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Scuola materna di Savona,vietata benedizione pasquale

Il vice parroco bloccato dalla maestra su ordine di…

Gentili signori di Trucioli Savonesi

Seguo il vostro blog da poco più di un anno. Ogni cittadino dovrebbe conoscere la città in cui vive. Essere informato senza veli su cosa succede. Ci sono notizie da non scrivere, da non diffondere?

Vorrei raccontare un fatto che, presumo, non interesserà quasi a nessuno.

Nella nostra Savona dove sono stato battezzato, cresimato, ho studiato, sono cresciuto, lavoro e pago le tasse (fino all’ultimo centesimo essendo un dipendente) è successo qualcosa che mi turba. Mi tormenta.

Lo racconto per i vostri lettori.

Succede che nell’asilo nido-scuola materna frequentato da mio figlio, al vice parroco della mia parrocchia, presentandosi per la tradizionale benedizione “della case” del periodo pasquale, gli sia stato vietato l’accesso.

Da chi? A me risulta – e potete accertarlo sia parlando con il sacerdote, sia con il dirigente scolastico – che al suo arrivo sia stato fermato. <Mi dispiace,  non può entrare per la benedizione, abbiamo ricevuto precise disposizione dal nostro direttore.  Nulla contro di lei…>.

Il sacerdote munito di stola, aspersorio con l’acqua santa, ogni giorno esce dalla canonica per benedire le nostre dimore, i luoghi di lavoro, gli uffici pubblici e privati.

Ma a Savona può accadere che il dirigente Gianni M., a quanto mi si dice di fede comunista, abbia deciso di impedire al nostro “choccato” vice parroco, la sua missione, considerandola evidentemente illegale-illegittima, o non opportuna, o in contrasto con la nostra Costituzione.

In effetti lo stesso dipendente statale, in passato, ma non ne sono certo, pare abbia deciso di far rimuovere il crocifisso dalle aule.

Non mi interessano le strumentalizzazioni politiche. Forse è temendo proprio questo che le autorità ecclesiastiche della  diocesi di Savona-Noli (il vescovo mi hanno detto che era assente per motivi pastorali) hanno scelto o forse, a loro volta, consigliato, il “silenzio”.

Loro tacciono, noi dovremmo tacere, i “media” fingono di non sapere, io avrei tanta voglia di incatenarmi davanti all’asilo, ma non lo faccio per rispetto al figlioletto.

E forse le “piazzate” non servono, visto che siamo ormai abituati agli incatenamenti spettacolari esibiti in televisione. E non fanno neppure più notizia.

Ho deciso di scrivervi, vedete voi se usare per intero il mio nome e cognome. Non avrei dubbi se non fossi papà di un incolpevole minore.

Voglio concludere aggiungendo che è stato chiesto una spiegazione alla maestra. La risposta: non era stata autorizzata a dare chiarimenti. Mi domando, in conclusione, non sarà per caso dovuto alla presenza, all’asilo, di piccoli di famiglie mussulmane? O atee, come succede per famiglie albanesi. Personalmente non lo credo.

Grazie, Carlo….