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“Sfrattati” dalle loro case, causa frana, ora devono far fronte al contenzioso

Il danno e la beffa dei cittadini:

anticipare anche le spese

L’ordinanza impone procedure e tra queste l’obbligo (vedi…) a “provvedere”

 Dopo aver inviato a Trucioli il pezzo, l’ex sindaco, comandante Carlo Gambetta, ha telefonato per chiarire di aver appreso da fonte legale e da amministratori condominiali interessati alla vicenda sgomberi, che l’ordinanza del sindaco è un atto dovuto, legittima, nel rispetto delle prerogative di legge dei proprietari degli stabili e dei beni interessati.

In pratica pur subendo un danno, disagi notevoli, una lesione dei propri sacrosanti interessi-diritti, senza corresponsabilità alcuna, i cittadini destinatari devono comunque intervenire in questa fase e qualora necessario resistere in un eventuale giudizio. Leggi cause, nomina di legali, anticipazione di spese.

In pratica chiamati prima a “pagare” e “subire”, successivamente essere risarciti. Non vi raccontiamo vicende e storie analoghe accadute in altre parti d’Italia. Il danno e, spesso, la beffa.

Da qui un’unica lezione allo stato dei fatti. Bisognava prevenire. Altrimenti cosa ci stanno a fare i geologi, di Rifondazione comunista compresi, quelli che ci insegnano sempre la “buona amministrazione”, la “buona politica”, in compagnia di tecnici (non sprovveduti) che siedono anche sui banchi della giunta comunale di Noli.

Non sono polemiche, ma constatazioni di fronte alla tragedia che colpisce cittadini ignari, innocenti, vittime. E non si può restare insensibili, da spettatori che scelgono il silenzio. Come accade in questi giorni a Noli. Per opportunismo, conformismo, incarichi di potere e presidenze, magari retribuite.

        di Carlo Gambetta

Noli 16/12/2009

Ordinanza N. 1720

Oggetto: Condomini di via Belvedere civici 12-14-18 e 18 bis…..

Intendo commentare, in base alle mie  esperienze vissute a livello amministrativo, questa inedita  ordinanza emessa “ a seguito  dell’intervento dei VV FF di Savona che hanno provveduto ad evacuare i condomini ai civici 12-14-18 e 16bis….”  …” al fine di eliminare la situazione di pericolo segnalata dal fonogramma N.302 dei VV FF”

Quando si salgono le scale del Comune o di qualsiasi istituzione pubblica, eletto dal popolo, su personale proposta, bisogna sapere che si è investiti di una carica istituzionale che comporta precisi obblighi. Come attuare, in primis, ciò che le leggi impongono a tutela di chicchessia, sempre  e comunque.

Il Sindaco  che era a conoscenza da tempo della pericolosità (dichiarazioni alla stampa locale), perché non ha agito in conformità alla legge sulla salvaguardia della pubblica e privata incolumità, ma attende  l’intervento  dei Vigili del Fuoco? Non  credo sia sufficiente una perizia asseverata che, guarda  caso, è di parte.

Non si può essere “buoni, collaboratori” assecondando accordi tra privati e Ditta e che interferiscono con la procedura dovuta in simili casi.

A prescindere dalla sua personale responsabilità nell’azione da intraprendere, il che non significa  avere cuore duro, ma avere, appunto, rispetto della salute dei cittadini in prima istanza e di tutto il resto  a seguito, e non giocare sulla speranza che tutto vada bene.

Rimango dell’idea che, se per tempo, cioè quando esattamente era dovuta, la promulgazione dell’ordinanza di sgombero in base ai primi accertamenti, il Sindaco  l’avesse emessa, la Procura, sebbene messa a conoscenza, oggi non sarebbe  presente, ponendo i sigilli al  cantiere unitamente a quelli dei VV FF.

Diventava una normale procedura amministrativa, indubbiamente pesante e molto seria. Per quale motivo  l’abitazione  di proprietà Introini non è inserita in questa ordinanza? E’ o no nel mezzo  del territorio  e  degli immobili coinvolti, già oggetto  di ordinanza sindacale (sgombero e rimessa in pristino), ordinanza  già respinta  dal TAR ma  tutt’oggi  con i sigilli del VV FF. E allora’

Mi riferisco  ora alla motivazione “ Rilevato che i soggetti interessati risultano, ciascuno per i propri  ruoli e  relative competenze, risultano essere i seguenti:……” vale a dire  committente, impresa,direttore lavori, direttore cantiere (cioè quelli che potrebbero  essere ritenuti i responsabili del dissesto in fase di esecuzione dei lavori) e gli altri, vale a dire i due condomini rappresentati da due distinti amministratori e due privati, per due alloggi anch’essi coinvolti (quelli che hanno subito danno).

Ed allora perché si ORDINA ai primi di eseguire  A-B-C, agli altri  B e C “ Quali  soggetti individuati per rispettive  competenze e con responsabilità in SOLIDO? Dov’è Sindaco la sensibilità di coinvolgere chi ha subito danno, in ulteriori spese da sostenere come previsto dal paragrafo B? Un modo, probabilmente  legale per  proteggere  la sua persona, ma che lascia , come è semplice  prevedere, una serie di cause civili nel prossimo futuro. Avrà mica già sentito “la gente” che dice di non voler pagare per  errori di altri?. Non può  scrivere “Nel caso  di inottemperanza, si provvederà d’ufficio ed a spese dei destinatari del presente atto, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art.650 del C.P.   E  i costi di un eventuale ricorso al TAR ?

Ma si rende conto di quello che ha promulgato?  Li  protegga  su tutto, non solo attraverso la lodevole azione di immediato  aiuto nell’operazione di sgombero  ed alloggiamento, tutt’oggi vigente. Non dobbiamo dimenticarci, col senno del poi, chi sono i responsabili  che, attraverso le loro scelte politiche hanno permesso l’esecuzione dell’operazione immobiliare,  Ricordiamolo: N.1 Niccoli- N.2 Repetto.

Da parte mia , sono costretto a sentirmi rinfacciare di aver fatto  votare Repetto. Non mi si prenda per quello so di non essere (uno sprovveduto) se confermo che lo rifarei  “ alle stesse condizioni di proposta del 2009”

Carlo Gambetta


L'autorizzazione alla costruzione dei box al centro del "caso sgomberi per frana" indica l'importo in 3 milioni e 200 mila euro. La società costruttrice: Z&R. Srl di Priero (Cuneo). Il progettista delle opere strutturali: ing.Giovanni Delfino di Cairo Montenotte (nella delibera di giunta risulta con studio a Carcare). Lo stesso ingegnere è direttore dei lavori opere strutturali. Mentre direttore dei lavori opere architettoniche è l'architetto Danilo Abate di Vezzi Portio, già consulente della Soprintendenza di Genova. E ancora, il coordinatore della sicurezza, lo stesso ingegner Delfino. L'inizio dei lavori il 19 marzo 2008, ultimazione 18 mesi. L'impresa esecutrice: Zoppi Srl di Priero (Cuneo). Il responsabile del servizio di prevenzione: Luca Richeri. Il direttore tecnico: Maurizio Rolando. Cambiamento per il direttore di cantiere: nel tabellone figura Paolo D'Anna, mentre nell'ordinanza del sindaco risulta l'ingegner Marco Delfino.

Noli, ecco la sequenza delle case al centro dell'ordinanza di sgombero per frana in atto, causa lavori box interrati.
La prima casa "rossa" è abitata da anziani coniugi (Tissone). L'uomo è un ex ferroviere, la moglie una nolese.
La seconda casa è un immobile condominiale (ascensore esterno) risalente agli anni '50.
La terza casa di proprietà della famiglia Introini, realizzata subito dopo l'ultima Grande Guerra, la prima al centro di un'ordinanza di sgombero del sindaco Repetto del mese di aprile 2009. Il Tar ha annullato l'ordinanza, ma a seguito nuovi eventi ci sono i sigilli in atto. La quarta casa, con le persiane azzurre, è il condominio di via Belvedere n. 18. Inoltre nel piano in basso sono interessati dal provvedimento di sgombero gli alloggi della famiglia Pastorino e dell'ex sindaco Fois in carica dal 1990 al 1995. Nel complesso si tratta di oltre una decina di famiglie residenti, oltre a proprietari di seconde case.