Lussi, gioielli, panfili non rendono facile questa relazione dalla quale nascerà un bimbo, Omero, che vivrà solo poche ore. La relazione si concluderà a seguito dell'incontro tra l'armatore e la vedova di John Kennedy, Jackie.
Maria vive momenti molto drammatici. la sua solitudine, la sua sensibilità, che le hanno permesso di interpretare con attenzione psicologica i suoi straordinari personaggi femminili, si riveleranno per lei angoscianti, tanto da farla dipendere dai farmaci.
Conobbe artisti italiani importanti come Visconti, Pasolini, Zeffirelli.
Muore a Parigi in piena solitudine nella notte tra il 16 ed il 17 settembre 1977, forse vittima dei suoi stessi farmaci. Le sue ceneri vennero disperse sulle onde del mare Egeo.
http://www.callas.it/framehome-i.html
http://www.mondogreco.net/mariacallas.htm
http://www.letteraturaalfemminile.it/mariacallas2.htm
http://www.nonsoloparole.com/Public/Profili/dettagli.asp?ID=2
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=358&biografia=Maria+Callas
www.filomusica.com/ filo21/mariac.html
Artista norvegese,
nato a Loten nel 1863 e morto ad Oslo nel 1944. Uomo di bell’aspetto sino agli
ottantanni, che celebrerà personalmente con una serie un po’ ossessiva di
autoritratti anche fotografici.
La sua vita è caratterizzata da una serie di lutti dolorosissimi (la madre, la
sorella), dalla follia e dalla tubercolosi (che come dirà: “erano gli angeli
neri che mi guardavano dalla culla”) e da una figura di padre moralista e rigido
sino all’eccesso.
Questa Norvegia d’inizio secolo fotofobica, artefatta nei colori e con i soli
rappresentati come macchie liquide incapaci di calore, questi personaggi
sconvolti nel loro dolore inarrestabile e oscenamente esplicito, la stessa morte
nella rappresentazione più classica dello scheletro sembrano gli unici soggetti
degni di interesse per il giovane Munch.
Il suo percorso artistico ci fa conoscere un artista che maneggia con capacità
non solo gli stili ma anche le tecniche grafiche e pittoriche più straordinarie:
olii, litografie, acqueforti e xilografie sono il suo terreno di esplorazione,
ma anche fotografo sperimentale di straordinaria capacità (dove le figure umane
assumono trasparenze ectoplastiche), capace di abbandonare l’impressionismo
perché alla ricerca dell’espressione, si considera per tutta la vita un malato
senza possibilità di cura. Ma questa stessa tenacia viene agita per andare
controcorrente dal punto di vista artistico, nonostante venga spesso denigrato e
svillaneggiato pesantemente.
Il suo rapporto con le donne è decisamente drammatizzato. Conosce Tulla Larsen,
libera, bella, intelligente, con la quale visita l’Italia, Firenze e Roma, ma il
rapporto tra i due è difficile poiché Edvard si ritiene un malato a vita, un
alcoolizzato psicopatico impossibilitato ad avere una vita normale con lei. Nel
1906, a Weimar frequenta la sorella del filosofo Nietzsche e nei suoi quadri
esprime a colori violenti la solita lotta dei sessi: la donna, potenza demoniaca
e carnefice e l’uomo vittima. L’amore, del resto, è visto dall’artista solo come
lotta e sofferenza, passione e gelosia, tensione e violenza. E la donna è sempre
una specie di "femme fatale", una sorta di vampiro seducente tesa ad annullare
l’uomo, imprigionandolo nella sua rete tentatrice. Ma anche la vittoria contro
la morte.
Studia le tele di Gaugin, che certamente lo influenzano sulla creazione di un
nuovo linguaggio simbolista e sintetista. Rimane fedele alla sua visione e stile
artistico nonostante sia ferocemente attaccato dalla critica e contro di lui
prende posizione pesantemente anche il Terzo Reich ed il Nazismo, definendolo
artista degenerato.
Munch concluderà la sua vita, dopo varie peripezie sanitarie (quali lunghi
ricoveri, tentativi di disintossicazione, una gravissima malattia degli occhi)
in una casa di cura; ma quel turbine eccitato che fu la sua mente, e il
pessimismo innato che non lo abbandonò mai, trovarono un riscatto sul piano
della poesia pittorica.
Munch, umanista in senso esclusivo, tralasciò sempre l'inumano, il contesto
oggettivo: mai si mostrò interessato all'oggetto fenomenico in sé, né tanto meno
al mondo oggettuale. Infatti anche i suoi paesaggi sono in grado di rievocare lo
stato d'animo dell’artista più che qualsiasi realtà esterna.
Munch è stato il simbolo concreto della punta più estrema e drammatica
dell'esperienza romantica.
TUTTE QUESTE IMMAGINI SONO TRATTE DAI SITI SOTTO INDICATI
per un approfondimento sull'opera fotografica di Munch :
http://www.palazzoforti.it/treMostre2001/Munch/fotografia.html
per una ricerca delle Opere di Munvch su Internet:
http://www.artchive.com/artchive/M/munch.html#images
http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/12329/IDCategoria/61
Per visitare la Mostra dedicata a Munch al Vittoriale a Roma:
http://www.romanhomes.com/why_rome/current_events.htm
Un sito ufficiale molto completo (ed in lingua) della vita e le opere di E. Munch
http://www.home.no/edvard-munch/theme/foto/foto4.html
a cura di P.T.
Sabato scorso, 21 Maggio, è morto Paul Ricoeur.
Il filosofo francese aveva 92 anni e soffriva di cuore.
Si è spento nella sua casa di Chatenay Malabry, vicino a Parigi.
E' stato un oppositore dei totalitarismi ma anche delle guerre (da quella d'Algeria a quella di Bosnia) e ha teorizzato il dialogo tra le discipline e le culture.
Nato a Valence il 27 Febbraio 1913, si laureò a Parigi e dopo aver insegnato nelle scuole secondarie, dopo un incontro con Gabriel Marcel, orientò i suoi primi interessi verso il pensiero esistenzialista.
Ricoeur si occupò, in particolare, della filosofia del paradosso di Karl Jaspers, mentre si tenne lontano dall'esistenzialismo di Sartre, che giudicava ateo e modaiolo.
Si confrontò a fondo anche con Heidegger, di cui ammirava il pensiero ma non apprezzava l'ambigua personalità.
Nel 1956 ci fu la chiamata alla Sorbona, e nel 1966 il passaggio a Nanterre dove rimase fino al 1978.
In quel periodo si adoperò per comporre la relazione verticale del potere (Max Weber) con quella orizzontale del consenso (Hannah Arendt).
Trasferitosi negli Stati Uniti, insegnò fino al 1992 al Divinity College di Chicago, stringendo un forte sodalizio con Mircea Eliade, ed impegnandosi nell'elaborazione di un'ermeneutica che si sforzava di dialogare con le scienze umane, specialmente con la psicoanalisi, la linguistica, la fenomenologia delle religioni ed il diritto.
http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=64
Una rassegna stampa sul Filosofo: