<Caro Astengo, ti indigna la riabilitazione del craxismo?
Ma
dimentichi la giustizia benevola con Occhetto e D’Alema>
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Alla redazione di TRUCIOLI SAVONESI
Ho letto con interesse la
nota
di
Franco Astengo
dal titolo
<<
LA FACILMENTE PREVEDIBILE RIABILITAZIONE DEL
CRAXISMO>>
Non sono un politologo, come ormai è divenuto
l’amico
Astengo,
ma ho memoria storica
per cui mi corre l’obbligo fare alcuni
rilievi sulle sue analisi.
<<intreccio tra “questione
politica e questione morale”>>.
Il finanziamento illecito ai partiti c’era prima
degli anni ’90, negli anni 90 e credo sia
innegabile che la corruzione nella politica sia
proseguita sino ad oggi.
Per i fatti ante 90 ci fu una amnistia
che agevolò gli esponenti di tutti i partiti
compreso il
PCI. Negli anni 90 l’azione di
“Mani Pulite” del pool
milanese incastrò i partiti del c.d.
pentapartito.
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Craxi alla Camera disse : “se ci sono parlamentari che non hanno ricevuto un finanziamento illecito alzino la mano “. Nessuno ebbe coraggio di farlo !
Craxi fu condannato per i finanziamenti illeciti percepiti
dal Partito in quanto, si legge nella sentenza,
egli in quanto leader ,
NON POTEVA NON SAPERE.
Il
Procuratore della Repubblica di Venezia,
Norberto Nordio, invece, per motivi
opposti, assolse i dirigenti del
PCI - PDS Occhetto e D’Alema -
inquisiti per lo stesso reato-
perché
POTEVANO NON SAPERE dei documentati
finanziamenti arrivati sino alle soglie delle
botteghe oscure.
Anche il fatto che solo nella “Milano da bere”
ci fossero problemi di corruzione mentre il
resto di Italia
ne fosse pressoché immune, lascia altre
forti perplessità e anche questo fatto
meriterebbe certamente più approfondite analisi.
Astengo
ha scritto che ha voluto evitare
parlando degli aspetti del “craxismo
<<
di soffermarsi su quelli economici e sociali che
sono sotto gli occhi di tutti >>
Per quanto riguarda questi temi voglio ricordare
che NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO che il debito
pubblico fu colpa del governo
Craxi . Infatti negli anni, senza
Craxi, dal ‘75 al ‘83 il debito passò dal 58% al 70% del PIL.
Dal 1983 all’aprile del 1984 il rapporto,
durante il governo
Craxi, passò dal
70% al 84% del PIL.
Dal 1984 al 1994
il debito pubblico aumentò del 50%
passando dal 84% al 121% ed al Governo
Craxi non c’era .(Fanfani,
Goria, De Mita, Andreotti, Amato e
Ciampi).
Questi dati inconfutabili nessuno li vuole
ricordare come del resto è bene ricordare che
negli anni precedenti il governo
Craxi il PCI aveva approvato, seppur all’opposizione, molte
delle leggi finanziarie che erano la causa
dell’aumento del debito pubblico.
La sconfitta del referendum sulla scala mobile
promosso dalla
CGIL, grazie alla tenuta del PSI di
Bettino Craxi, fu uno degli atti di
politica economica più importanti di quel
periodo e tutti gli economisti hanno dichiarato
che, se invece fosse passato, saremmo arrivati
ad una inflazione a livello assolutamente
insostenibile per la nostra economia causando un
danno enorme ai lavoratori che avrebbero visto
erodere in maniera drammatica il potere di
acquisto dei loro salari.
L’importanza del ruolo politico di
Craxi credo che non sia messa in discussione da alcuno (
escluso i dipietristi e pochi altri ). La
responsabilità del mancato accordo
PSI con il PCI prima e
PDS poi non è certamente da
addebitare al solo
Craxi, in quanto la politica di
Berlinguer portava al compromesso storico tra il
partito comunista e la democrazia cristiana e
non certo all’unione tra le forze della sinistra
massimalista e riformista dell’epoca.
Negli anni ‘80 il
PCI ed il PSI
rappresentavano quasi il 43 % dell’elettorato.
Il
PCI divenuto
PDS, DS ha, unitamente alla sinistra
democristiana, costituito il PD e, grazie alle
disastrose, per la sinistra s’intende, scelte di
Veltroni alle ultime elezioni politiche sono
spariti dal Parlamento i Socialisti
e la sinistra
c.d radicale e la sua attuale quotazione,
dopo aver cambiato tre segretari in tre anni,
oggi si attesta a poco più del 30%.
Questi sono fatti ed ogni commento credo che sia
superfluo.
Sulla ventilata
“riabilitazione craxiana” una ultima
considerazione.
Il notissimo giornalista
Giorgio Bocca
su questo argomento si è espresso in termini
estremamente negativi a difesa del lavoro fatto
dai giudici di “mani
pulite”.
Come è cambiato il giornalista di
Repubblica !
A pensare che sull’Espresso
del 21 agosto del 1983
Bocca scriveva sulla sua rubrica
L’ANTITALIANO
che << taluni
giudici, per incastrare comunque l’imputato,
arrivano, con arroganza e prepotenza, a
fabbricare dei falsi in atto pubblico
>>. Da notare che per questa grave affermazione
nessuna querela gli giunse mai !!!!!
Savona, 9 gennaio 2010. Luciano Locci
Nota di Trucioli Savonesi:
il bravo prof.
Franco Astengo che collabora assiduamente pubblicando
articoli di “cultura e storia politica” su
Trucioli, potrà rispondere qualora lo ritenga
utile. Ospitiamo volentieri l’intervento del
dott.
Locci, testimone attento ed informato anche di vicende
politiche savonesi, oltre che socialista di
famiglia della prima ora. Senza pentimenti e
cambi di casacca.
Un sola cosa pare opportuno ricordare e lo
scrisse in termini precisi, profondi, il giudice
Vincenzo
Ferro nella motivazione alla “sentenza Teardo”.
Parliamo, nel caso specifico, del più sfrenato
ed amorale, distruttivo in campo sociale ed
economico,
“arricchimento personale” degli imputati
condannati con sentenza definitiva.
Scuole costruite con tangenti, a discapito della
qualità e della sicurezza. Case Popolari, tra
cemento e mazzette, vittime di disastrose
anomalie e cosi via.
Il
“tesoretto di Craxi”
è tutta una montatura dei giudici rossi? Può
darsi che la figlia
Stefania, il figlio
Bobo, la vedova siano rimasti a mani
vuote. Ma quei miliardi (60?) perché continuano
ad essere avvolti dal mistero? E chi sa, non
parla? Visto che qualcuno avrà pure messo delle
firme? Chi può aiutarci a
capire dove sono finiti, magari invocando
il “segreto di stato”?
(L.C.)
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