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Piani di sviluppo agricolo(24) – La Rapallizzazione (senza vergogna?) a Verzi 

Loano, attori & agricoltori (non)truccati

esultano per il ‘giornalismo d’inchiesta’

Le lezioni impartite da La Stampa, Il Secolo XIX, Ivg hanno smascherato lo scandalo.

Trucioli nel “pollaio” dell’illegalità diffusa, dalla parte dei disonesti, sempre in attesa di querele e smentite?

 

di  Gilberto Costanza

Loano – Sempre interessanti e inquietanti (opacità andante), i rapporti sul controllo dell’ attività edilizia che rilevano le opere abusive accertate. Nell’insieme emerge un clima di “attori” che sembrano essersi mossi nella consapevolezza che a Loano si potesse facilmente diventare o essere considerati “agricoltori” e quindi essere legittimati a richiedere l’approvazione di Piani Aziendali di Sviluppo Agricolo. Ovviamente, con contestuale approvazione di Permesso di Costruire di una nuova “casa agricola” che, stante i rapporti redatti dalla Polizia Municipale, i più hanno inteso realizzare a “Ville agricole” (alcuni con piscina) in difformità all’autorizzazione concessa.

 La realizzazione dei Piani Aziendali agricoli è stata, in generale, lasciata nel “cassetto” tanto più che c’era la consapevolezza che difficilmente vi sarebbero stati controlli. Vi era qualche “uccellino” (dis)interessato che dava queste certezze?  Se sì, chi e perché? Finalizzato a cosa?

Per i senza memoria: dal 1999 al 2007, inspiegabilmente, non era stato effettuato nessun tipo di controllo sui tanti Piani aziendali agricoli approvati. Solo nel 2007 (7 anni dopo!), grazie ad interpellanze presentate dai consiglieri comunali di opposizione della lista civica “E’ LOANO”, sono iniziati controlli a “sorteggio”(???).

Lo scrivente nel giugno 2008 ha iniziato una mini indagine sui documenti ufficiali, affissi all’albo pretorio e sul sito del Comune, inerenti l’approvazione da parte della Giunta comunale dei Piani Aziendali agricoli e conseguente rilascio dall’Ufficio Tecnico comunale di permessi di costruire per nuove “case agricole”.  Creando un “data base” e incrociando i dati (il cui caricamento ha comportato ore e ore di lavoro) ha consentito di porre in evidenza tante anomalie.

In seguito, nei tanti interventi, sono state fatte domande (indirizzate all’Amministrazione e agli Uffici comunali competenti che sono rimaste, ad oggi, senza risposta!).

Gli interventi pubblicati su Trucioli Savonesi sono stati, sino ad oggi, 24 puntate e non sono finiti!  E ci siamo riservati il “piatto migliore”, la sorpresa si direbbe. Per non “interferire” con le indagini.

Sul caso “case agricole” di Verzi  erano stati presentati alcuni esposti alla Procura della Repubblica di Savona, a gennaio 2009. Uno, in particolare, da parte del WWF Italia – Sezione Liguria, con allegata la raccolta degli interventi pubblicati su Trucioli Savonesi, sino alla fine del 2008 e, nell’anno 2009, integrati sino alla ventunesima puntata.

Dopo più di un anno di indagini è probabile che le stesse siano arrivate alle ultime battute nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria.

Lo si desume, da chi si è sempre battuto per con tenacia e coraggio, dall’ articolo apparso il 30 gennaio 2009 su La Stampa, a firma Augusto Rembado. Titolo “Le case agricole di Verzi sono diventate ville di lusso – Vertice in Procura dopo gli abusi scoperti dai Vigili”. Che scoperta clamorosa dopo una decina d’anni. E di inchiestisti di punta nel mondo dell’informazione ligure direbbero i vecchi cronisti. Verzi di Loano non è in Sicilia. In Calabria. In Campania. Dove governano le mafie, ci raccontano le cronache e relative inchieste giornalistiche. Oppure come scrive Saviano nei suoi libri, negli articoli. Qui nessuno si permette di umiliare la legalità, fondamenta della democrazia e dell’etica pubblica della politica nobile.


Casa Agricola Pietro Oliva

Probabilmente, in Procura,  sono in attesa di ricevere gli ultimi rapporti fatti dalla Polizia Municipale che sono stati riportati nell’elenco del controllo delle attività edilizie del mese di gennaio 2010 e affisso all’albo pretorio del Comune in data 5 febbraio 2010

Con una piccola sorpresa è riportato il lungo rapporto fatto all’Assessore Pietro Oliva in cui si legge: “prot. n.1092 del 23/12/2009, pervenuto al Dirigente Responsabile in data 14/01/2010 pari protocollo, con accertamento dell’abuso da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale in data 17/12/2009 prot. n. 1092 (?), con avvio di procedimento, per opere abusive in Loano VerziLocalità Molini – Fg. 6 mapp. 245, attivato al responsabile dell’ abuso Oliva Pietro, residente in Loano, in qualità di titolare del Permesso di Costruire n.71 dell’ 12/12/2006 e in parte in assenza di titolo autorizzativo  sanabili in parte (?) tramite art. 49 Legge Regionale 16/2008.

Opere abusive attivato ai responsabili dell’abuso: Oliva Pietro, residente in Loano, in qualità di titolare del Permesso di Costruire n. 68/2005 (aut. 1/2005 S.U.A.P.) e successivo Permesso di Costruire n. 71/2006 (aut. 7/2006 S.U.A.P.) e committente dei lavori; De Francesco Arch. Giuseppe in qualità di Direttore dei lavori; Battaglia Maurizio in qualità di esecutore materiale quale impresa individuale.

Breve interruzione a completezza dell’informazione: De Francesco è lo stesso professionista che per un certo periodo ha svolto anche part-time un “servizio pubblico” per conto del Comune di Loano, pagato col denaro dei contribuenti? O si tratta di un omonimo? 

Descrizione opere abusive, sempre secondo il rapporto dei vigili urbani. 1. Abitazione destinata alla residenza: censita al mapp. 245 del Fg. 6. Si sono appurate molteplici difformità essenziali dal titolo assentito, comportanti oltre che alla modifica dei prospetti, della copertura, la realizzazione di n. 2 nuove unità abitative, anche ad incrementi di volume e superficie. Piano interrato: alla quota – 1,90, il vano “autorimessa – deposito attrezzi agricoli” mantiene la destinazione d’uso, si rileva una maggiore superficie netta dovuta alla mancata realizzazione delle murature dell’intercapedine e di quelle del previsto ripostiglio, si appura inoltre una diversa dislocazione di parte delle murature perimetrali sul lato ovest. Piano terra: 1. alla quota 0,00, accedendo all’immobile dall’ingresso principale posto sul lato nord-est, si appura che la porzione di abitazione facente parte di un’unica unità abitativa con il piano primo non ha acceso al vano scala rimanendo così, di fatto, una nuova unità a se stante. Si accerta la diversa dislocazione delle tramezzature interne con nuova destinazione dei locali ed il mancato collegamento con una prevista camera da letto; di fatto ci si trova davanti un bilocale con servizi igienici. I vani appaiono vuoti e non abitati; 2. sempre alla quota 0,00, da nuovo portoncino di ingresso, si accede ad un vano disimpegno dove, come da progetto, si ha accesso al piano interrato. Questo vano, in origine parte integrante della porzione di immobile di cui al punto precedente, risulta quindi realizzato con il solo fine di contenere, a mezzo di nuovo portoncino, l’accesso alle scale raggiungenti l’appartamento posto al piano primo e come detto alla rampe di scale di accesso all’interrato.

Piano primo sottotetto: a mezzo del vano scalo descritto al punto 2. delle opere al piano terra si accede a quota + 4,00 e congiuntamente ai locali posti al piano terra descritto al punto 1. delle opere al piano terra, costituire l’unica abitazione destinata alla residenza.  Il locale di che trattasi è ora destinato a soggiorno e, a mezzo di opere murarie di divisione, a cucina e risulta avere, nel complesso, superfici doppie (circa mq. 29,49) rispetto a quanto assentito. Tali superfici, e conseguenti volumi abitabili, risultano essere state poste in essere a mezzo della mancata realizzazione delle tramezzature che avrebbero dovuto impedire l’uso delle parti che per loro natura (presenza delle falde del tetto) non avrebbero garantito un’altezza media dei locali pari a m. 2,70; alla quota + 4,00, il complesso dei locali formati da due vani, adibiti a studio e camera da letto e due servizi igienici risulta avere una diversa disposizione a mezzo della modifica delle tramezzature interne e, un aumento di superfici e volumi utili pari a circa mq. 18,00 ottenuti con le medesime modalità di cui al punto precedente.

Altra superficie/volume, pari a circa mq. 1,50, risulta ottenuta mediante la mancata creazione di una rientranza nel muro perimetrale lato sud-est, tale muratura ha andamento rettilineo; il disimpegno/corridoio formato dal vano scala e dante accesso a mezzo scala difforme alla quota + 4,00 ed al vano descritto al punto 1 delle opere al piano sottotetto risulta avere altezza utili superiori rispetto a quanto assentito.

Prospetti: 1. prospetto nord-ovest: su tale lato, al piano terra, alla sinistra del porticato, si appura la posa in opera di un portoncino di ingresso creato per dare accesso separato all’appartamento abusivamente realizzato descritto al punto 2 delle opere al piano terra. In corrispondenza di tale apertura, al piano primo, è stata realizzata una nuova finestra priva di infisso esterno; 2. prospetto nord-est: si appura la mancata apertura di una finestra sul corpo centrale del prospetto, mentre la finestra posta alla destra dello stesso risulta spostata verso sinistra e sopra di essa è stata realizzata una nuova apertura di modeste dimensioni e priva di infisso esterno.  Sui corpi di fabbrica visibili alla sinistra del prospetto risultano realizzate, al piano sottotetto, due nuove finestre prive di serramento esterno; 3. prospetto sud-ovest: su tale prospetto, in corrispondenza del fabbricato a destra emerge nuovo corpo sopraelevante il piano sottotetto delle dimensioni di m. 05,00 x m. 03,00 x h. m. 1,50, si appura inoltre che la muratura perimetrale del corpo centrale emerge a vista invece di rimanere coperta dalla falda della copertura. Si appura inoltre lo spostamento di una portafinestra di circa m. 01,50; prospetto sud-est viene mantenuto l’andamento architettonico dell’edificio, le due portefinestre con infisso a persiana poste al piano terra risultano sostituite da due portoncini in metallo e vetro, è stata creata una nuova apertua a finestra priva di infisso esterno al piano sottotetto e la finestra del piano terreno sul lato sinistro del prospetto risulta evidentemente spostata verso il centro dello stesso.

Pianta della copertura: 1. sul corpo di fabbrica posto a nord-est si appura la creazione di una nuova falda delle dimensioni di circa mq. 06,00 al cui colmo si raccorda il prolungamento, della medesima superficie, della falda opposta;

2. sul corpo di fabbrica centrale la falda nord-est risulta essere stata realizzata in totale difformità, essendo la stessa in parte abusivamente raccordata, innalzandola, con la falda del corpo di fabbrica nord-ovest ed in parte realizzate con una lunghezza inferiore a quanto assentito, pari a m. 0,80, in modo da far emergere in prospetto la muratura perimetrale sottostante.

Requisiti degli annessi rustici (art. 24 N.t.A): censiti al N.C.T. 245 del fg. 6.

Durante il sopralluogo, accedendo dal lato sud-ovest al magazzino agricolo, quota + 1,00, si appura che lo stesso, pur mantenendo le caratteristiche proprie dell’annesso rustico, quali finiture al grezzo e mancanza di impianti tecnologici, risulta avere dimensioni nettamente minori di quanto assentito, nel caso, a mezzo della realizzazione di murature interne, non si ha accesso a due vani denominati “ripostiglio” e “magazzino agricolo”.  Sempre all’interno del vano di che trattasi si è appurata la realizzazione di altri due piccoli ambienti.  Destinazioni d’uso dei suoli e degli edifici:…”

E’ proprio il caso di dire: <La legge è uguale per tutti>. Siamo tutti innocenti fino a prova contraria. Esclusi i perseguitati dai “giudici rossi”, assicura il nostro premier Berlusconi.

(continua nella prossima puntata)  

               

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it