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Loano, "Città Europea dello Sport 2010"

Loano, la "villa agricola" del presidente Ascom

Loano, le "belle case" dei Vaccarezza dinasty

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Amici o nemici di Trucioli Savonesi,  innanzi tutto dobbiamo essere orgogliosi per la bellissima notizia del riconoscimento del titolo di Loano "Città Europea dello Sport 2010". I giornali hanno già descritto assai bene le motivazioni. Parlano, si suole dire, i numeri. Penso sia un vanto per la città, i suoi amministratori, ma anche quanti meno noti si sono prodigati in questi anni, con un impegno serio e costante. Senza neppure un tornaconto politico-partitico. Tutti nessuno escluso, seppure con ruoli diversi, meritano un grazie pubblico. Bravi, continuate su questa strada maestra.

Altro aspetto. Conversando con conoscenti di Loano e dintorni che seguono il vostro blog, i giudizi sono diversi.

C'è chi sostiene che siete gli unici, dopo anni di totale silenzio della stampa scritta, on line e televisiva, a documentare tante cose che i loanesi non conoscevano, o sapevano solo per sentito dire. Oppure sussurravano. Io ti dico e tu mi dici.

Una città, Loano, da sempre devota e democristiana, poi di Forza Italia, di ex missini  e leghisti emigrati in maggioranza nelle truppe del vincitore di turno. Penso che ogni lettore, di destra o di sinistra, potrà rendersi conto che fino a prova contraria nessuno vi ha querelato (o sbaglio?) nonostante quanto riportate e denunciate da un paio d'anni, soprattutto ad opera di Gilberto Costanza e Luciano Corrado, sulla vita pubblica loanese. Dando conto delle delibere del Comune, dei bilanci, dei soldi spesi, delle scelte urbanistiche, con un carosello di varianti e dei loro beneficiari.

Io non sono tra quelli che vedo  il diavolo e la malafede in ogni azione. Mi attengo e sono abituato per professione, mentalità imprenditoriale, a leggere ed attenermi agli atti. Ai risultati.

Trucioli ha scritto, con nomi e cognomi, mi pare senza guardare in faccia nessuno, la lunghissima e direi penosa storia di Verzi. Dove non tutti possono essere giudicati con lo stesso metro. Anzi, se un rimprovero debbo farvi è non aver messo in risalto che, tra i tanti "favoriti", ci saranno delle "vittime". Ovvero persone che avrebbero voluto essere in pace con la coscienza e la giustizia, ed oggi si ritrovano, con un sacco di guai e grane. Con le banche compreso, perchè di fronte ad un sequestro il direttore, in caso di mutuo o di fido, non può ignorare a lungo. E' prassi.

Io penso, comunque, che chi ci ha portati a questa spiacevolissima e  dolorosa situazione dovrà provvedere. Con il nuovo Puc (targato Cenere?) si riuscirà a fare una sanatoria e Loano non è nuova. a questo metodo. Ricorderanno - almeno così mi raccontava papà - l'ex zona artigianale-industriale ai confini di Borghetto. Con strascichi giudiziari, processi, multe per i costruttori e alla fine sanata con case di civile abitazione. Anzi "seconde case" soprattutto. Come si poteva pensare alle industrie su un'area fronte mare?

Forse l'aspetto più indecente, indecoroso, del "caso Verzi" riguarda eventuali speculazioni (con sicure evasioni fiscali per il nero utilizzato nei pagamenti) sulle aree in questione. Tra i danni della malapolitica. In più casi qualcuno ha comprato e rivenduto, guadagnando in nero un bel gruzzolo, grazie a utilissime consulenze e coperture?

Diverso il discorso, a mio parere, di chi ha cercato di costruirsi una casa. Ma ho anche conoscenti - meglio dire i figli - i cui padri o nonni hanno svenduto i terreni in quanto boschivi o agricoli abbandonati, credendo di modesto valore, mentre qualche bene informato sapeva che alla fine avrebbe realizzato (nessuno in Comune pare vedesse, sentisse o ascoltasse, neppure pubblici amministratori e pubblici ufficiali abitanti a Verzi) case o se volete ville agricole (anche con piscina), grazie all'aiuto di amici diciamo (dis)interessati.

Vi sembra una cosa normale? Si parla tanto dei vigili urbani, poveretti, diventati parafulmini. Ma in Comune esisteva un ufficio tecnico? Oggi hanno lasciato a casa anche due geometri e le pratiche seguono tempi lunghi, lunghissimi. Vecchio metodo per promuovere l'intercessione del potere, la richiesta del favore. Non mi occupo di "bustarelle". Anzi, le escludo. Preferisco pensare che sia cosi. A Loano esiste anche un caserma del "Corpo Forestale", ad un tiro di fucile da Verzi: esiste o no la prevenzione dei reati, eventuali? C'è pure una caserma dei carabinieri e fino a qualche anno fa della Finanza. A questo proposito la notizia fu accolta con una notizia in breve sui giornali. Chissà perchè!

Altro aspetto ancora. Ho letto l'articolato servizio della villa del presidente locale dell'Ascom. Certamente buon gusto e buon senso vorrebbero che il signor Ferraro il quale ha perlomeno il merito di gestire e rischiare in proprio con un'attività commerciale a Loano, togliesse il disturbo quale massimo rappresentante locale. La Confcommercio ha vissuto altre penose vicende a livello nazionale, ma vorrei spendere una parola a livello provinciale. C'è gente che ha dato molto alla Confcommercio, alla quale dovremmo essere grati. A Loano penso e così mi raccontava papà, al signor Pelle, al signor Guglielmo Beretta, detto Gelmo, ai Baldini e tanti altri. 

Non facciamo bella figura dopo aver letto (fortunatamente ne ha parlato solo Trucioli Savonesi) che il rappresentante di una categoria sia sottoposto ad un verbale dei vigili urbani  contenente notizie di reato (vedi... Trucioli 232).

E non sono un forcaiolo che ama le inchieste in tutte le salse. Anche perchè so che sono invise alla maggioranza dei cittadini. La "cultura della legalità in Italia" non si può ignorare. La sfiducia nella giustizia è generalizzata.

Non ho dubbi. Il presidente Ferraro che qualche anno fa aveva aderito al movimento civico il "Mosaico", abortito dopo forti pressioni, quasi sul nascere, saprà trarre giudiziose conseguenze nel superiore interesse di una categoria per la quale si è battuto in tutto questi anni, tra tante difficoltà e forse in solitudine. Dovremmo essere più uniti e coerenti, non solo brontolare.


Vorrei concludere pregandovi, caro Trucioli, di mettere in evidenza un altro aspetto della singolarità loanese. Sul numero 232 della settimana scorsa avete pubblicato le foto del nuovo porto e della fascia costiera circostante. Da una foto che vi rimando e spero che possiate mettere in evidenza in modo di dare la possibilità a tutti di rendersi conto, emerge un aspetto interessante.  Nulla di scandaloso, ma è giusto che la gente sappia, per trarre ogni riflessione, conclusione. Non svelo nulla di nuovo.

Nel centro storico di Loano e fascia costiera, abbiamo tre esempi che interessano la famiglia Vaccarezza, peraltro lodevolmente unita, non da oggi e che è ininterrottamente presente in consiglio comunale, già da fine anni sessanta, con i fratelli Nicola e Renzo Vaccarezza ed assai più rappresentata, in quanto a potere ed autorità, successo, dal figlio (e nipote) Angelo Vaccarezza. Un vero big della politica, al quale auguro una carriera a Roma, in Parlamento.

1) Sul torrente Nimbalto (una  eccezionale piena anni '50, causò anche dei morti, danni e distruzioni) è stato costruito l'albergo Savoia (3 stelle, 43 camere, che venne dato in affitto alla famiglia Camera, oggi impegnati fuori Loano in attività alberghiere), trasformato in residence e gestito dalle due figlie dell'imprenditore edile Renzo Vaccarezza, per anni una delle glorie e benemerito del Basket di Loano. Tra i più bravi sostenitori del nipote sindaco-presidente.

2) Tra le vecchie mura l'unico palazzo costruito negli anni '70, come si vede dal cerchio, è stato realizzato dal papà dell'attuale sindaco - dove abita in un confortevole alloggio come si addice ad una famiglia agiata - ; Nicola è stato consigliere comunale Dc, imprenditore edile in società, era proprietario di Teletrill ed assiduo frequentatore, at tempi di Taviani ministro, di quel sindaco di Bardineto, Secondo Olimpio, glorificato da vivo e ignorato da morto. Neppure una lapide in paese, in Municipio, nonostante le solenni e pubbliche promesse. Cosi mi disse spesso papà prima di morire.

Un'amicizia tra Vaccarezza senior e Olimpio senior di cui personalmente ignoro le cause, ma non molto lontano da dove abita il sindaco, mi assicurano ci sia tale Aldo G. che conosce tutto e tutti.

3) Il terzo cerchio ci mostra l'ex albergo  Miramare, di corso Roma, tre stelle, 38 camere che gestivano con passione e capacità i nonni paterni del nostro sindaco. Albergo poi dato in gestione, infine venduto, dopo lo sfratto, da Nicola Vaccarezza all'imprenditore Vercelli di Loano, per essere trasformato e ristrutturato in alloggi, grandi e piccoli. Tra l'altro, un imprenditore serio e capace, stimato in città, solido e che, tutti sanno tra le persone interessate alla zona alberghiera delle Vignasse, da 12 anni dovrebbe decollare. Speriamo arrivi, come soluzione finale, il miliardario Ligresti & figli.

La vendita del Miramare, come ovvio, fruttò un bel gruzzolo di miliardi (lire). Ha fatto perdere il posto di lavoro ad una quindicina di famiglie - è successo così nelle altre 64 chiusure di alberghi, pensioni, locande, loanesi, visto che Trucioli ha pubblicato che nel 1965 le guide ufficiali indicavano 115 esercizi alberghieri -.

Non credo sia il caso di domandare al primo cittadino, al quale va dato pure atto di aver rinunciato all'indennità di sindaco dopo la sua elezione in Provincia, se quel denaro di famiglia ha creato in città posti di lavoro, soprattutto per gli studenti diplomati, o ancora i laureati. Anche Angelo ha dei figli e forse avranno maggiore fortuna di tanti altri giovani loanesi, costretti ad emigrare lontano per un lavoro. E senza ferree raccomandazioni oggi non si entra da nessuna parte. Neppure da liberi professionisti si fa fortuna. Se non fa parte del "giro".

A Loano quali sono le opportunità di lavoro stabile per le future generazioni?

Per il resto, spettabile Trucioli, vorrei concludere con la mia testimonianza di un recente ricordo di papà. Presentò istanza per sostituire il cancello di una proprietà, in centro città. L'ufficio tecnico comunale ha risposto chiedendo talmente tante "carte" che papà decise di non cambiare nulla: lo lascio cosi com'è, anche se poco decoroso. Per un cancello mille scrupoli e sarà legittimo, per le case agricole di Verzi "porte spalancate". Questione di fortuna! Di stile!

Per il resto  i "titoli d'onore" di alcuni loanesi e affini, li ascoltai, in parte, ad una riunione conviviale in quel di Monte Carmelo, dagli ottimi frati. Al tavolo due personaggi che conoscono assai più di me la storia e vita politica, pubblica, di questa provincia. Uno spaccato-fotografico che neppure l'intrigante Trucioli ha descritto e forse neppure potrà mai fare. Aldo & Lelio quella sera raccontavano...raccontavano...raccontavano...

Marco P.