La realizzazione dei Piani
Aziendali agricoli è stata, in generale,
lasciata nel “cassetto” tanto più che c’era la
consapevolezza che difficilmente vi sarebbero
stati controlli. Vi era qualche “uccellino”
(dis)interessato che dava queste certezze?
Se sì, chi e perché? Finalizzato a cosa?
Per i senza memoria: dal 1999 al 2007,
inspiegabilmente, non era stato effettuato
nessun tipo di controllo sui tanti Piani
aziendali agricoli approvati. Solo nel 2007
(7 anni dopo!), grazie ad interpellanze
presentate dai consiglieri comunali di
opposizione della lista civica “E’ LOANO”,
sono iniziati controlli a “sorteggio”(???).
Lo scrivente nel giugno
2008 ha
iniziato una mini indagine sui documenti
ufficiali, affissi all’albo pretorio e sul sito
del Comune, inerenti l’approvazione da parte
della Giunta comunale dei Piani Aziendali
agricoli e conseguente rilascio dall’Ufficio
Tecnico comunale di permessi di costruire
per nuove “case agricole”.
Creando un “data base” e
incrociando i dati (il cui caricamento ha
comportato ore e ore di lavoro) ha consentito di
porre in evidenza tante anomalie.
In seguito, nei tanti interventi, sono
state fatte domande (indirizzate
all’Amministrazione e agli Uffici comunali
competenti che sono rimaste, ad oggi, senza
risposta!).
Gli interventi pubblicati su Trucioli
Savonesi sono stati, sino ad oggi, 24
puntate e non sono finiti! E ci siamo
riservati il “piatto migliore”, la
sorpresa si direbbe. Per non “interferire” con
le indagini.
Sul caso “case agricole” di Verzi
erano stati presentati alcuni esposti alla
Procura della Repubblica di Savona, a
gennaio 2009. Uno, in particolare, da parte del
WWF Italia – Sezione Liguria, con
allegata la raccolta degli interventi pubblicati
su Trucioli Savonesi, sino alla fine del
2008 e, nell’anno 2009, integrati sino alla
ventunesima puntata.
Dopo più di un anno di
indagini è probabile che le stesse siano
arrivate alle ultime battute nell’ambito
dell’inchiesta giudiziaria.
Lo si desume, da chi si è sempre battuto
per con tenacia e coraggio, dall’ articolo
apparso il 30 gennaio 2009 su La Stampa,
a firma Augusto Rembado. Titolo “Le
case agricole di Verzi sono diventate ville di
lusso – Vertice in Procura dopo gli abusi
scoperti dai Vigili”. Che scoperta clamorosa
dopo una decina d’anni. E di inchiestisti di
punta nel mondo dell’informazione ligure
direbbero i vecchi cronisti. Verzi di Loano
non è in Sicilia. In Calabria. In
Campania. Dove governano le mafie, ci
raccontano le cronache e relative inchieste
giornalistiche. Oppure come scrive Saviano
nei suoi libri, negli articoli. Qui nessuno
si permette di umiliare la legalità,
fondamenta della democrazia e dell’etica
pubblica della politica nobile.
Casa Agricola
Pietro Oliva
|
Probabilmente, in Procura, sono in attesa
di ricevere gli ultimi rapporti fatti dalla
Polizia Municipale che sono stati riportati
nell’elenco del controllo delle attività
edilizie del mese di gennaio 2010 e affisso
all’albo pretorio del Comune in data 5 febbraio
2010
Con una
piccola sorpresa
è riportato il
lungo rapporto
fatto
all’Assessore
Pietro Oliva
in cui si legge:
“prot. n.1092
del 23/12/2009,
pervenuto al
Dirigente
Responsabile in
data 14/01/2010
pari protocollo,
con accertamento
dell’abuso da
parte
dell’Ufficio
Tecnico Comunale
in data
17/12/2009 prot.
n. 1092 (?),
con avvio di
procedimento,
per opere
abusive in
Loano Verzi
– Località
Molini – Fg.
6 mapp. 245,
attivato al
responsabile
dell’ abuso
Oliva Pietro,
residente in
Loano,
in qualità
di titolare del
Permesso di
Costruire n.71
dell’ 12/12/2006
e in parte in
assenza di
titolo
autorizzativo
sanabili in
parte (?)
tramite art. 49
Legge Regionale
16/2008.
|
Opere
abusive attivato
ai responsabili
dell’abuso:
Oliva Pietro,
residente in
Loano, in
qualità di
titolare del
Permesso di
Costruire n.
68/2005 (aut.
1/2005 S.U.A.P.)
e successivo
Permesso di
Costruire n.
71/2006 (aut.
7/2006 S.U.A.P.)
e committente
dei lavori;
De Francesco
Arch. Giuseppe
in qualità di
Direttore dei
lavori;
Battaglia
Maurizio in
qualità di
esecutore
materiale quale
impresa
individuale.
Breve
interruzione a
completezza
dell’informazione:
De Francesco
è lo stesso
professionista
che per un certo
periodo ha
svolto anche
part-time un
“servizio
pubblico” per
conto del
Comune di Loano,
pagato col
denaro dei
contribuenti? O
si tratta di un
omonimo?
Descrizione
opere abusive,
sempre secondo
il rapporto dei
vigili urbani.
1.
Abitazione
destinata alla
residenza:
censita al mapp.
245 del Fg. 6.
Si sono appurate
molteplici
difformità
essenziali dal
titolo
assentito,
comportanti
oltre che alla
modifica dei
prospetti, della
copertura, la
realizzazione di
n. 2 nuove unità
abitative, anche
ad incrementi di
volume e
superficie.
Piano interrato:
alla quota –
1,90, il vano
“autorimessa –
deposito
attrezzi
agricoli”
mantiene la
destinazione
d’uso, si rileva
una maggiore
superficie netta
dovuta alla
mancata
realizzazione
delle murature
dell’intercapedine
e di quelle del
previsto
ripostiglio, si
appura inoltre
una diversa
dislocazione di
parte delle
murature
perimetrali sul
lato ovest.
Piano terra: 1.
alla quota 0,00,
accedendo
all’immobile
dall’ingresso
principale posto
sul lato
nord-est, si
appura che la
porzione di
abitazione
facente parte di
un’unica unità
abitativa con il
piano primo non
ha acceso al
vano scala
rimanendo così,
di fatto, una
nuova unità a se
stante. Si
accerta la
diversa
dislocazione
delle
tramezzature
interne con
nuova
destinazione dei
locali ed il
mancato
collegamento con
una prevista
camera da letto;
di fatto ci si
trova davanti un
bilocale con
servizi
igienici. I vani
appaiono vuoti e
non abitati; 2.
sempre alla
quota 0,00, da
nuovo portoncino
di ingresso, si
accede ad un
vano disimpegno
dove, come da
progetto, si ha
accesso al piano
interrato.
Questo vano, in
origine parte
integrante della
porzione di
immobile di cui
al punto
precedente,
risulta quindi
realizzato con
il solo fine di
contenere, a
mezzo di nuovo
portoncino,
l’accesso alle
scale
raggiungenti
l’appartamento
posto al piano
primo e come
detto alla rampe
di scale di
accesso
all’interrato.
Piano primo
sottotetto: a
mezzo del vano
scalo descritto
al punto 2.
delle opere al
piano terra si
accede a quota +
4,00 e
congiuntamente
ai locali posti
al piano terra
descritto al
punto 1. delle
opere al piano
terra,
costituire
l’unica
abitazione
destinata alla
residenza.
Il locale di che
trattasi è ora
destinato a
soggiorno e, a
mezzo di opere
murarie di
divisione, a
cucina e risulta
avere, nel
complesso,
superfici doppie
(circa mq.
29,49) rispetto
a quanto
assentito. Tali
superfici, e
conseguenti
volumi
abitabili,
risultano essere
state poste in
essere a mezzo
della mancata
realizzazione
delle
tramezzature che
avrebbero dovuto
impedire l’uso
delle parti che
per loro natura
(presenza delle
falde del tetto)
non avrebbero
garantito
un’altezza media
dei locali pari
a m. 2,70; alla
quota + 4,00, il
complesso dei
locali formati
da due vani,
adibiti a studio
e camera da
letto e due
servizi igienici
risulta avere
una diversa
disposizione a
mezzo della
modifica delle
tramezzature
interne e, un
aumento di
superfici e
volumi utili
pari a circa mq.
18,00 ottenuti
con le medesime
modalità di cui
al punto
precedente.
Altra
superficie/volume,
pari a circa mq.
1,50, risulta
ottenuta
mediante la
mancata
creazione di una
rientranza nel
muro perimetrale
lato sud-est,
tale muratura ha
andamento
rettilineo; il
disimpegno/corridoio
formato dal vano
scala e dante
accesso a mezzo
scala difforme
alla quota +
4,00 ed al vano
descritto al
punto 1 delle
opere al piano
sottotetto
risulta avere
altezza utili
superiori
rispetto a
quanto
assentito.
Prospetti:
1. prospetto
nord-ovest: su
tale lato, al
piano terra,
alla sinistra
del porticato,
si appura la
posa in opera di
un portoncino di
ingresso creato
per dare accesso
separato
all’appartamento
abusivamente
realizzato
descritto al
punto 2 delle
opere al piano
terra. In
corrispondenza
di tale
apertura, al
piano primo, è
stata realizzata
una nuova
finestra priva
di infisso
esterno; 2.
prospetto
nord-est: si
appura la
mancata apertura
di una finestra
sul corpo
centrale del
prospetto,
mentre la
finestra posta
alla destra
dello stesso
risulta spostata
verso sinistra e
sopra di essa è
stata realizzata
una nuova
apertura di
modeste
dimensioni e
priva di infisso
esterno.
Sui corpi di
fabbrica
visibili alla
sinistra del
prospetto
risultano
realizzate, al
piano
sottotetto, due
nuove finestre
prive di
serramento
esterno; 3.
prospetto
sud-ovest: su
tale prospetto,
in
corrispondenza
del fabbricato a
destra emerge
nuovo corpo
sopraelevante il
piano sottotetto
delle dimensioni
di m. 05,00 x m.
03,00 x h. m.
1,50, si appura
inoltre che la
muratura
perimetrale del
corpo centrale
emerge a vista
invece di
rimanere coperta
dalla falda
della copertura.
Si appura
inoltre lo
spostamento di
una
portafinestra di
circa m. 01,50;
prospetto
sud-est viene
mantenuto
l’andamento
architettonico
dell’edificio,
le due
portefinestre
con infisso a
persiana poste
al piano terra
risultano
sostituite da
due portoncini
in metallo e
vetro, è stata
creata una nuova
apertua a
finestra priva
di infisso
esterno al piano
sottotetto e la
finestra del
piano terreno
sul lato
sinistro del
prospetto
risulta
evidentemente
spostata verso
il centro dello
stesso.
Pianta della
copertura: 1.
sul corpo di
fabbrica posto a
nord-est si
appura la
creazione di una
nuova falda
delle dimensioni
di circa mq.
06,00 al cui
colmo si
raccorda il
prolungamento,
della medesima
superficie,
della falda
opposta;
2. sul corpo di
fabbrica
centrale la
falda nord-est
risulta essere
stata realizzata
in totale
difformità,
essendo la
stessa in parte
abusivamente
raccordata,
innalzandola,
con la falda del
corpo di
fabbrica
nord-ovest ed in
parte realizzate
con una
lunghezza
inferiore a
quanto
assentito, pari
a m. 0,80, in
modo da far
emergere in
prospetto la
muratura
perimetrale
sottostante.
Requisiti
degli annessi
rustici (art. 24
N.t.A):
censiti al
N.C.T. 245 del
fg. 6.
Durante il
sopralluogo,
accedendo dal
lato sud-ovest
al magazzino
agricolo, quota
+ 1,00, si
appura che lo
stesso, pur
mantenendo le
caratteristiche
proprie
dell’annesso
rustico, quali
finiture al
grezzo e
mancanza di
impianti
tecnologici,
risulta avere
dimensioni
nettamente
minori di quanto
assentito, nel
caso, a mezzo
della
realizzazione di
murature
interne, non si
ha accesso a due
vani denominati
“ripostiglio” e
“magazzino
agricolo”.
Sempre
all’interno del
vano di che
trattasi si è
appurata la
realizzazione di
altri due
piccoli
ambienti.
Destinazioni
d’uso dei suoli
e degli edifici:…”
E’ proprio il
caso di dire:
<La legge è
uguale per
tutti>. Siamo
tutti innocenti
fino a prova
contraria.
Esclusi i
perseguitati dai
“giudici rossi”,
assicura il
nostro premier
Berlusconi.
(continua
nella prossima
puntata)
Gilberto
Costanza
e-mail:
gilberto.costanza@alice.it
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