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Le Ferrovie dimenticate, tra sprechi, disservizi: scandalo di cui non si parla mai

Caro ingegnere, i compensi Top a Riviera Trasporti

potrebbero far viaggiare "il treno minuetto"

Il "polo intermodale" da Ceva per Savona. Il "caso linee ex Viani" per Ormea e...

                  di Massimo A. Allamandola


Grazie, caro ingegner Bonfiglietti per le chiarificazioni e le interessanti informazioni ricevute.
Recentemente il sindaco di Voghera, vistosi tagliare quasi tutti i treni dei pendolari per Milano, e' apparso sul TG Regionale proponendo di gestire a livello comunale alcuni treni, affittando le linee, etc., sia per i pendolari per Milano durante la settimana che per i turisti nel weekend e nei festivi ! E' questo in sintesi quello che intendevo per "consorzio di trasporto pubblico" che sia poi un comune, piu' comuni o un insieme tra comuni e societa' di trasporto regionale e' indifferente, ma e' importante che ci sia un diretto rapporto tra i comuni, gli abitanti e la societa' e chi gestice il trasporto pubblico della valle. ( che non riguarda soltanto la ferrovia ma anche il collegamento tra paesi e frazioni ... ma di questo e' meglio non parlarne in questo email ).

Sicuramente non intendevo proporre una "nuova societa'", con tanto di  "compensi ai vertici ", visto che parlando proprio di societa' di trasporti e nel caso specifico della Riviera Trasporti Spa (Rt) i soli stipendi dei Top Managers della suddetta potrebbero far viaggiare "il treno minuetto" in valle ogni ora e collegarlo, ad esempio, al nuovo "polo intermodale" di recente realizzazione della stazione di Fossano dove poi in meno di un'ora si raggiunge Torino... (o creare un nuovo "polo intermodale" a Ceva per Savona etc... ).

Sulla questione del tram-treno credo che sara' importante discuterne personalmente quando ci incontreremo ma certamente condivido una maggiore flessibilita' delle fermate che non necessariamente devono avvenire soltanto nelle vecchie ( ed abbandonate) stazioni originarie ... Infine per riprendere il discorso del "gestore ideale" e della possibilita', come voi suggerite, che le autolinee Viani "possano limitarsi ad Ormea", non dobbiamo dimenticare che il tragitto che la Riviera Trasporti Spa (Rt) gestice (ex-Viani) e' la Imperia - Cuneo in circa 4h e 30 minuti. ( credo che in treno basterebbero si e no 2 ore !) http://www.garessio.net/AUTOLINEE%20INTERREGIONALI%20_file/orari%20viani%20.htm

 (qui gli orari) Dubito che il servizio possa essere "alleggerito" sulla ferrovia ma sicuramente la possibilita' di integrarlo con la rotaia, arricchirebbe la frequenza ed integrerebbe il servizio bus a quello del treno, gestito poi dalla stessa compagnia . Evitando quindi di "incappare" in quel "disservizio" che sta appunto diventando l'esperienza ferroviaria della Regione Liguria. Mi sono ritrovato un giorno, tornando da Nizza in treno, dove la PACA (Provence-Alpes-Côte d'Azur) fa viaggiare treni TER ogni 15 minuti, di restare "bloccato" a Ventimiglia con centinaia di turisti ( cinesi e giapponesi) che tentavano di raggiungere Milano! Scoprire che i treni regionali Ventimiglia - Imperia - Genova viaggiavano all'incirca ogni due ore ! Ma i bus della Riviera Trasporti Spa (Rt), che gestiscono un servizio Ventimiglia - Sanremo - Imperia circa ogni quarto d'ora, accumulando pero' gravi ritardi in quanto bloccati dal traffico della intasata aurelia !!! Spero in un incontro al piu' presto nel 2010 visto che, come comitato, stiamo ricevendo varie informazioni ed interessamenti da molte persone, dal Basso Piemonte alla Liguria alla Francia, tra cui un interessante studio intitolato I BINARI DI EINAUDI sulla linea ferroviaria che "grazie" all'alluvione del 1994 fu definitivamente soppressa, (la linea Bra-Ceva ) nonche' radice storica della nostra ferrovia di valle, fin dai tempi del primo Ministro del Regno d'Italia, Camillo Benso, Conte di Cavour , "Ingegnere per formazione che affermava, con un suggestivo paragone basato sulla forma del nostro bel Paese, che le ferrovie per l'Italia avrebbero dovuto assumere il ruolo del filo che cuce lo stivale" . Domenica 7 Marzo 2010 ci sara' sicuramente un incontro tra la nostra linea e gli amici della Bra-Ceva nell'occasione deIIa Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate : http://www.ferroviedimenticate.it/

Cordiali saluti, Massimo A. Allamandola

Filippo Bonfiglietti risponde:

Caro Massimo Allamandola,

ricevo la sua E-mail del 29 dicembre e rispondo subito.

Il concetto di “privatizzazione”, nelle mie note, era consapevolmente impreciso: voleva solo significare “togliere la gestione della Ceva-Ormea alle Ferrovie dello Stato, comunque si chiamino adesso e qualunque sia la loro struttura societaria” per almeno due ragioni: la prima è che hanno ben altre priorità che quella di gestire “bene” una trentina di chilometri di ferrovia in una valle sperduta del basso Piemonte; la seconda è che “gestire bene” significa cose che con i regolamenti e i limiti delle Ferrovie dello Stato non sono compatibili.

Quindi, dal mio punto di vista, qualunque cosa va bene purché non sia la “cosa” attuale.

Proprio l’altro ieri, durante un incontro con il  dott. Benzo, Sindaco di Ormea, erano stati messi a fuoco alcuni punti importanti: il primo è che una ferrovia del genere va trattata come un tram, e non come un treno.

Quindi:

Fermate a richiesta ovunque occorrano, e non necessariamente nelle stazioni attuali;

Biglietti in vendita ovunque;

Il treno – che almeno nei primi anni non sarà nulla più che una motrice diesel – guidato da un conducente che può anche fare da bigliettaio, come si fa in mezzo mondo;

Dunque il gestore ideale, almeno all’inizio, dovrebbe essere un’azienda municipale abituata a gestire il trasporto pubblico: e l’idea di parlarne con l’azienda dei trasporti di Imperia è saltata fuori da sola come conseguenza, perché Imperia già gestisce le autolinee Viani (il cui autobus potrebbe quindi limitarsi a Ormea), perché ha già un servizio pubblico e perché è vicina. Magari prendendo in affitto la linea attuale (secondo il suggerimento dell’ing. Croccolo, Ministero Infrastrutture e Trasporti) e naturalmente pagando la manutenzione corrente.

Cordiali saluti,

Filippo Bonfiglietti

 

LA PRIMA LETTERA DI MASSIMO ALLAMANDOLA  

Caro Filippo Bonfiglietti,
grazie per il suo interesse sulla ferrovia Ceva-Ormea e per l'interesse sul nostro neo-nato comitato:  http://comitatotrenoalpiliguri.wordpress.com/
Leggendo il suo studio
"La ferrovia Ceva-Ormea una proposta di privatizzazione per rilanciarla" colgo l'occasione per qualche commento, sperando di incontrala al piu' presto per discuterne personalmente.
Il nostro sito del comitato cita come esempio virtuoso la ferrovia della
Val Venosta. Ebbene anche quella ferrovia, nella regione autonoma di Trento, che sembra oggi una realta' cosi' "lontana ed efficiente" dal nostro "sistema" Italia, e' rinata proprio quando ha avuto la possibilita' di "staccarsi" dalle Ferrovie dello Stato, o meglio la rete e' stata ceduta alla Provincia di Bolzano nel 1999.  Era il 1989 quando Ferrovie dello Stato (che era in processo di privatizzazione completato poi come Spa nel 1992 ) decise di chiuderla . Nel 1991 poi, gli unici a comprare i biglietti per la ferrovia erano i turisti, ragion per cui la tratta ferroviaria è stata chiusa in quell'anno.

Ragionare soltanto in termini di "privatizzazione" quindi credo sia limitante perche':
- trenitalia sono gia' privatizzate in sostanza dal 1992 ( quindi si dovrebbe al massimo parlare di "liberalizzazione")
- il profitto della tratta
Ceva-Ormea, anche con una massiccia rinascita del turismo in Valle non riuscirebbe a giustificare
un investimento privato e quindi dopo pochi anni ritorneremmo ad essere nella stessa condizione ( un ramo secco che
economicamente non funziona).
La regione Piemonte, non con pochi contrasti con i ferrovieri, sta tentando di liberalizzare parzialmente il network ferroviario
piemontese:  
http://www.regione.piemonte.it/entilocali/n.-24-del-16-luglio-2009/in-primo-piano/ferrovie-approvate-le-linee-guida-per-le-7.html

Tuttavia anche un processo di "privatizzazione / liberalizzazione" non risolverebbe i problemi della nostra tratta in quanto proprio un processo di questo tipo, aumenterebbe l' "interesse economico" nella linea e quindi anche "la necessita' di trarne profitto".
(Non e' un caso che
GTT non sia poi cosi' interessato alla nostra linea (e' troppo Torinocentrica)... mentre ad esempio proverei  ad esplorare la possibilita' di gestione con RTT (riviera trasporti) , la stessa compagnia che ha comprato la fallimentare VIANI spa
a patto (a mio parere)  che si utilizzino i treni nella tratta
Ceva-Ormea con degli efficienti scambi-modali (treno-bus) per Imperia.
(Chissa' se una compagnia che gestice principalmente bus, fosse interessata ad una proposta del genere"??? ) Anche questa purtoppo pero' risulterebbe una opzione temporanea e molto precaria, perche' ancora una volta dipenderebbe dalle decisioni dell'amministrazione di una "compagnia privata" ...
Credo invece che una soluzione sostenibile a lungo termine potrebbero trovarsi in una gestione di tipo "comunitario / co-comunale "della tratta dove ad esempio un' "associazione di comuni", (in Francia la chiamano co-comunalite') si prende il compito, insieme ai cittadini (i veri fruitori del servizio) di gestire la ferrovia a livello di valle. 
Non e' questa una "visone astratta" o "irreale" ma molto pratica.
Esempi di questo tipo iniziano a nascere oggi in Inghilterra, proprio per rivitalizzare delle tratte rurali.
L'Inghilterra, che ha vissuto il periodo di privatizzazione/liberalizzazione ferroviaria degli anni '90, non senza pochi problemi (incidenti per poca manutenzione o per mancanza di comunicazione tra i vari lotti privati ) oggi sta sperimentando degli esempi di "imprese sociali" anche a livello "comunale" che possano quindi essere piu' vicini alle necessita' delle persone.
Uno degli esempi e' la compagnia
Go-Coop (di cui allego un PDF purtroppo in Inglese):
http://www.go-now.coop/http://www.socialenterpriselive.com/your-news/go-co-operative-track-create-rail-travel-the-future

L'idea e' quella di promuovere innanzitutto la "mobilita' sostenibile" come principio per riconnettere piccoli paesi e villaggi rurali delle regioni del Somerset and Wiltshire (l'Inghilterra rurale) e quindi scoraggiare l'uso  privato dell'automobile anche attraverso "treni leggeri", servizi bus-navetta tra villaggi magari non collegati con servizio pubblico (le frazioni delle nostre valli) e anche promuovere delle opzioni di  "car-sharing" (auto-condivisa)
cosi' come gia' avviene nelle nostre citta'.  D'altronde se per andare a Torino, Milano o Genova scoraggiano l'uso della macchina, bisogna offrire delle alternative proprio a quei luoghi poco collegati con i centri urbani ...
Questo tipo di proposta diventa un modo per gestire "dei beni" e non delle "merci" e quindi non fare si' che la gestione economica sia soltanto basata sul "profitto immediato" ma ritorni ad essere "la ferrovia della
Valle Tanaro" di tutti i Comuni della Valle ma anche un modo "partecipato" di gestione del trasporto per aiutare a "riconnettere le persone"....e per prevenire - infine -  processi  di "museificazione" della linea facendola diventare "un trenino per eventi o matrimoni", sottolineando invece il "ruolo attivo" che la nostra ferrovia ha e potra' avere nella valle, dal punto di vista dei pendolari, del turismo, della filiera del legno, del trasporto merci (acqua in particolare), e del "trasporto sostenibile" a 365 gradi ...Spero che al piu' presto di poter discutere di queste cose in un incontro in Valle dove abbiamo gia' avuto la proposta dalla CIPRA http://www.cipra.org un'organizzazione che si occupa di ricerca e protezione della montagna, ad invitare ad un incontro del nostro comitato l'ing. Helmuth Moroder (Merano-Malles) e principale responsabile/ideatore della linea ferrovia della Val Venosta per
raccontarci la storia virtuosa della rinascita di una ferrovia di montagna.
Cordiali Saluti,
Massimo A. Allamandola