Qui Alassio: si lavora per
il bene di tutti
E non si pagano le
mazzette ai parassiti
di Gianni Ardissone |
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Al blog
Trucioli Savonesi, Con stupore e meraviglia abbiamo letto che un gruppo di commercianti, esercenti – oltre un centinaio? - si sono riuniti e lamentano che Alassio non si cura dei problemi del turismo, del commercio, degli alberghi, dei servizi, della pulizia. Elencano un rosario di richieste da piccole elemosine. Non dicono, chissà il motivo, che Alassio è pur sempre più viva e vitale di tante altre località della Riviera, portate ad esempio di manifestazioni carnevalesche. Poveretti! Sotto le elezioni.
Evidentemente questi signori confondono le
maschere di carnevale, con chi in questi anni in
Comune ha bene amministrato la cosa pubblica,
nell’esclusivo interesse della maggioranza dei
cittadini, del turismo, delle categorie. |
Certamente indossare l’abito del denigratore,
pur senza aver ottenuto il voto e l’investitura
dei cittadini, non costa nulla. Non dovendosi
confrontare con l’elettore.
Anzi, c’è da scommettere che alcuni di questi
signori – altri sono topi da fogna che da tempo
infangano la giunta comunale, utilizzando
pseudonimi, blog, anonimi esposti, lettere
firmate, ma taroccate – se si presentassero
all’elettorato riceverebbero la pernacchia di
una manciatina di voti.
Denigrare la giunta
Melgrati,
significa infangare quasi il 70 per cento degli
alassini che ha più volte riconfermato la
fiducia durante più mandati amministrativi. E
che alla prossime elezioni riserverà, al
professionisti della calunnia ed ai loro amici
giustizialisti, una sonora sconfitta, storica.
Allora diciamo ad alta
voce: “Qui
Alassio, non si pagano le mazzette, ci avete
confuso con qualcun altro che frequenta i “topi
da fogna”.
Se
avete dei dubbi chiedetelo all’editore alassino
de Il
Partito del Cemento. E al suo libro
Vaticano Spa.
Ad
Alassio,
nonostante i nostalgici comunisti, si vuole
onorare
Egardo Sogno, a ragione. Il sindaco
Melgrati
ha avuto il coraggio civile di difenderlo
senza timori e riverenze. Leggete proprio il
libro “Vaticano
Spa”, non “Alassio
Spa”.
A pagina 45 è scritto: <…Per
il cassiere della democrazia cristiana
Severino Citaristi, pluricondannato in Tangentopoli, compare un
assegno da 60
milioni. …Dal
conto
“Spellman” dello Ior, la
banca vaticana, escono invece 400 milioni di
lire per l’avvocato
Edoardo
Ascari. In quegli anni il penalista
(frequentatore della Baia del Sole? ndr) è difensore di
Edgardo
Sogno
e patrono civile
della famiglia del commissario
Luigi
Calabresi, poco tempo dopo verrà nominato da
Andreotti
come avvocato
nei
procedimenti aperti a
Palermo
per concorso in associazione mafiosa”.
E per “Piazza
Sogno”, ad Alassio, rimuovendo l’odio
comunista della
Liberazione, si è battuto con coraggio anche
Pier
Franco Quaglieni, proprio dalle pagine del
La Stampa,
ora diretto dal
figlio dell’eroe
Calabresi.
Ma un nuovo libro
(Il
Patto)
dell’editore alassino
vuole farci
credere, a pagina 239, testualmente “Di
liberale
quel golpe non
ha proprio nulla, a partire dalle organizzazioni
terroristiche fasciste con cui
Sogno
tiene stretti contatti, eversori addestrati
all’uso delle armi da ufficiali Nato
statunitensi. In parallelo al tentativo di Sogno
si muove anche la
Rosa dei
venti che trova ampia complicità all’interno
delle Forze armate…Sogno
ha sempre rivendicato il proprio ruolo in
quel disegno. ;a le inchieste della magistratura
di sono arenate, avocate al Tribunale di Roma e
li lasciate morire. Quello che succede nell’annus
horribilis 1974
– bombe anche a Savona ndr-
rimane ancora oggi senza verità, né colpevol…i>.
Una sfida:
perché non si
promuove una bella conferenza al
Rotary
Club Alassio che, con plauso unanime, il
nostro sindaco ha presieduto per un biennio? E
dove sono ammessi esclusivamente persone non
imputate? Che non fanno gli infangatori di
professione.
Gianni Ardissone
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