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LE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE A SAVONA

Com'è cambiata la Città e perchè

IL BORGO D'ALTO

 

Il Borgo d'Alto non ha una sua precisa collocazione nella topografia cittadina: si può dire che, in gergo popolare, con questo termine si sia sempre identificata quella porzione del Borgo superiore della Città, il cui centro era la via dei Mille, quando la stessa andava dalle attuali piazze Diaz e Saffi, mentre il vero e proprio Borgo Superiore si estendeva sino a comprendere la zona di Villapiana.

Il quartiere era denominato anticamente Borgo San Giovanni dal nome della porta della cinta muraria esistente, dal 1672 al 1847, sull'area attualmente occupata dalla piazza Diaz.

Osserviamo allora le trasformazioni apportate nel tempo alla topografia della zona.

Partiamo dalla via centra del Borgo: via dei Mille

Un tempo denominata variamente via del Mercato Vecchio o via Torino (per designare la strada che portava al Piemonte, poiché vi sorgevano i capolinea delle diligenze) fu dedicata ai Mille di Garibaldi nel 1910.

In questa contrada degli antichi edifici è rimasta solo la settecentesca chiesa della SS Concezione, attuale oratorio dei SS Pietro e Caterina.

Il fabbricato di maggior pregio che sorgeva in via dei Mille era, indubbiamente, il Palazzo De Mari, scomparso a metà degli anni'60 e costruito nei primi decenni del '700 quale palazzina di villeggiatura dei marchesi, proprietari di una vastissima estensione di terreno che, oltre la piano, comprendeva tutta la zona della Villetta.

Il perimetro del parco della villa comprendeva le attuali via dei Vegerio, il tratto di via Paolo Boselli tra il largo Vegerio e la piazza Mameli, un fianco della stessa piazza, la via Cesare Battisti, la via Pertinace e la piazza Diaz, per una lunghezza complessiva di circa mezzo chilometro.

Con la vendita dell'area da parte dei De Mari, dove esisteva il giardino furono costruiti, a partire dai primi decenni del secolo XX, eleganti fabbricati.

L'altro antico edificio del Borgo d'Alto, non più esistente, era il monastero di Santa Teresa, un fabbricato il cui perimetro poteva essere individuato, grosso modo, tra le attuali vie IV Novembre, Don Bosco, piazza Saffi e via Venezia.

Costruito tra il 1627 ed il 163, il Monastero di Santa Teresa subì diverse modifiche, fino ad ospitare dal 1880 e fino alla seconda guerra mondiale la caserma “Davide Caminati”, sede del 41° reggimento fanteria.

Il Comune decise il risanamento dell'intera zona attorno al 1930: fu demolito il Molino Varaldo, che sorgeva in fondo a via Paolo Boselli e realizzata, con il 1940, il Palazzo del Governo di Piazza Saffi, l'attuale Piazza Marconi e la via collegamento, in un primo tempo, in un primo tempo dedicata a Costanzo Ciano, poi ad Antonio De Oberti e, infine, a Giuseppe Brignoni.

Nel 1963, al centro di piazza Marconi fu edificata la “Fontana del Mare”, opera di Renata Cuneo e la zona assunse il definitivo aspetto attuale.