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2012, LA FINE DEL MONDO

(The show must go on)

di Gianni Gigliotti


Ma che fretta c'è per questo 21 dicembre 2012, la fine del mondo annunciata secondo la profezia che si rifà al calendario Maya, verosimilmente un business programmato e un'idiozia conclamata?.

Già sono in commercio i cornetti anti jella, napoletani originali che altrimenti non sono efficaci, centinaia di bunker in costruzione per la pappa & ciccia dei magnati, i soliti quattro politici che ridono a crepapelle che tanto neppure la fine del mondo, se mai fosse, riuscirà a scollarli dalle loro poltrone.

E poi, suvvia, nessun rimpianto, nessuno tragico addio: che in fondo lasciamo solo scorie di infimo valore, veleni e qualche scampolo di odio, scientificamente abbiamo depredato ogni angolo di questa pallina di ceralacca superbamente chiamata "pianeta Terra" e che in verità abbiamo da tempo svenduta al mercato delle pulci. 

 "The show must go on", abbiamo ancora tre anni circa per annegare in questa sciacquio mediatico, tanto basta per impegnarci "seriamente" a portare a degno compimento questa fine del mondo: che bisogna essere precisi e gli impegni vanno sempre rispettati.

In fondo diciamo la verità, ci siamo anche divertiti, furbescamente giocando a "ruba mazzetto" con la vita, barando ovviamente, con deliri di onnipotenza, manipolazioni oscene come la clonazione, droghe sempre più pesanti, percorsi fuori strada in (trans)siti pericolosi, ninfette ed escort alla coque come uova di giornata.

Ognuno di noi ha le sue pazzie da frullare, qualche scheletro nell'armadio, una pistola nascosta nel cassetto.

Basta pensarci per tempo a questo 21 dicembre 2012, l'eventuale decesso abbreviato per cause di forza maggiore altro non è che il classico incidente di percorso, prima o poi capita a tutti, in fondo la vita è breve, è come quelle scalette di pollaio corte e con gli scalini sporchi di sterco.

Così per tutti, che i "Cavalieri dell'Apocalisse" già sono allertati e fremono pregustando una mirabolante vendemmia, "il vino fa buon sangue", sicuramente ad eclissare le più efferate tragedie trascorse, i milioni di ebrei trucidati nelle camere a gas, i milioni di dissidenti scomparsi nei gulag sovietici.

Insomma, non preoccupiamoci più di tanto, se qualcuno nutre qualche dubbio su questa catastrofe prossima annunciata, lasci pure tranquillamente i quattrini in banca e l'amante sotto le lenzuola: il 22 dicembre 2012, il giorno dopo, probabilmente nulla sarà cambiato, sempre lo stesso mondo approssimativo con l'uomo ugualmente egoista ed

ingarbugliato: se poi, al contrario qualcuno altro sarà deluso dalla notizia rivelatasi falsa, c'è sempre il modo di rimediare aprendo quel cassetto con la pistola e provvedendo coerentemente di propria spontanea iniziativa.

 

P.S. data l'età, nel 2012 potrei non esserci, pertanto mi premuro di lasciare un messaggio agli amici: "ci vediamo più tardi".

 

Gianni Gigliotti

www.azioneriformista.it