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IL LIBRO DEL MESE: “UNIVERSI NARRATIVI PARALLELI”

MASSIMO BIANCO SI AUTOPROMUOVE

 

 

Per una volta qui su Trucioli non recensirò un libro, vecchio o recente, che mi sia piaciuto, perché intendo dedicare la rubrica a me stesso e a un mio scritto. È una necessità in una società dove trovare debita attenzione si fa sempre più difficile. Lo scritto in questione vuole essere un omaggio alla grande letteratura, s’intitola “Universi narrativi paralleli” ed è reperibile via internet, con la possibilità di farsene un’idea gratuitamente, sul sito dell’editore specializzato “Altromondo”.

Universi narrativi paralleli è un (credo e spero) avvincente romanzo fantascientifico sul mondo dei computer e sulle realtà virtuali: la storia narra le avveniristiche ricerche di una ipotetica società informatica e di come esse causino ben presto la tragica eppure affascinante disavventura di due ragazzi, che si ritroveranno imprigionati in un mondo irreale, benché di assai solida apparenza, dal quale non sapranno come fuggire.
Nonostante sia presente una chiara componente malinconica e filosofico-meditativa, si tratta di una storia avventurosa, ricca d’azione e di suspense (e adatta anche a lettori giovani) perché è mia convinzione che, per arrivare al pubblico e trasmettere al meglio i pensieri dell’autore, gli scritti debbano sempre risultare di piacevole lettura

Come però accennavo sopra, questo romanzo intende soprattutto essere un sentito omaggio alla letteratura e in particolare ad alcune tra le mie opere preferite, da “La Mano sinistra delle tenebre” di Ursula Le Guin a “Triste, solitario y final” di Osvaldo Soriano, da “Grande Sertao” di Joao Guimaraes Rosa a “Ubik” di Philip Dick, da “Lord Jim” di Conrad a vari altri classici del novecento, prescelti sia nell’ambito della letteratura tradizionale sia in quello della narrativa fantascientifica. Grazie a un estroso artificio, le trame di questi capolavori vengono ricreate all’interno del mio romanzo, in particolare a partire dai capitoli dedicati a Grande Sertao, e nel corso della lettura ognuno può divertirsi a tentare di riconoscerle.

Andando sulla pagina internet www.altromondoeditore.com/shop  e cercando nella collana denominata “Acciaio” troverete la presentazione del mio romanzo “Universi narrativi paralleli” (autore, per l’appunto, Massimo Bianco) e potrete scaricarvi, GRATIS, il prologo per intero, un breve estratto di collegamento preso dal primo capitolo e l’inizio del secondo capitolo. Meno di quanto avrei voluto io ma abbastanza, spero, per farsene un’idea. E se queste pagine vi piaceranno e vi faranno venire voglia di sapere come continua la storia, potrete acquistare il libro direttamente dal sito dell’editore Altromondo, che vi invierà (se disponibile) questo volume a casa in edizione rilegata.


L'autore Massimo Bianco all'epoca della stesura di U.N.P. e come appare da personaggio (virtuale) nel romanzo stesso.

A ulteriore illustrazione riporto qui di seguito la presentazione da me curata del romanzo, così come appare in testa al libro stesso (e che non trovate invece sulle pagine del sito):

 

Sono felice di poter finalmente presentare, anche se con grande ritardo rispetto alla stesura originale, “Universi Narrativi Paralleli”. Lo scopo principale per cui ho scritto il libro che avete tra le mani, oltre che far trascorrere qualche ora, spero piacevole, ai lettori raccontando qualcosa sulla vita, è stato di rendere un sentito omaggio ad alcuni dei romanzi da me maggiormente amati e che considero, anche in senso lato, capolavori. Essi hanno dato, almeno così credo, un rilevante contributo a fare (forse) di me uno scrittore.

Tuttavia nel corso dell’elaborazione, dovendo pensare alla fruibilità del testo, ho effettuato qualche piccola concessione, scegliendo anche alcuni scritti, e uno in particolare, sempre validi ma magari meno fondamentali, perché mi permettevano di movimentare meglio il racconto.

Come potrete costatare, durante le (dis)avventure che i miei personaggi dovranno vivere, ho dato ampio spazio a situazioni puramente fantascientifiche, perché sono sempre stato un’entusiasta lettore del genere, convinto che la fantascienza potesse a suo modo avere altrettanta validità letteraria del cosiddetto mainstream.

Riferendomi, ad esempio, alle due opere sommariamente descritte nei capitoli introduttivi, “La mano sinistra delle tenebre” di Ursula Le Guin e “Triste, solitario y final” di Osvaldo Soriano, la prima è fantascientifica e la seconda no, ma non scorgo alcuna differenza qualitativa: sono entrambe capolavori e i loro autori, a mio parere (la sparo grossa?), meriterebbero o avrebbero meritato il premio nobel.

Ho scoperto però, mentre lavoravo al mio primo romanzo, “Civiltà violenta” che la fantascienza mi piace leggerla molto più di quanto mi diletti invece a scriverla, anche perché non posso fare a meno di sospettare che nel suo ambito sia già stato detto tutto o quasi, e questa scoperta ha contribuito a portarmi, a suo tempo, a un cambio di direzione in corsa.

Ciò che rende grande la fantascienza è la sua capacità di consentire un’assoluta libertà espressiva. Attraverso di essa si può davvero dire tutto quanto si vuole ed esprimere concetti che, in un contesto realistico, normalmente risulterebbero o confusi o impresentabili o procurerebbero solamente guai.

Ecco perché, in questo caso, ho fatto un’eccezione: non riesco a immaginare alcun altro sistema, al di fuori del racconto fantascientifico, che mi avrebbe permesso di onorare adeguatamente i miei amori letterari. Che fascino aveva, ad esempio, ai miei occhi, il mondo descritto nei capitoli da me dedicati al Sertao brasiliano del grande Joao Guimaraes Rosa! Mi attraeva tanto forse anche perché per un italiano come me risultava talmente esotico da sembrare quasi alieno.

E proprio come uno dei personaggi del mio racconto, anch’io ho a lungo fantasticato sui personaggi, le descrizioni e le vicende di questo come di altri tra i miei libri prediletti.

Chiedo naturalmente venia per avere inserito nel calderone la mia opera prima “Civiltà violenta.” Del resto non l’ho fatto certo per vanità. Non sono così ingenuo da ritenerlo degno dei grandi capolavori della letteratura qui omaggiati e, anzi, pur apprezzandone creatività e significato, oggi non sono eccessivamente soddisfatto del risultato finale. Si è più semplicemente reso necessario affinché l’inizio di questo romanzo potesse svolgersi, come desideravo, nella mia città natale.

Io mi sono molto divertito a scrivere questa storia e mi auguro che voi lettori vi divertiate altrettanto a leggerla e fatichiate a interrompere la lettura per l’ansia di scoprire come andrà a finire, come è accaduto tante volte a me in passato con i libri altrui. E se poi, dopo esser giunti alla parola fine, anche solo un paio di voi si sentissero invogliati a recarsi in libreria per approfondire le proprie conoscenze letterarie con qualcuno dei testi che fanno da sfondo al mio scritto, allora il tempo impiegato per completare “Universi narrativi paralleli” non sarà trascorso invano.

 

Ringraziandovi per l’attenzione concessami, vi ricordo un ultima volta come trovare lo scritto:

sito www.altromondoeditore.com/shop  cliccare sulla collana Acciaio e poi sul titolo “Universi narrativi paralleli” dell’autore Massimo Bianco. Alcune pagine sono gratuitamente a vostra disposizione. Buona lettura.

 

                                 Massimo Bianco