Si, natale. Ormai solo per
pochi è rimasto Natale.
Per i più è tornare bambini.
Si tornare bambini non per
sentire la gioia ma l’angoscia.
L’angoscia di salire sul
palco e iniziare la recita.
La stessa musica ogni anno.
Le stesse canzoni che ormai
non dobbiamo neppure più imparare a memoria.
La suora ci agghinda, per
benino. La bambina bionda è sempre quella che
avrà il posto d’onore sulla scena. Lei e il suo
Cicciobello.
Poi via via tutti gli altri;
umili pastorelli e contadine.
La
nostra società multietnica sarebbe stata la
gioia della maestra che avrebbe potuto disporre
di “autentici” re magi provenienti dall’oriente…ma
questo lusso la mia suora, costretta ad
annerirci coi
tappi di sughero,
non ha mai potuto
permetterselo…
Così eccoci, tutti in fila,
tutti con l’ansia di scordare la battuta.
Ci sei anche tu, si, proprio
accanto a me. Tu che hai un natale con la n
minuscola come il mio.
Siedi anche tu qui, dietro le
quinte, pronto a iniziare la recita.
Una voce soave e sicura ci
sussurrerà “Svelto, tocca a te”,
Presto saremo spinti sul
palco e rapiti dalla frenesia.
Addobbi, regali, cene e
sorrisi.
Regali
e
regali, sorrisi e
sorrisi.
Via via, sempre più in
fretta.
Via via sempre più immersi,
catturati dal vorticare del carosello.
La recita del natale perfetto
avrà inizio.
Il natale del regalo più
costoso, della tavola più sfarzosa, del pranzo
più succulento, dell’abito più sontuoso.
Qualcuno quest’anno inscenerà
addirittura
un natale white. Un perfetto natale bianco dove
Gesù Bambino avrà in dotazione un candido
cappuccio e girerà per le vie mostrando la croce
infuocata per un nuovo calvario.
Anche quest’anno, cari Amici
vicini e lontani, per Voi, nessun pacchetto da
parte mia.
Solo l’augurio di trascorre
un semplice ma caldo Natale.
*Cristina
Ricci,
quarantun anni,
abita a Spotorno,
ha
pubblicato il
suo primo
romanzo (La
montagna d’acqua
– ed. Il Filo,
Roma),
un altro
recentemente
finito e tanta
voglia di
scrivere.
A questo
“scarno”
curriculum si
può aggiungere
la
collaborazione
con il blog
dell’Udi
Savonese per il
quale Cristina
Ricci ha scritto
alcuni pezzi
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