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<Trucioli, le bombe, “il Settimanale” dimenticato>

 

Alla redazione di Trucioli Savonesi

In margine all'articolo su "Le bombe di Savona" ( vedi …Trucioli n. 226 del 13 dicembre 2009): all'inizio del '79, ad occuparsi delle vicende savonesi di quattro anni prima, oltre a "OP" di Mino Pecorelli, vi fu anche "Il Settimanale", altro giornale considerato non del tutto slegato dalla loggia massonica di Licio Gelli.

Il 7 febbraio 1979, il giorno dopo l'uscita del periodico di Pecorelli, anche "Il Settimanale" (anno VI. n.6, edito dalla Società Editrice Europa Spa, direttore Giuseppe Dall’Ongaro) esce con un articolo dal titolo: "Qui si vuol fare ingiustizia popolare".

Il pezzo è interessante da più punti di vista e riporta, tra l'altro, l'unica intervista rilasciata da uno degli indagati (poi, è bene dirlo, pienamente assolto in istruttoria). A meno di omonimie l'autore di quell'articolo dovrebbe essere ancora vivo ed operante. Stranamente non è mai stato invitato a dibattiti, e credo mai intervistato.

Così come è vivo e vegeto un altro giornalista: quel cronista che, con una serie di coraggiosi articoli nei primi giorni del '79, fece riaprire un  caso – come emerge dagli atti ufficiali - che sonnecchiava da oltre due anni tra le scrivanie del tribunale savonese, che fu per questo criticato da Pecorelli & C e finito nel mirino come esecutore di interessi del partito comunista.

Cosa che francamente a me non è mai risultata. Anzi fu il solo giornalista attaccato dal notiziario della Federazione di Savona del Pds, nel settembre ’93: titolo “Dossier” su mani pulite e trasparenza. Fu accusato, da giornalista, per i ripetuti servizi a proposito di alcune inchieste giudiziarie savonesi, su appalti, forniture, finanziamenti ed autofinanziamenti, cooperative rosse. Insomma la tangentopoli rossa locale che si risolse, giusto ricordarlo, in una bolla di sapone.

Forse varrebbe la pena di sentire anche la sua opinione, in pubblico, almeno dopo anni, se e quando vorrà parlare...Tenuto conto che lo stesso giornalista, nell’ambito dell’inchiesta sulle bombe di Savona, era stato interrogato prima da un ispettore del Ministero di Grazie e Giustizia, ascoltato poi dal Consiglio Superiore della Magistratura, unitamente ad un parlamentare del Pci di Savona, vivente, ad un noto e stimato avvocato, almeno all’epoca, nel frattempo deceduto, zio di un assessore comunale di Savona della giunta Berruti.

Mi è sembrato strano o forse è abbastanza chiaro per quale ragione queste persone, in tanti dibattiti che si sono svolti sull’argomento bombe, siano sempre rimasti “esclusi”, forse con un’eccezione. Testimoni “ignoti”, ma noti e dire che il Comune di Savona  aveva persino annunciato il ricorso a super esperti di “gialli”…che cortesemente e dignitosamente finirono per rifiutare.

Magari sarebbe interessante sapere chi, invece, erano gli invitati e chi gli ispiratori degli inviti. Non c’è dubbio, tutti i buona fede. Magari con qualche tuttologo di troppo, esibizionisti per tutte le stagioni.

Certamente a leggere la storia, con certe dimenticanze smaccate, si può dedurre quale sia la realtà storica, di molte vicende, che ci è stata tramandata. Gianpaolo Pansa, ottimo giornalista e “maestro dell’anticonformismo” insegna!

Tornando alle “bombe di casa nostra”, a quanto pare siamo alla vigilia non dei “misteri risolti”, ma di un nuovo libro che ci racconterà qualcosa di importante, noto a pochi ed ignoto ai più. Rimasto sepolto tra quintali di scartoffie. Con qualche interrogativo inedito. Un invito a non dimenticare, soprattutto alle giovani generazioni. A quanti, nelle scuole, avevano ascoltato nel recente passato, con interesse ed attenzione, relazioni, interventi, argomentazioni, testimonianze.

Con un primo libro (2007) che dall’Amministrazione comunale di Savona, nonostante contenesse solo racconti di personaggi viventi all’epoca degli attentati, atti giudiziari pubblici, non aveva ottenuto alcuno sostegno promozionale e divulgativo, neppure a livello scolastico.

L’autore dello scritto chiede di omettere il nome per ragioni di opportunità e che renderà note al momento opportuno.