Geologi chiamati per fare notizia
ma poi dimenticati in fretta
di Giuliano Antonielli
Spett.le Redazione,
lungi da me l'intenzione
di aprire un dibattito sulla questione geologi,
ma consentitemi alcune precisazioni sulla
cortese risposta dell'arch.
Briuglia.
Come credo sappia bene l'arch.
Briuglia,
molto spesso la visibilità sui media non dipende
dalla volontà di chi ritiene di avere qualcosa
da dire, ma dalla disponibilità di chi sta
dall'altra parte. |
Quando ci è consentito
interveniamo su problemi generali (nuova
zonazione sismica - pagine nazionali de "Il Secolo XIX") o locali (frana di
Capo Noli - pagine locali de "La Stampa"
Di solito però i geologi vengono chiamati quando
ci sono problemi più o meno seri sul territorio
perché fanno notizia con le loro denunce, ma
vengono dimenticati in fretta e riposti nel
cassetto pronti ad essere riesumati alla prima
occasione utile.
L'Ordine Regionale dei Geologi ha cercato e
cerca di essere presente e propositivo, ma quasi
sempre i comunicati stampa lasciano il tempo che
trovano.
Un esempio, banale e per fortuna non legato ad
una tragedia, è quello dei recenti rinnovi degli
Ordini Professionali.
Come in tute le occasioni i media
non
hanno degnato di un rigo il rinnovo del
Consiglio dell'Ordine dei Geologi, mentre ad
altre categorie sono state dedicate pagine ed
interviste.
Per questo il nuovo Consiglio ha deciso di
dotarsi (forse in ritardo, ma il magro bilancio
sino ad ora non ce l'aveva consentito) di un
addetto stampa professionista che possa dare più
peso ai ns. interventi.
Per quanto riguarda la questione
Fuksas,
se Lei era presente all'udienza pubblica del
Comune di Savona, nel mio intervento a nome dell'Ordine ero stato
critico evidenziando la mancanza di uno studio
approfondito sul territorio (rimarcando che
all'Ordine era stato chiesto un parere su un
progetto assolutamente incompleto e quindi noi
non eravamo in grado di esprimere alcunché) e
ribadendo che solo una esaustiva conoscenza del
territorio stesso può portare ad una corretta
pianificazione e ad una valutazione della
fattibilità o meno degli interventi .
Peraltro il dott.
Pastore
aveva ripreso nella sua rubrica su "Trucioli
Savonesi" alcune mie affermazioni a
riprova della posizione critica dell'Ordine dei
Geologi.
Per quanto riguarda il discorso delle relazioni
geologiche a corredo di interventi, temo che
l'arch.
Briuglia avrà in alcuni casi difficoltà a
leggerle perché proprio non esistono.
Questo è dovuto al fatto che l'obbligatorietà
della relazione geologica (per le zone
sottoposte a vincolo idrogeologico) deriva dal
D.M. 21.1.81 e dal susseguente D.M. 11.3.88.
I geologi liguri hanno lottato molto per
l'applicazione della normativa ed è grazie al
loro impegno se si era arrivati alla circ. 57382
di applicazione del D.M. 11.3.88 che rendeva la
relazione geologica "prodromica" (così recitava)
al progetto.
In seguito abbiamo presentato osservazioni, in
parte accolte, alla L.R. 4/99 (legge forestale).
Recentemente abbiamo proposto altre
osservazioni alla nuova legge regionale per il
riordino del vincolo idrogeologico (da sempre la
ns. posizione è quella di estendere il vincolo a
tutto il territorio perché spesso sono proprio
le zone fuori vincolo ad essere le più
fragili).
Inoltre da decenni ormai portiamo avanti la
lotta per avere un Servizio Geologico Regionale.
Partecipiamo a tutte le riunioni od incontri
(tavoli di lavoro provinciali e regionali, per
PUC,
per stesura linee guide, per commissione sismica
regionale, ecc.) a cui siamo invitati (e spesso
siamo tra i pochi ordini od addirittura l'unico
ordine a partecipare).
Comunque tutte le ns. attività sono fedelmente
riportate sul bollettino online "PGnews" che si può trovare, anche con i numeri arretrati, sul
ns. sito.
Potevamo fare di più e meglio? Forse si, ma
garantisco all'arch.
Briuglia che ce l'abbiamo sempre messa tutta e continueremo ad
impegnarci in tal senso.
Cordiali saluti.
Giuliano
Antonielli
Presidente Ordine Regionale Geologi Liguria
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