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Carlo Tagliafico ci ha lasciato

<Un po’ di Liguria che se ne va via

e pochi soltanto se ne rendono conto>

Toirano – Carlo Tagliafico, ligure e “fotografo occasionale”, come amava definirsi, non è più tra noi. E’ sepolto nel camposanto di Toirano, non lontano dalla casa tra gli ulivi dove ha trascorso tanti anni. Dove ha combattuto tante battaglie contro la distruzione del patrimonio ambientale di una regione bellissima, la Liguria, che lui ha strenuamente difeso, adorato, raccontando e testimoniando le immagini più belle mai riportate da un album-rassegna fotografica.

Un’eredità preziosissima, persino dimenticata, trascurata.

L’ex direttore del Secolo XIX, Vincenzo Rossi, il 7 giugno 1977, con una recensione scriveva:<…non ho mai visto raggiungere con la macchina fotografica tanta poesia e tanto vigore artistico. Una Liguria illustrata da immagini come quelle che ho visto io, sarebbe un’opera di grande valore artistico e di illuminazione per la nostra terra>.

E Roberto Badino, sempre dalle colonne de Il Secolo XIX del 23 dicembre 1982: <…nelle foto di questo ligure…c’è un po’ di Liguria che se ne va via, e pochi soltanto se ne rendono conto…>.

Un volume reliquia dato alle stampe nel 1986. Nella sua casa agreste di Toirano ho avuto la fortuna di incontrarlo più volte e di ricevere in omaggio il volume stampato dalla tipografia Fratelli Stalla di Albenga, con il coordinamento di Giorgio De Andreis, agli impianti  Pino Calvo.

Ci sono le immagini più belle e suggestive della nostra Liguria, della nostra terra, racchiuse in 168 pagine.

Carlo Tagliafico era uno dei più affermati fotografi velici italiani, ha collaborato con importanti riviste, ma la sua grande eredità umana, morale, intellettuale, professionale, ha fatto sì che a perenne testimonianza restino le pagine pubblicate e raccolte da “Liguria Intima”.

E forse si renderà rispetto ed onore alla sua memoria ricordando, prima di ogni altra cosa, che Carlo Tagliafico si era battuto, già ai primi segnali dell’imbarbarimento antitutela ambientale, perché la Liguria fosse salvata dagli scempi, dalla distruzione del suo paesaggio, della sua storia.

Lui si batteva e combatteva, ora in silenzio, ora prendendo carta e penna, chiamando, telefonando ai giornalisti e ai direttori di giornale. Non per chiedere “favori personali”, ma affinché fosse presa in considerazione questa o quella realtà di territorio a rischio.

Come tanti liguri ha perso la sua battaglia, ad iniziare dalla “sua Toirano”, per arrivare a Loano, ai “mostri” di Borghetto e della Rapalizzazione, a città e paesi della Riviera che ha contribuito ad illustrare nei loro tesori più nascosti.

Non era un passionario ambientalista, semmai era cosciente che soltanto salvaguardando il patrimonio delle bellezze naturali non si sarebbe persa per sempre la parte più affascinante, unica, magica di questa terra, dalla spiaggia all’entroterra.

Carlo riposa a Toirano, ci ha lasciato un album-testamento. Aveva collaborato, come documenta la foto della copertina, anche la figlia Daniela, giornalista e direttore della struttura Rai al Quirinale.

L.Cor.