TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

 

TAGGIA:il mistero della delibera

che doveva modificare il nome del Comune

di Claudio Mazza

Il “Comitato spontaneo pro Armataggia” continua la sua battaglia dimostrandosi ancor più determinato sotto le feste natalizie. Giovedì 31 dicembre ha fatto pubblicare un comunicato stampa su Sanremonews, di cui trascrivo di seguito qualche stralcio:

 “Il Comitato, dopo aver portato alla luce la delibera n. 128 del 1972, a riguardo del nome municipale, indica come “unici responsabili” dell’infossamento della delibera del 1972 tutti i rappresentanti di partito, che hanno diretto questo Comune a partire da quella data. In particolar modo il Sindaco, allora in carica, perché a lui, esponente massimo della Giunta Comunale, era stato affidato il mandato di rendere effettivo il consenso raggiunto di attribuire al Nostro Municipio il nome di Armataggia. Il Comitato si rattrista per non essersi reso conto prima che le Amministrazioni a cui si erano affidati non prendevano i dovuti provvedimenti e non soprintendevano agli atti necessari perché la delibera n. 128 divenisse effettiva. Chiediamo ai Sindaci che hanno amministrato la città e, in modo particolare, al Sindaco del 1972, nelle cui mani era stata rimessa quella delibera, di partecipare all’iniziativa in atto a dimostrazione che eventuali omissioni non erano una mancanza di rispetto verso la volontà cittadina, mancanza che ha ferito profondamente più di 4000 cittadini che si sono sentiti cinicamente traditi”.

In data 2 gennaio apparivano due articoli sui giornali. Su La Stampa si leggeva: “Il Comitato chiama in causa Provincia e Regione”. Il Secolo XIX scriveva: “Comitato Arma-Taggia lancia appello al governatore Burlando. I promotori chiamano in causa anche l’ex sindaco Romeo Panizzi. Durante il suo mandato fu votato il cambio del nome”. Il Decimonono proseguiva l’articolo recitando: “In attesa della sempre più probabile ipotesi di proporre ai cittadini un referendum consultivo, i componenti del Comitato hanno scritto alla Provincia di Imperia, al TAR regionale e al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. Abbiamo chiesto all’amministrazione provinciale – afferma Laura Garberoglio – se ci conferma che la pratica non sia mai arrivata in Provincia e per quale motivo non sia avvenuto questo passaggio fondamentale”.    

Torniamo indietro nel tempo all’epoca in cui è stata emessa la famosa delibera. Era il 10 agosto del 1972 (37 anni fa) e si riuniva il Consiglio Comunale. Allora la sede del municipio era in via Soleri a Taggia. Convocati a partecipare al Consiglio Comunale erano 30 persone, tra cui il sindaco, assessori e consiglieri. Erano presenti 28 persone e due assenti....LEGGI IL VERBALE DELLA DELIBERA

 

Dalla lettura del verbale si evince che il sindaco Romeo Panizzi voleva e ci teneva alla nuova denominazione. Nell’esporre l’argomento, ricordava che già nel 1951 un Consigliere Comunale del Partito Comunista Italiano aveva proposto per il Comune il nome di “Armataggia” e tale indirizzo era rimasto in seno al gruppo comunista, in attesa che i tempi maturassero e venisse recepito da altri gruppi, finchè il Consiglio, nella seduta del 04/06/1966, con delibera n. 136 approvava un ordine del giorno che proponeva il nome medesimo per la Stazione Ferroviaria, ed in prospettiva, per lo stesso Comune. La seduta consiliare si concludeva deliberando di modificare il nome del Comune, attribuendo allo stesso la nuova denominazione di “Armataggia”, con 20 voti favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto.

Il verbale della deliberazione oltre a dover essere esposto all’Albo Pretorio del Comune per 15 giorni consecutivi doveva essere trasmesso alla Prefettura di Imperia, al Comitato Regionale di Controllo e alla Provincia di Imperia, dove sembrerebbe non sia stato trasmesso.

 

A quell’epoca, a svolgere le funzioni di Segretario Comunale era il signor Leonardo Genduso (il papà dell’attuale sindaco) che ricoprì tale incarico dal 4 luglio 1971 al 30 aprile 1981. Sto leggendo un libro dove lui stesso racconta la propria biografia e la sua carriera di Segretario Comunale, da cui si denota che era una persona dedicata al proprio lavoro e diligente. All’ottavo ed ultimo capitolo racconta la sua esperienza nel Comune di Taggia e riferendosi ad un Consiglio di Giunta ha scritto: “Al termine della riunione, mi ritrovai con quaranta delibere adottate dalla Giunta, per ciascuna delle quali bisognava poi sviluppare il testo, pubblicarlo e spedirne copia agli organi provinciali di controllo entro il termine prescritto, pena la nullità”.

 

Trovo alquanto strano che, in 37 anni, nessuno dei sei sindaci succeduti a Romeo Panizzi e i gruppi consiliari di opposizione non abbiano chiesto, a chi di competenza, il motivo per il quale non è stata modificata la denominazione del Comune, come altrettanto il fatto che “nessuno” degli attuali pubblici amministratori e consiglieri di opposizione, abitanti in Arma, non si siano fatti avanti per sostenere il suddetto Comitato.  

 

PS

Trovo alquanto strano che, in 37 anni, nessuno dei sei sindaci succeduti a Romeo Panizzi e i gruppi consiliari di opposizione non abbiano chiesto, a chi di competenza, il motivo per il quale non è stata modificata la denominazione del Comune, come altrettanto il fatto che “nessuno” degli attuali pubblici amministratori e consiglieri di opposizione, abitanti in Arma, non si siano fatti avanti per sostenere il suddetto Comitato. 

Claudio Mazza                                                                           6 gennaio 2010

 

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