LA CLASSE OPERAIA SAVONESE
La storia della
Savona operaia si è avviata con il periodo napoleonico e si esaurita, in
concreto, durante gli anni'70 del XX Secolo.
Negli anni centrali del '900 nella Provincia di Savona si potevano contare un
numero di stabilimenti di grande importanza.
Primo fra questi quello siderurgico dell' “Ilva – Altiforni – Acciaierie
d'Italia – che con le sue succursali di Vado e Cogoleto, occupava normalmente
circa 4.000 operai e 160 tecnici e amministrativi.
L'industria metalmeccanica poteva vantare, tra i diversi grandi e medi
stabilimenti, alcuni di importanza nazionale quali erano il Tecnomasio Brown –
Boveri di Vado Ligure, le Officine Elettromeccaniche Scarpa e Magnano, la Soc.
Anonima Servettaz – Basevi, la Soc. An. Piaggio di Finalmarina.
L'industria chimica contava, soprattutto in Val Bormida e nella Valle di Vado,
una ventina di stabilimenti: la società Montecatini di Bragno, la SIPE (poi ACNA)
di Cengio; la Soc. An. Lavorazione Carboni Fossili e Derivati (Monteponi); la
Vacuum Oil; la Soc. An.Astrea; la Soc. del Petrolio Nafta.
L'industria vetraria era presente con le vetrerie savonesi A.Viglienzoni e la
Soc. Artistico Vetraria di Altare; quella navale era caratterizzata dai cantieri
di Varazze, Loano, Pietra Ligure, Savona; quella tessile dal Cotonificio Ligure
di Varazze; quella dei materiali refrattari di Vado, mentre le fabbriche
albisolesi di stoviglie occupavano circa 400 dipendenti, con una produzione
annua superiore alle 10.000 tonnellate.
Non deve , inoltre, essere dimenticato il tessuto di piccola e media industria:
Arcos saldature elettriche, Officine Bertolotto, Scuffi, Pizzorno, Trucco,
mentre il porto di Savona movimentava annualmente una media di oltre 2.500.000
tonnellate di merce.
In tutti questi opifici prestarono la loro opera silenziosa tantissimi operai,
che con la loro fatica costruirono la ricchezza della nostra terra. Alcuni
furono protagonisti di gesti di vero e proprio eroismo , come quelli che
organizzarono lo sciopero del 1 Marzo 1944, finendo deportati a Mauthausen o
coloro che organizzarono il sabotaggio delle macchine per impedire ai tedeschi
di trasportarle in Germania.
Tutta la classe operaia savonese fu, poi, protagonista della grande stagione di
lotta, negli anni'50 e '60, in difesa dei posti di lavoro.
Oggi, in occasione del primo maggio 2005, dedichiamo la nostra pagina riservata
ai “Savonesi illustri”, alla classe operaia savonese, ai nostri padri che hanno
saputo difendere, oltre al loro lavoro, anche la dignità di Savona.