Il festival dei trasporti &
delle poltrone? Luca Becce c’è, Giorgio
Pizzorno non c’è
A cura di Belfagor
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Savona – A
fine febbraio saranno trascorsi due mesi dal
giorno dell’arresto di don
Luciano Massaferro,
sacerdote e parroco ad
Alassio,
arrestato per presunte molestie sessuali ai
danni di minore, una “chierichetta”. Belfagor
che ha vissuto per anni e conosce qualcosetta di
quel mondo continua a tacere. Il giorno del
giudizio, quando uscirò dall’inferno, potrò
rivelare tutti i segreti di “Valeria”,
il mio braccio destro nell’albenganese e
spiegare come è potuto accadere che su questa
terrena vicenda si siano potuti scrivere fino ad
oggi 395 articoli
di giornale. Record
assoluto nella storia della chiesa ligure. Il
mio archivio non comprende tutte le regioni e
internet è abbastanza giovane. Senza contare le
citazioni via tivù e radio. |
L’11 febbraio scorso ho
letto, ora divertito, ora col cuore gonfio di
tristezza, due articoli. La
Stampa titolava: Acts, Becce presidente e Carlo
Cipollina vice. Alla Sar resta Marco Lengueglia
ed il Tpl linea Maurizio Maricone. Il
Secolo XIX, a piena pagina: Trasporti, Maricone
presidente di Tpl. Dopo il riassetto Zunino sarà
il vice. Alla guida di Acts Spa e Sar Spa
confermati Becce e Lengueglia.
Cosa c’entra tutto questo
si chiederà il paziente e benevolo
lettore-navigatore di
Trucioli Savonesi?
Succede che a
Belfagor, nei
giorni di Natale,
nel fare gli auguri ai nostri “diavoletti” che
ci seguono e abbiamo accennato alla gente, ai
tanti che soffrono in silenzio e dimenticati,
per ingiustizie umane e “divine”, sia arrivata
una busta.
C’erano gli “Auguri” e due
fotocopie de Il
Secolo XIX.
Primo foglio.
Titolo: Licenziato un delegato sindacale, il
Reefer Terminal scende in sciopero. Un servizio
(vedi…) dettagliato a firma di Antonella Granero.
Secondo foglio (vedi…). Titolo: Spiato e
licenziato dall’azienda. La Cgil accusa Reefer
Terminal. Violazione della privacy con intento
antisindacale. Sigla dell’autore A.G.
Belfagor che notoriamente
vigila sui condannati all’inferno, sfoglia la
sua lista e trova, in effetti, tale
Pizzorno Giorgio,
nato a…
Noticina riservata:
questo pubblico peccatore bisogna fare in modo
che sia dimenticato dai fedeli e cristiani
praticanti…quelli che vanno in udienza da
vescovi e cardinali…quelli che fanno donazioni
pubbliche e private alla chiesa…quelli che
ricoprono cariche importanti e sono solitamente
osannati dai giornalisti più quotati ed
autorevoli…
Un invito a nozze per
Belfagor,
abituale frequentatore dei poteri e della
massoneria affaristica che conta…pochi, ma
buoni. Della confraternita amici di destra e
sinistra, ben uniti nei sodalizi di beneficenza.
Purché non si tratti di tangenti e “donazioni”.
Cerco di rintracciare
nell’immenso popolo infernale di
Savona
il mio protetto
Pizzorno. Tutto
inutile, non lo trovo. Che impresa! Suono il
campanello di una casa (la privacy va
rispettata), risponde prima una voce femminile,
poi maschile. Chiedo di parlare, in tono
confidenziale, con …Giorgio…mi
risponde che <si è
trasferito altrove…>.
Che strano comportamento, alla spicciolata.
Neppure ti aprono la porta. Mi avranno
scambiato per una spia vera? Mi dirigo verso un ufficio
legale e chiedo alla segretaria: assistete per
caso questo lavoratore o ex…? Licenziato e
spiato? Ho qui una paio di articoli.
Risposta: “attenda un
momento”. Poi: <No,
guardi l’avvocato non c’è, ma di queste cose non
mi pare sia il caso di parlarne, lei è un
estraneo e poi sa…con le spie che girano…!>.
Scusi, sta scherzando o dice sul serio. <Ovviamente
scherzo>. Grazie,
ma vado via mortificato.
Roba da inferno vero in
questa Savona
che abbonda in
“critiche a vanvera e che cominciano a stufare”.
Qui c’è gente seria, in effetti. Mi ricordavo quando Belfagor, il vero diavolo a scanso di equivoci, iniziò ad occuparsi dei morti che arrivavano dalla fabbrica di Cengio, quella dei profumi per evitare equivoci. Da tutte le parti piovevano scomuniche e comunicati, avvertimenti, prese di posizione. Ma volete scherzare, noi rispettiamo i lavoratori, i nostri padri! E’ follia parlare di nesso di causalità tra chi ci lascia la pelle, magari colpito da strazianti pallottole staminali, e i profumi lavorati, venduti in tutta Italia e nel mondo. Dunque state buoni e bravi, noi vi diciamo solo e soltanto la verità. Ci sono voluti 20 anni, mi pare l’intervento di un magistrato che si diceva, poco ubbidente ed irriverente, ed ecco che il Buon Dio, annuncia la buona novella. |
![]() Luca Becce |
La fabbrica di
profumi va chiusa, bisogna fare alcuni
processi, con alcuni imputati eccellenti, ma
l’unica prova provata è l’inquinamento di una
patata. Dunque i morti si rivolgano a
San Roberto, lui detiene il “vangelo
antivanvera”. Manco a farlo a
posta, scoppia il caso di quota 786 morti
sulla vecchia Savona-Torino, dalla data
dell’apertura, ad opera della generosissima
mamma Fiat. Io Belfagor, corro dal
magistrato e lo scongiuro. Guardi che
Belfagor non ha dubbi, solo morti
accidentali, non sono abituato a scrivere a
“vanvera”, non appartengo a quel
gruppo che ha già fatto pagare alcune centinaia
di milioni di danni in cause per diffamazione a
mezzo stampa, dunque mi creda, caro giudice,
metta ancora una volta la firma “archiviato”
su questi morti. E’ già accaduto tante volte.
Una in più o una meno. E’ tutto sommato un
indotto per le imprese di pompe funebri. |
Sapete il tradimento?
Mi lascia uscire dalla porta ed ordina il
sequestro cautelativo di un tratto di
autostrada, con una serie di accertamenti
tecnici sullo stato dell’asfalto, delle curve,
della segnaletica. Inquisisce un terzetto di
dirigenti, compreso un tizio dell’Anas.
Come volete che vada a finire, ve lo dice chi
parla a vanvera! Si accertano una serie di
cosette, mica male in quanto a codice penale.
L’autostrada sarà venduta, quindi un po’ di
processi, con la rapidità e l’appello
all’italiana. Alla fine e siamo all’ultimo
decennio, finalmente il “beccamorto” della
Savona-Torino del “fuori le prove”,
altrimenti zitti, anzi diffamatori di
professione, va in pensione per mancanza di
lavoro. Basta morti, almeno quelli della lista “strage
annunciata”. Già che ci siamo per
i “vanverai”: ricordate l’opera di
bene della Mazzucca, con tanto di querele per i
diffamatori, diffide ai trasgressori del
silenzio? Tutto bene, solo materiale innocuo. E
non sto ad elencarvi le altre della “compagnia
di gesù”, guai non a rispettare la “dura presa
di posizione” dei padroni del vapore. Quelle
piccole bonifiche e piccoli processi (in
cavalleria rusticana) sono costati alcune decine
di miliardi alla comunità tutta. Intanto, come
noto, per il fisco italiano siamo tutti
uguali, come di fronte alla legge. Ogni riferimento alla
storiella dei “morticini di Vado” o
affetti da… è puramente casuale, rafforzata dal
fatto che i più noti opinionisti ed esponenti
del potere savonese hanno scelto di sfidare la
popolarità e la trasparenza, dimorando con i
loro cari, proprio l’area ingiustamente
sospettata di crimini (non bellici) inesistenti,
fantasiosi. Ed io che abitavo nel “castello
di Bergeggi” posso confermare che al
mattino, sul davanzale delle finestre, non
trovavo tracce di polveri sottili. Il mio devoto
sponsor, Riccardo Borgo, detto il
“maratoneta tra sindaci” e presidenze di Bagni
Marini, può confermare. Belfagor non
mente, ma non credeteci! Adesso stavo perdendo
il filo del mio viaggio alla ricerca di tal
Pizzorno, detto anche l’acchiappa voti
nelle votazioni sulla designazione dei delegati
sindacali. Cosi raggiungo il mio
porto preferito e più lanciato d’Italia. Vorrei
parlare con …<Qui all’anagrafe portuale non
esiste questo nominativo…non esiste l’“uomo che
ride”, né ci sono Godot in questi uffici.
>. Anche Belfagor
può essere preso dallo sconforto e rinunciare.
Meglio allora seguire le cronache vere dei
giornali, l’informazione libera e completa,
senza condizionamenti. Leggo, grazie a La
Stampa, dell’11 febbraio che il nuovo
“paradiso di trasporti all’insegna
dell’efficienza, del risparmio, del taglia
poltrone e del “giù le mani” della politica”,
si è finalmente concretizzato pure in
quest’angolo d’Italia. Testuale: <Per
quanto riguarda l’Acts spa la novità principale
è rappresentata dalla nomina a presidente di
Luca Becce che avrà come vice Carlo Cipollina,
ec consigliere comunale di Forza Italia. I
consiglieri sono tutti tecnici del settore
contabile>. |
![]() Raffaella e Antonio Orsero |
Tra i nomi
Carlo Calli. A
scanso di omonimi, conosco un
Carlo Calli,
nato a Finale il 12 aprile 1944, con studio a
Finale,
già assessore Dc
all’urbanistica,
una persona a modo, educata, riservata, iscritto
all’albo dei procuratori dal 4 dicembre 1970 e
degli avvocati dal 10 dicembre 1976.
Ammetto di non conoscere, invece, il
Calli contabile.
Mentre, nonostante sia Belfagor amico dei
fratelli muratori, ho grande stima per
Pierlazzaro Cerruti.
Ed ho seguito, per motivi
professionali,
Luciano Locci,
socialista poco banderuola rispetto a tanti suoi
ex compagni, che ogni tanto si diletta a
scrivere su questo blog di “dannati”
ed emarginati da Dio.
Se per l’autorevole
La Stampa, Luca Becce
“è la novità
principale” (sic!)
sui nuovi Cda,
per l’autorevolissimo e poco frequentatore del
“Palazzo”, Secolo
XIX, “Becce
all’Acts è confermato”.
Le vie del Signore dell’informazione sono
infinite. Vedete di mettervi d’accordo. |
Ricorderete. Ero andato al
porto sperando che qualcuno ricordasse del
presidente Sandro
Becce, mi pare
cugino di Luca
Becce. Un nome che
conosco perché il figlio di un ex direttore
Coop della Riviera
venne a bussare alla mia porta, all’inferno. E
mi parlò bene di
Luca Becce,
responsabile all’Ipercoop
del personale. Una carica importante, di
rilievo, che non si affida al primo che passa.
Talmente bravo che un
altro ottimo e schivo imprenditore dell’Olimpo
savonese, lo assume quale responsabile delle
Relazioni sindacali
di Gf Group. Mi
pare di aver ricevuto qualche comunicato ai
vecchi tempi con queste firme: L’Amministratore
delegato di Reefer
Terminal Spa,
Raffaella Orsero,
il Responsabile delle Relazioni sindacali di
Gf Group, Luca
Becce e il
Responsabile delle Relazioni sindacali di
Reefer Terminal Spa,
Raffaella Torterolo. Luca
Becce, al
vertice della pubblica società
Acts
(a proposito ho letto
qualcosa sulla “ottima presidenza”
Marson
e un plauso per aver rinunciato all’indennità di
carica per un biennio, oltre all’avvio del
risanamento, nonostante gli estremismi
sindacali), lo trovo navigando su Internet, a
Genova,
nella delegazione nazionale
Assiterminal,
in merito al contratto dei porti. Un
incontro, tra gli ultimi risale al rinnovo del
2009.
Ma se internet, non
tradisce, lasciato il benemerito (per l’economia
savonese ed i posti di lavoro)
Gf Group dei fratelli
Orsero e C., il
nostro Luca Becce
- a suo tempo alla
Coop
assumevano in ruoli chiave chi professava una
certa fede politica ? – viene chiamato nel
Terminal Sech
(leggi Luigi Negri).
Io
Belfagor,
non c’entro con i miei “motu proprio”.
Becce
assume la qualifica, qualificante, di
responsabile delle risorse umane
dell’importante gruppo genovese-nazionale.
E se internet non è “Pinocchio”,
in conseguenza di joint-venture tra i terminal
del porto di Genova
Sech e Vte (gruppo
Pas Singapore),
Becce
ha fatto ulteriore carriera e responsabilità.
Dimenticavo, per
quell’amore di verità di chi non deve
straparlare a “vanvera”,
la nostra Reefer
Terminal fa parte
dell’Associazione
Assiterminal. Il
marito della brava imprenditrice
Raffaella Orsero,
il tenace dottor
Alessandro Piccardo
ricopre la carica di presidente ed
amministratore della società. Lo stesso
Piccardo
è commissario (nominato) nella
Commissione Consultiva
Locale insediata
presso l’Autorità
Portuale di Savona,
in veste di rappresentante
dei terminalisti.
E poi, volevo concludere
ricordandovi quel capitano
Antonio Rognoni
che rassegnò le dimissioni per “motivi
personali” il 13
gennaio 2004 e venne pubblicamente ringraziato,
col mio consenso, per “l’ottimo
lavoro svolto fino ad oggi”
(cioè allora). Io so e tutti sanno che il
terminalista genovese
Clerici,
storicamente sbarcava banane di prestigioso
marchio Chiquita.
Quel dirigente “autodimissionato”
è andato a lavorare dalle “Chiquita”.
Succede una cosa “brutta” (?), a
modestissimo avviso belfagoriano, il
Reefer
“acquisisce” traffici
Chiquita
e scaturiusce una causa. Ci sono pezzi su
internet (http/www.informare.it/news/gennews/2007/20072118.asp).
Clerici
diventa vice presidente di
Assiterminal
e vi risparmio altre sigle e cifre internet.
Io Belfagor
gioco di squadra, voi giocate pure a
rimpiattino.
A questo punto non mi
resta che rivolgermi ad una persona che stimo,
dalla testa ai piedi, ovvero il mio vescovo
Vittorio Lupi,
di Savona, nativo di
Ceriana
come tanti miei amici di infanzia e di gioventù.
Un sacerdote promosso a presule senza
interferenze politiche (il cardinale
Re
ne sa qualcosa) e
circondato da stima generale.
Monsignore mi aiuti almeno
lei a trovare dove è finito tale
Pizzorno Giorgio.
Non vorrei fosse sparito con un malloppo su
qualche isola sud americana, a godersi una
clamorosa vincita al
SuperEnalotto.
Esente dal fisco.
Mi stringe il cuore quando
vedo con i miei occhi in televisione (Rai
due e Rai tre) il
pianto disperato di mamme e papà, giovani e meno
giovani, per aver perso il lavoro o non riuscire
a far fronte alle spese dei figli in età
scolastica. Sono straziato, mio vescovo, di
fronte persino ai suicidi da senza lavoro.
Ai
Trasporti savonesi -
i giornali non l’hanno annunciato, ma io posso
anticiparlo “coram populi”- tutti i neo
designati hanno
sottoscritto rinuncia
ad ogni prebenda (nonostante la manina della
omnipresente politica), dando finalmente una
lezione alla nostra (odiatissima)
Casta.
Sarebbe una enorme
ingiustizia che il
Pizzorno, sia
sfuggito ai “media”,
che
non suonano la
vanvera,
per godersi la vita e noi a tribulare. Qui gatta
e legali ci covano. Non mi vogliono parlare, né
ricevere. Secondo Lei, eccellenza,
Luca Becce
c’è. E perché
Giorgio Pizzorno
non c’è? Grazie. Belfagor |