Un appuntamento settimanale di valore documentale LE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE A SAVONA Com'è cambiata la Città e perchè |
LA DEMOLIZIONE DEI CASSARI |
La decisione del Comune di Savona di demolire, negli anni 1938 – 39, l'antico quartiere dei Cassari appare ancora oggi fuori da ogni logica valutazione. Si doveva reperire un'area per edificarvi – a cura dell'Amministrazione Provinciale e con il concorso dello Stato – il Palazzo del Governo, i cui uffici erano allora allogati nel palazzo di Santa Chiara, sede di Prefettura sin dai tempi del prefetto Chabrol. In quegli anni un'area libera nel centro cittadino non mancava, come l'ampia zona risultata dallo sventramento degli edifici di via Santa Teresa, via dei Vegerio, via dei Mille, per il prolungamento a monte del corso Principe Amedeo. Ma forse si voleva che il nuovo palazzo governativo sorgesse vicino a quello di Santa Chiara, sede anche del Tribunale e della Questura. Nei progetti inviati al Comune, che aveva aperto un concorso nazionale, la facciata posteriore dell'edificio si ergeva lungo la via Caboto, mentre la fronte principale doveva essere prospiciente ad una vista piazza da unirsi a quella Giulio II, idonea alle adunate fasciste, cosiddette oceaniche e da intitolarsi piazza del Littorio. E la scelta, purtroppo, cadde sulla centralissima zona dei vecchi Cassari, che vantava notevoli edifici come il palazzo di Leon Pancaldo, quello dei marchesi Assereto e la marmorea casa Brilla. Il 23 Gennaio 1937 il podestà, avvocato Santino Durante, fece approvare all'unanimità dalla Consulta municipale un progetto steso, per suo incarico, dall'ingegnere capo del Comune Ivan Ricca “per il risanamento e la sistemazione della zona compresa tra via Cassari, piazza Felice Cavallotti, via Pietro Giuria, piazza Giulio II, via Garassino e piazza del Duomo. La motivazione adottata fu che si trattava di un “ammasso di vecchie, indecorose, antigieniche costruzioni che interrompono nel suo innesto con via Garassino, la via Manzoni, una delle vie principali della Città, che ha acquistato maggior importanza in questi ultimi tempi in conseguenza dell'allargamento di via dei Mille, e che con il nuovo progetto di prolungamento verso mezzogiorno sino ad incontrarsi con via Pietro Giuria, servirà a smistare il traffico verso il Porto, che normalmente si svolge attraverso via Paleocapa. Il progetto redatto dall'ing.capo Ricca, in data 23 Gennaio, pone riparo a tutti gli inconvenienti”. Le demolizioni iniziarono il 16 settembre 1938 e proseguirono fino al 23 Dicembre 1939. A quel punto, al posto del rione dei Cassari, si estendeva una vasta e disadorna piazza, subito intitolata Piazza del Re: gli avvenimenti bellici impedirono la costruzione del Palazzo del Governo (poi trasferito in Piazza Saffi, in quello avrebbe dovuto essere il Palazzo della Federazione Fascista). Alla Liberazione, la piazza fu intitolata ai Martiri della Libertà, ed ospitò a lungo il Mercato del Lunedì: alla fine degli anni '40 fu edificato l'alto palazzo che guarda a Piazza Giulio II, mentre nel 1957 l'intera area fu occupata dalle nuove scuole elementari e medie, intitolate a Cristoforo Colombo e Paolo Boselli (successivamente le scuole medie saranno intitolate alla memoria di Sandro Pertini). La zona trovava così la sua attuale sistemazione, con il rimpianto dell'ingiustificata scomparsa dell'antico quartiere dei Cassari. |