Ci hanno insegnato che l’unico scopo della vita è lavorare

PRIMA CHE L’ OZIO DIVENTI VIETATO PER LEGGE

 Ma  ciò è profondamente contrario alla vera natura dell'uomo

Quante volte ci siamo sentiti dire “l’ozio è il padre dei vizi” e quante volte  siamo stati colpevolizzati per  essere rimasti  a ciondolare  per  casa , magari un pomeriggio intero.

In questi giorni abbiamo letto il libro “ L’ozio come  stile di vita” di Tom Hodgkinson  e abbiamo capito quanto sia ingiusto essere stati oppressi  fin ad bambini  dalla presunta virtù dell'alzarsi presto la mattina; ci hanno insegnato  che l’unico  scopo della vita è lavorare, produrre, guadagnare.

 Ma tutto ciò è profondamente contrario alla vera natura dell'uomo.
In questo libro, Tom Hodgkinson  spiega che il concetto di ozio  come spreco di tempo è un concetto pericoloso messo in giro da gente priva di spiritualità, gente che dipinge i musicisti e gli scrittori come lavativi ed egoisti.

Cita  Louis Stevenson  che in un suo saggio del 1877 scrisse: “ la pigrizia non consiste nel non far nulla, ma nel fare molto  di quello che non è contemplato nei dogmatici formulari della classe dominate.”

Ogni persona creativa  ha bisogno di lunghi periodi di mollezza per poter sviluppar idee.
Walter Benjamin uno dei grandi “fannulloni” letterati del novecento scrisse “ Sovente è nell’ora in cui gli artisti  sembrano meno occupati nella loro opera che vi sono immersi con più profondità”.

Il letterato cinese Ou Yang Hsiu  confesso che c’erano tre posizioni  in cui scriveva meglio:” sul guanciale, sul cavallo e sul gabinetto.”

 Dopo queste citazioni il libro di  Hodgkinson  giunge ad amare considerazioni:

  E’ proprio per impedirci di pensare  troppo che la  società preme  su tutti noi per farci uscire dal letto.

Questo pregiudizio  è ben consolidato nel mondo occidentale, i governi non amano gli oziosi, i poltroni li inquietano. Gli oziosi  non fabbricano oggetti inutili e non consumano prodotti inutili del lavoro, non si lasciano controllare, non vogliono vivere come i loro leader e non vogliono essere aiutati. Non è un caso che i sistemi totalitari temono particolarmente i pigri.

 Il libro si conclude ricordandoci che  sono le creature   delle fiabe, i disadattati, gli eccentrici,  i girovaghi, gli inaffidabili, i poeti, i vagabondi e gli oziosi che rendono la vita degna di essere vissuta. 

 Nel  timore  che qualche politicante di casa nostra vieti per legge  l’ozio, cerchiamo  di approfittarne finchè si può , facciamo i pigri: ne  guadagneranno il nostro sistema immunitario e  il nostro spirito.

ZORRO