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Accadeva all’ufficio tecnico comunale. Anche le “sanatorie”erano utili

Quelle carte del maresciallo Rimicci

Ad Albissola Marina andava in scena

Pagine inedite di cronaca in una città che da anni si interroga sull’edilizia

 

ALBISSOLA MARINA – Nel corso degli ultimi anni abbiamo letto, ad intervalli, vicende edilizie zeppe di misteri ed ogni volta emergeva un interrogativo: si riuscirà prima o poi a far luce sui tanti interrogativi? Oppure tutto sarà sepolto in un meccanismo perverso che alla fine non premia i comportamenti onesti corretti, né l’interesse pubblico, né la trasparenza. Rischiamo di accomunare tutti nel fango.

Che significato ha avuto, ad Albissola Marina, la mancata promozione dei principi del buon governo? Non avere interesse attivo al benessere civico, culturale, sociale e morale della comunità? Non incoraggiare le persone che si dedicano al servizio, a migliorare la loro comunità senza far prevalere lo scopo speculativo? A non promuovere un costante elevamento del livello di efficienza e di serietà morale nell’industria, nelle professioni, negli incarichi pubblici e nei comportamenti privati elitari?

Nell’archivio del vecchio cronista centinaia di documenti – in parte ricevuti da studi legali i cui titolari appartenevano a quel mondo massonico che non condivideva la disintegrazione della democrazia nelle sue varie espressioni –. Forse è utile soprattutto conoscere cosa accadeva ieri. Per meglio comprendere oggi.

Non ci interessano i reati in quanto tali, se sussistevano o meno. Diamo per scontato il “siamo tutti vittime di toghe rosse”, spot caro a Berlusconi e che fa tante presa sulla maggioranza degli italiani.

Al giornalismo che descrive, racconta, scava dove può, non resta che arricchire il bagaglio storico. fornendo notizie, documentazione.

In attesa degli sviluppi di varie inchieste assai più attuali, ci pare utile, per i lettori di Trucioli Savonesi, indicare spaccati inediti di alcune vicende passate. In chiave socio-politica, storica.

Sul numero scorso (235 abbiamo riportato una sentenza e riepilogato un caso scabroso, con scenario ai “Bruciati”, ovvero una località da anni al centro delle cronache).

Questa volta pubblichiamo una relazione integrale dei carabinieri  del 6 dicembre 1996 (vedi….) ed una sentenza, del 3 marzo 1998, di altre vicende  (vedi) con il non doversi procedere per “intervenuta sanatoria”.

Manco a dirlo – se le ultime traversie sono di natura edilizia -  era sempre l’edilizia a tenere banco. I suoi contorni noti ed ignoti. Ora limpidi, ora tenebrosi.

Ad Albissola Marina ha prestato servizio un benemerito, capace, servitore dello Stato, il comandante Francesco Rimicci, tra i migliori sottufficiali dell’Arma della provincia di Savona, tra gli anni settanta e duemila.

Ebbene, la relazione di Rimicci in merito ad una delle grane  edilizie, riportava testualmente che: <….Nel corso delle indagini di cui al procedimento penale…è stato provato che tra Giobatta Gambetta, geometra, ed il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Albissola Marina, Sergio Pomogranato si era instaurato uno stretto rapporto di collaborazione in virtù del quale il Gambetta opponeva la propria firma su progetti in verità redatti da Pomogranato, spartendo con lo stesso i proventi percepiti. Il Pomogranato si veniva a trovare nella posizione di valutare la regolarità di progetti che sebbene in maniera occulta, aveva redatto egli stesso. Sulla base di tali fatti il Pomogranato è stato rinviato a giudizio e si trova tuttora agli arresti domiciliari per il reato, tra gli altri, di abuso aggravato e continuato>.

Palazzo Comunale Ingresso

Ripetiamo, non ci interessa l’aspetto penale. Quanti “casi Pomogranato” si sono concretizzati, impuniti, negli uffici urbanistici dei nostri comuni? Quanti sono venuti perlomeno a galla?

E’ una delle chiavi di lettura della tragedia edilizia di questa terra ligure. Quanti sono, inoltre, i pubblici amministratori che hanno avuto ruoli di tecnici o di controllori, nella loro veste pubblica; di operazioni edilizie che consentono utili ingenti, rispetto a quanto si investe e costituiscono da anni la ninfa vitale del saccheggio territoriale e del degrado politico-amministrativo e in parte istituzionale?

Perché bisogna sempre demandare al coraggio di un umile servitore dello Stato, un Rimicci all’epoca, affrontare situazioni che dovrebbero trovare soluzioni dalla stessa politica?

E quali battaglie si sono consumate, negli anni, per avere un certo controllo, in Provincia di Savona, di uno dei gangli vitali, quale la Procura della Repubblica? E se anche questa massima istituzione fosse attinta, quali le conseguenze su inchieste delicate, processi delicati, con personaggi “delicati”?

Come è potuto accadere che Albissola Marina potesse a lungo offrire “spettacoli” che lambiscono i nostri giorni? Perché nella comunità non ha germogliato il seme della ribellione, della rivolta morale prima che ancora di quella giudiziaria?

Sicuramente non mancano coloro che per conoscenza diretta possono dare risposte e si sono fatti un’idea della malapianta, dell’humus venutosi a creare. Dove hanno prevalso gli uni e sono stati sconfitti gli altri.

Non pare estraneo il ruolo avuto da consorterie, fratellanze, con reciproci favori, ammiccamenti. Un  inquinamento generalizzato del “libero mercato”? Della politica nobile? Assai probabile.

A prescindere da questo e quel caso, senza fare di ogni erba un fascio. E oggi, come ieri, Albissola Marina si interroga. Con un ex sindaco ed ora presidente del consiglio provinciale, in quota centro destra, con beneplacito del centro sinistra. L’opinione pubblica è disorientata. Tra incredulità e rassegnazione.

In altri tempi il giornalismo di inchiesta potrebbe mettere insieme i tasselli, ricostruire un grande “puzzle”. Non è un’impresa titanica. Iniziando ad incrociare beni immobili, ristrutturazioni alberghiere e non, società anche con sede fuori provincia, girandole di società e bilanci, atti notarili. Proprietà e affitti denunciati; verifiche con gli affittuari. Denunce dei redditi.

Non siamo in presenza del “grande vecchio”. Le cronache, di ieri e di oggi, ci descrivono un cancro diffuso che non si è ancora estirpato.

L.C.