Le belle notizie che non fanno notizia/ Un dottorato oggi raro in Liguria
Tre laureati in Fisica
specialistica
Sono di Albenga, Alassio e
Sestri Ponente
Storie di talenti: Luca
Costa, Nicola Manca, Marco Pelassa. E il
precursore Michele Merano della Valle Arroscia
da dove proviene
Paolo Pastorelli con laurea in scienze
informatiche
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Genova –
C’è stato un periodo in cui i laureati di Fisica non mancavano. Non
erano “cervelli rari”. Oggi siamo all’eccezione. E qualcuno sostiene,
dati alla mano, che in certe scuole (Liguria
compresa) esista una carenza di insegnanti
(fisici) a fronte di una “abbandonza” di
ingegneri.
Resta in
tutto il suo valore di sfida al futuro, la
“scommessa” di vita, il traguardo degli studi,
raggiunti da tre giovani liguri. Gli unici tre
laureati in specialistica, all’appello del 25
febbraio scorso. Dopo aver conseguito la laurea
triennale (Fisica) all’Università
di Genova. |
Entrambi hanno scelto “Fisica
della Materia”.
Un
particolare di cronaca sulle origini dei nuovi
talenti.
Marco Pelassa è nato ad
Albenga,
ma la famiglia paterna proviene dalla
Valle
Arroscia:
Mendatica- Monesi, dove i nonni hanno
trascorso una vita, praticando la transumanza
tra Alpi
Marittime e Riviera di Ponente (l’imperiese-
dianese ed il savonese).
Il papà,
Renzo
Pelassa, indossava la divisa della polstrada.
E’ stato vice comandante al distaccamento di
Finale
Ligure e poi sottufficiale ad
Albenga.
Un’esistenza segnata da alcune disgrazie che
avevano, a suo tempo, fatto notizie sui media
per la morte, in circostanze tragiche, di due
figli. Uno era sottufficiale della Guardia di
Finanza, a
Loano.
L’ultimogenito,
Marco,
dopo aver frequentato il liceo ad
Albenga,
è diventato studioso di Fisica. La scienza che
studia, mediante metodi sperimentali ed
elaborazione matematiche, la natura e le leggi
della materia, dell’energia, del tempo e del
movimento. Al suo interno si possono determinare
diverse discipline particolari.
Albert
Einstein
resta il “padre”- simbolo mondiale. Fisico
tedesco naturalizzato statunitense (1879-1955).
Visse l’infanzia in
Baviera,
terminò gli studi in
Svizzera
ed ebbe come primo impiego l’ufficio di brevetti
di Berna.
Nel 1905 pubblicò tre memorie che segnarono una
tappa storica nella fisica. La terza memoria gli
valse il premio
Nobel
nel 1921. Era un pacifista convinto, appoggiò
tuttavia, pur senza parteciparvi, gli studi
sull’impiego bellico dell’energia nucleare
durante la seconda guerra mondiale. |
![]() I tre colleghi con neo Laurea specialistica in Fisica: Luca Costa, Nicola Manca e Marco Pelassa |
Il 24 enne
Marco
Pelassa ha scelto per la tesi: “Studio
quantitativo della chemiotassi batterica con
l’impiego dei processi stocastici”.
Relatore
Andrea Mazzino.
Si
tratta dello studio del moto dei batteri e della
modalità con cui questo si adatta alle
condizioni chimiche dell’ambiente esterno,
consentendo l’individuazione di fonti di
nutrienti e di sostanze dannose. L’avvicinamento
alle prime e l’allontanamento dalle seconde.
Pelassa ha focalizzato l’attenzione sull’Escherichia
coli, un comune batterio intestinale che
costituisce
uno degli organismi più approfonditamente
analizzati sia dal punto di vista genetico, sia
strutturale. L’approccio ha consentito la
descrizione, con equazioni matematiche, del
complicato moto del singolo batterio; un
movimento a zig-zag simile a quello di un
ubriaco o di una piuma nel vento. Ma anche del
modo in cui si espande una colonia formata da un
numero molto grande di batteri. E ancora, il
comportamento del batterio in risposta alla
presenza di sostanze chimiche; gli effetti del
batterio stesso, per una colonia, permettono di
chiarire i meccanismi in base ai quali
particolari ambienti favoriscono certe strategie
di movimento piuttosto che altre.
Inutile
rimarcare che il “tema” è riservato agli
studiosi, agli esperti e la divulgazione
rappresenta un momento di testimonianza
documentale. Marco Pelassa si è lasciato alle spalle un percorso universitario tra sacrifici, grande impegno, rinunce, soddisfazioni. |
E
nel giorno della festa che gli hanno
riservato parenti, persone care ed amici, ai
tavoli di una famigliare e casalinga trattoria
di Costa Bacelega (frazione di
Ranzo) commenta riflessivo
: <Dovessi
tornare indietro? Sarei costretto a rifare le
stesse scelte per passione, stando semmai più
attento alle opportunità dell’offerta didattica.
Non per falsa modestia, rimane per me un primo
traguardo di vita e motivo di orgoglio,
soddisfazione. Penso ai nonni che
pascolavano, alla durissima vita del montanaro.
Penso alla persona che più è stata al mio
fianco,
mamma Mariangela che non
ho più; al ricordo struggente dei miei fratelli,
Massimo e Alberto. Dicono che i
fisici siano persone spesso anomale, badano alla
sostanza e non è detto che l’impegno profuso
garantisca un “premio” adeguato. Non mi
considero mosca bianca. Forse bisognerebbe non
ricordarci dei giovani fisici solo
occasionalmente
Ora
tocca al bravo Nicola Manca che
vive ad Alassio con la
famiglia
,
il padre è preside.
Manca ha scelto: <Dispositivi
microelettromeccanici innovativi basati su
ossidi funzionali>. Relatori
Daniele Marrè e Luca
Pellegrino. Lamia-Cnr
di Genova.
L’argomento riguarda lo studio della
relazione fra lo stress meccanico e proprietà
degli ossidi dei metalli di transizione,
materiali particolarmente interessanti perché
oltre ad avere un’enorme varietà di proprietà
elettriche, magnetiche, presentano pure la
possibilità di controllare tali caratteristiche
tramite l’applicazione di uno stress meccanico
dall’esterno.
Infine,
Luca Costa.“Tesi”:
<Microscopio a forza atomica per
misure su superfici libere di liquidi>.
Relatori, Fabio Comin e Corrado Boragno.
Esfr (Europea Synchrotron Radiation
Facility) di Grenoble, in Francia. In valle Arroscia, la
scienza informatica
Lo spunto giornalistico dei neo dottori in fisica, ci porta ad un altro personaggio, con un corollario da studioso, non comune. Si tenga conto che parliamo di località montane colpite, dopo gli anni settanta, da un devastante spopolamento e sgretolamento del tessuto economico-occupazionale-sociale. Paolo Pastorelli, appartiene già alla terza generazione. Un curriculum che “vola alto”. Alla laurea, in Scienze informatiche, è seguita una borsa di studio della Comunità Europea, come ricercatore presso l’Inria (corrispondente del Cnr italiano), approfondendo la ricerca sulle telecomunicazioni con reti a fibre ottiche. Da qui all’impegno presso una multinazionale Svizzera, una sede anche a Genova (la ABB). Si occupa, tra l’altro, di sviluppo informatico, programmi di automazione industriale per centrali elettriche. Pastorelli va in missione, frequente, in diverse realtà regionali. Dalla Calabria alle Marche, dall’Emilia alla Lombardia. Fa assistenza alle “centrali” che hanno acquistato programmi informatici della ABB. Il papà, Mauro Pastorelli, è stato vice sindaco di Briga Alta; mamma e nonni di Mendatica, gente semplice, alla buona, con l’emblema della rettitudine e dell’operosità. Tra orgoglio e riscossa morale. IL
PIONIERE-PRECURSORE DELLA FISICA IN VALLATA Per ultimo, ma solo per impostazione giornalistica, Michele Merano, 38 anni, di Pieve di Teco, pure lui origini paterne a Mendatica, con papà Franco, geometra, pubblico amministratore, personaggio assai apprezzato nell’alta valle, nell’imperiese e scomparso improvvisamente due anni fa. Michele Merano può considerarsi il precursore della Valle Arroscia, tra i laureati in Fisica (della materia), a Milano.. Poi un master a Pavia, dottorato a Losanna nel 2000. Ricercatore a Parigi fino al 2005. Tre anni a Leiden, in Olanda. Ora l’insegnamento a La Spezia e la speranza che il concorso di insegnante nella scuola superiore dia lo sbocco all’aspirazione prediletta. Per tirare le somme e riflettere a voce alta. Il “nodo italiano” resta quello di offrire ai migliori talenti di fisica, ricercatori, una prospettiva che non imponga necessariamente l’emigrazione forzata, oltre frontiera. Una scommessa, ormai da troppi anni in attesa di soluzione, che impone soprattutto alla politica (con la sua classe di governo di qualsiasi colore) una più puntuale e coerente mentalità vincente. Una rotta più decisa, puntuale, per valorizzare le vocazioni del territorio. Il nostro territorio ligure, e soprattutto gli “specialisti”, con loro bagaglio cruciale e d’avanguardia nel panorama italiano. L.C.
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