Lo
specchio di meccanismi distorti. Un debito di
1,6 milioni di euro. Chi paga?
Il “buco”Enaip non
interessa
L’assuefazione dei savonesi al “malaffare”
Vaccarezza: <In passato il manico politico della
Provincia è mancato, in nessun altro ente si
sarebbe potuto fare un contratto cosi poco
garantito. Accordi superficiali> Niente nomi
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Savona-
Il 17 febbraio IL Secolo XIX (vedi….)
ha dato, con rilievo, la notizia di uno degli
scandali, mai esploso peraltro in tutti i suoi
contorni e di cui
Trucioli aveva peraltro parlato nell’ambito di cosa può accadere nei
progetti di “formazione lavoro”. Avevamo
riprodotto una serie di comunicati dall’allora
notiziario della Provincia di Savona. Si parlava
anche di
Enaip e come è abituale, nessuna reazione.
Silenzio e disinteresse opaco. Del resto le
scomode inchieste giornalistiche non sono più
moda. Il cittadino vuole leggere “cose leggere”,
meglio se in chiave positiva, ottimistica.
Intanto poi tutto finisce nel frullatore della
“non memoria” che premia e “paga” in termini di
consenso non di crescita sociale, né di
democrazia compiuta. |
Ed ora
che, a distanza di anni, esplode il “bubbone”
nudo e crudo, con “buco di bilancio”, si finge
di scandalizzarsi. Si grida alla cattiva
amministrazione del denaro pubblico che alla
fine non ha neppure giovato, a quanto pare,
all’accrescimento socio-economico in termine di
posti di lavoro e riqualificazione.
Così il
neo presidente della Provincia di centro destra
– ha
sostituito due presidenti di centro sinistra in
sella per quasi 15 anni,
Garassini
e Bertolotto, quest’ultimo passato al
Pdl,
candidato in Regione a sostegno di
Biasotti
-
può dichiarare al
Secolo XIX: <Io nel bilancio
non entro, ma questa vicenda è la prova che in
passato il manico “politico” della Provincia è
mancato;
in nessun altro ente pubblico si sarebbe
potuto fare un contratto cosi poco garantito…>.
Non ci
sembra un linguaggio molto chiaro, ma bisogna
accontentarsi. Chi conosce a fondo da quale
pulpito arrivano le prediche di buona politica
amministrativa, difficile possa meravigliarsi.
Qui non è un problema di antipolitica, semmai
del cancro che sta divorando, dalle fondamenta,
il Paese definito il più ricco del
Terzo
Mondo (a La 7,
Carlo
Celli della Luiss di Roma, il 27 febbraio
2010).
Non si
tratta di scovare reati, il compito non è della
politica, né del giornalismo. Semmai di
consentire ai cittadini di sapere, di conoscere
come sono andate le cose.
E qui le
date possono essere eloquenti.
Garassini
e Bertolotto non hanno risposto via giornali
a Vaccarezza, forse era il caso di farlo.
Il Secolo XIX,
con Dario
Freccero, ha ricordatato
che ci troviamo a distanza di 10 anni
dalla messa in liquidazione dell’Enaip e il crac
è del 2000, dieci anni fa.
Che si tratta di almeno 200 corsi di
formazione affidati e pagati dalla Provincia
negli anni ’90 e
non sempre rendicontati e
svolti. |
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Qualcuno
doveva controllare, il danno alle casse
pubbliche è evidente. Forse la parte penale è
prescritta – del resto tra condoni, legge Cirielli,
prescrizioni, si è creato in Italia la più
potente ed oleata macchina di illegalità
“democratica” del mondo come alcuni osservatori
stranieri hanno fatto spesso osservare - ; resta
da capire se anche la
Corte dei Conti, tra gli ultimi baluardi di giustizia
amministrativa, potrà fare qualcosa.
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Nessuno
l’ha scritto, eppure i nomi in calce alle
delibere e agli atti amministrativi non sono un
segreto di Stato. Non sono stati smarriti, né
andati al macero, come accade per certe vicende
ed atti giudiziari.
Lo
stesso
Alessandro Garassini ha in più circostanze
denunciato il degrado morale e di corruttela in
cui naviga una certa politica trasversale in
questa regione e non solo.
Una
risposta alla “doverosa” presa di posizione del
presidente
Vaccarezza che utilizzando i soldi dei cittadini dovrà far fronte al
debito accumulato. Non c’entra la sterile
polemica, ma un dovere di trasparenza, di etica
pubblica, prima ancora che di moralismo e
antimoralismo. E neppure di codice penale. Non è
il ruolo giornalistico.
Del
resto il giorno prima lo stesso
Secolo
XIX ha dato spazio alla notizia
“Il futuro del turismo passa attraverso la formazione. Vaccarezza: è un
punto di partenza concreto>. > Nuovo
progetto di Provincia ed Ebit.
Forse
tra dieci anni si scoprirà: i corsi di
formazione quanti posti di lavoro hanno
prodotto? Quale è la sorte toccata a centinaia e
centinaia di usufruitori passati che sono stati
espulsi dal settore per mancanza di lavoro, come
la chiusura senza sosta di alberghi.
L’apertura
e la chiusura, cambi repentini di gestione di
tantissimi altri esercizi in stragrande
maggioranza a conduzione famigliare. Accade
anche nei chioschi e bar-ristoranti degli
stabilimenti balneari.
Non si
dice che quella “manna” di soldi pubblici arreca
benefici alle clientele, ma trattasi di
caramelle e fumo negli occhi. Regalini che non
incidono nella soluzione della crisi vera. Certo
che la formazione e utile, ma nell’ambito di
quali prospettive concrete se i numeri ci dicono
che sono le “seconde case” a farla da padrone,
anche nelle future scelte dei
Puc.
E la soluzione trovata è il “blocco” delle
trasformazioni alberghiere. Un ulteriore danno,
come è stato documentato.
Alle
future generazioni consegneremo un paese sempre
più disastrato e corrotto, in ogni senso.
Basterebbe fare un bilancio complessivo, anno
per anno, dal 1995 ad oggi, dei corsi di
formazione nel settore turismo e si scopriranno
risultati sorprendenti. Chi ne ha beneficiato e
con quali risultati del comparto. Meglio però
tacerlo. Far finta di niente. Alla
Vaccarezza, insomma.
R.T.
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