Alla fine la nuova Giunta Regionale è stata varata

LA NUOVA GIUNTA REGIONALE

Sono tornati i tempi di Magliotto, quando i savonesi contavano davvero in Regione?

Alla fine la nuova Giunta Regionale è stata varata e possiamo elencare i nominativi che la compongono, al fine di archiviare un dato essenziale per la piccola storia amministrativa della Regione Liguria.

Dunque, accanto al presidente Burlando, ci saranno il vice presidente Massimiliano Costa, che si occuperà di Formazione, Istruzione e Politiche Sociali; l'assessore all'edilizia ed ai lavori pubblici Maria Bianca Berruti; l'assessore al turismo Margherita Bozzano; l'assessore all'agricoltura, alla protezione civile, alla caccia e alla pesca Giancarlo Cassini; l'assessore alle attività produttive Renzo Guccinelli; l'assessore  alle infrastrutture ed ai porti e trasporti Luigi Merlo, l'assessore alla Sanità Claudio Montaldo; l'assessore alla Cultura Fabio Morchio; l'assessore alle Finanze Giovanni Battista Pittaluga; l'assessore all'Urbanistica Carlo Ruggeri; l'assessore al lavoro Giovanni Vesco, l'assessore all'ambiente Franco Zunino.

A questo punto, quale commento è possibile formulare, in prima istanza?

Non si sfugge all'impressione dell'elaborazione di una somma di istanze corporative e di pesante ingerenza dei partiti: anzi di un partito, i DS.

La fetta di potere che i DS ingoiano con la formazione di questa giunta è enorme ( e nel complesso della trattativa che si è svolta attorno agli incarichi istituzionali: se si pensa che appartiene ai DS anche il Presidente del Consiglio).

Davvero impressionante la voracità di questo partito, che porta a casa i lavori pubblici, le attività produttive, la sanità, l'urbanistica (ma un tempo, anche nella giunta di Ciantagalletto: lavori pubblici ed urbanistica non dovevano andare a due partiti diversi?).

 

In questa combinazione i DS, hanno messo dentro di tutto: una spartizione geografica, una divisione della posta tra i suoi uomini forti (i quali, salvo Claudio Montaldo cercano di non far sapere di essere stati nel PCI: almeno leggendo il tabellino di Repubblica. Burlando, Ruggeri, Guccinelli non si capisce bene in quale partito erano negli anni '70 – '80. Un partito che, comunque, diede loro stipendi e incarichi. Stipendi pagati con il sudore dei friggitori di frittelle ai Festival dell'Unità), la copertura di evidenti interessi corporativi (come nel caso dell'assegnazione dell'assessorato all'Urbanistica, comprensivo della pianificazione territoriale) e tante altre cose...
Le altre forze della coalizione? E' facile fare accordi per sommare i voti; più difficile fare accordi che tramutino i voti in istanze concrete, rispondenti alle esigenze degli elettori.
In questo SDI (che ha riportato in giunta Morchio, dimostrando una evidente debolezza in materia di amministratori all'altezza), Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista hanno davvero mostrato la corda di una impostazione di coalizione “sommatoria” e non fondata sui contenuti.
Poi ci sono i casi clamorosi: quello di trasformismo, impersonificato da Pittaluga (evidentemente l'unica persona in Liguria capace di occuparsi del bilancio regionale, visto che ha appaltato l'incarico a prescindere dalla coalizione), e quello di amicizia, dell'assessore Bozzano, indicata dai media come “amica di lunga data del Presidente Burlando”.
Savona avrà due assessori: l'ex- Sindaco Ruggeri, ed il plurititolato Zunino (che,tra parentesi, in Consiglio Comunale capeggiava l'opposizione: come esempio di coerenza non c'è male...).
Sono tornati i tempi di Magliotto, quando i savonesi contavano davvero in Regione?
I tempi di Magliotto però coincisero con quelli di Teardo: e per i savonesi in giunta non si tratta di un gran viatico...

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