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Pubblichiamo alcune immagini che “documentano” la sosta selvaggia e non solo

Al servizio dei cittadini e della legge?

Loano, al di sopra del “comandante”

Il caso dei dirigenti a tempo determinato e le riflessioni dell’ex procuratore della Repubblica


Il Comandante dei vigili di Loano
Loano –  Chi segue Trucioli Savonesi spesso segnala storie di ordinario “parcheggio selvaggio” in questa e quella località ligure. Si possono leggere le proteste, anche indignate, di automobilisti che sono caduti nelle maglie di una multa. Sacrosanta, seppure non può far piacere, perché partiamo dal presupposto che nessun vigile urbano provi “godimento” a multare. Salvo situazioni legate a provvigioni di cui, a volte, si leggono notizie sui giornali italiani.
Le più feroci “lettere-mail” –anche seguendo la posta dei lettori dei giornali locali – si ricevono dai turisti. Rimostranza ricorrente: <Multano noi che portiamo soldi, i residenti la fanno franca>.
Non torneremo più…

 In 40 anni di attività giornalistica decine e decine di articoli, servizi, inchieste, testimoniano che ci siamo sempre schierati dalla parte degli uomini in divisa nell’adempimento del loro dovere istituzionale. Pur con possibili errori, esagerazioni. Altra materia sono i comportamenti singoli che pure ci siamo trovati a raccontare per “diritto di cronaca”. Comandanti, vigili semplici, finiti sotto inchiesta. A volte assolti, a volte condannati. A volte finiti nel mirino del sindaco o assessore di turno, solo per “eccesso di dovere”.  Eccessiva indipendenza. E’ accaduto anche a Loano. Con strascichi giudiziari, peraltro a favore del Comune davanti alla giustizia civile.

Trucioli Savonesi non ha invece avuto occasione di interessarsi dei vigili urbani di Loano. Più di una volta abbiamo cestinato “mail” che prendevano di mira questo o quel vigile, anche con foto ad personam in servizio.

Non è pugnalando alle spalle, in modo subdolo, che si tutela un “bene collettivo”, il servizio dei vigili urbani appunto. In quanto istituzione democratica.

Questa volta ci occupiamo di Loano – e in uno dei prossimi articoli renderemo edotti i navigatori di una storia sgradevole ora al vaglio di uno studio legale e che ci riguarda – per dare corso ad alcune testimonianze fotografiche e a ripetute segnalazioni di cittadini.

Hanno ragione ad Alassio (ambiente comunali) quando rimproverano a Trucioli Savonesi di essersi finora solo e soltanto occupato di certi fenomeni di illegalità stradale e commerciale della Baia del Sole.

Interveniamo sul “caso Loano”, con una doverosa premessa. Sul numero 222 del blog (vedi….), Gilberto Costanza che da volontario, rimettendoci tempo e denaro di una pensione di vecchiaia super modesta, racconta attraverso atti ufficiali vicende taciute (e conosciute) da altri mezzi di comunicazione. Il che la dice lunga.

Costanza, a proposito dello scandalo edilizio e dei Piani agricoli di Verzi, senza aver mai ricevuto smentite o querele, ha ricordato: <Scontato che fino al 2007 non erano mai stati fatti controlli né dalla Polizia Municipale, né dall’Ufficio tecnico  comunale sulla realizzazione  dei piani aziendali agricoli (peraltro affermato dall’assessore Luigi Pignocca in un consiglio comunale del 2007 a risposta di interpellanze presentate da consiglieri della lista civica “E’ Loano” )….nei controlli poi effettuati su richiesta della Procura della Repubblica di Savona, è stato fatto un controllo anche alle aziende agricole di….>.

Se in una frazione come Verzi può prosperare  la più sfacciata illegalità edilizia e non (in gran parte impunita), senza che nessuno si accorga, faccia di conseguenza prevenzione effettiva, perché si dovrebbero multare quei poveri cristi di automobilisti che magari dopo aver girato mezzora per la città, lasciano l’auto dove possono? Visto che ci sono il triplo e più di alloggi (mono e bilocali a go-gò) rispetto ai posti auto pubblici?

Perché a volte si multa, a volte si lascia correre? E non intendiamo assolutamente coinvolgere il corpo di polizia muncipale in quanto tale, né mettere in croce i “rinforzi stagionali” reclamizzati in tutte le salse per sbandierare che “Loano è la città della legalità praticata”.

I cittadini che avevano dei dubbi possono percorrere, come già citato, un tratto di Aurelia, specie nelle ore serali, ma anche in pieno giorno, dall’incrocio di via Carducci alla deviazione di via Pontassi (a levante). Chi comanda in quella zona? L’assessore Giacomo Piccinini è mai venuto a conoscenza di certe situazioni visto che la famiglia abita nei dintorni? 

Le responsabilità sono soprattutto politiche e di chi ha il comando, assumendo il ruolo di coordinatore. I meno giovani ricorderanno gli anni del “mitico” e focoso (nel carattere) comandante Ripamonti. Era più facile trovare lui in strada che i suoi subalterni.

Sono seguiti altri comandanti di spessore e di valore. Con qualche problematica “personale” (in un caso). Con immancabili problematiche nella suddivisione dei ruoli. Gli uomini al potere politico, a Palazzo Doria e chi alle prese col dovere di fare rispettare codici, regolamenti, sanzionare. Un equilibrio indispensabile, manco a dirlo in una società civile.

A Loano, si sta vivendo un periodo davvero difficile tra i dirigenti di Palazzo Doria. Un termine comune è “Siamo allo sbando”. Un sindaco dimezzato per doppio incarico istituzionale, assessori alle prese con le future designazioni. A sindaco e non solo. Qualcuno con incarico politico a tempo pieno, non da oggi sbarca il lunario. Può mettere insieme stipendi che molti altri dipendenti comunali si sognano. Può fare sfoggio di auto che altri dipendenti comunali non si possono permettere.

E come aveva già avuto modo di dichiarare in pubblico l’allora procuratore della Repubblica di Savona, Vincenzo Scolastico, tra le più macroscopiche “ferite alla pratica della legalità di atti comunali” <ci sono funzionari apicali che sono diventati il signor sì di amministratori e solo cosi restano ai loro posti…possono essere riconfermati…altrimenti non resta loro che fare le valige, trasferirsi magari con la famiglia, con tutte le problematiche che comporta in termini di costi… >.

Quanti sono i dirigenti di Loano, a tempo indeterminato? Chi sono? Il comandante dei vigili urbani, dottor Luigi Soro, figlio dell’ex segretario comunale, ha vinto il concorso, ma ha un incarico a tempo.  Nominato dal sindaco Angelo Vaccarezza, poi tornato ad altri ruoli di responsabilità in Comune, quindi nuova nomina a comandante di fiducia del sindaco pro-tempore.

Non è un mistero che il periodo di reggenza del vice Ravotti, facente funzioni, fu per certi aspetti positivo. Che il comandante Borghi, figlio di un ex consigliere comunale socialista, navigò con una designazione fuori dal quadro normativo (posto riservato a funzionari diplomati o laureati).

Non è nell’interesse della comunità non poter contare su un comandante dei vigili che abbia indipendenza dal potere politico, visto la delicatezza del ruolo.

Ai navigatori di Trucioli che ci segnalavano – anche da visitatori-turisti – foto di “parcheggio selvaggio “ rispondiamo pubblicando questa piccola carrellata di immagini, riprese e ricevute durante l’estate.

I casi più continui e ricorrenti, insomma, di sosta selvaggia rimasta impunita per una serie di concause. E’ coerenza quando si leggono annunci sui giornali locali di questo tenore “Legalità ed educazione stradale nelle scuole di Loano”. <La legalità è un valore per questa città>.

<Lotta all’abusivismo sulle strade di Loano>. <Siamo impegnati a debellare mendicanti e venditori…>. <Scatta il piano strade sicure…controlli velocità sulle strade…>.  Come non condividere l’ordine e la sicurezza?

E allora come giudicare queste immagini:

1) Le auto rimaste a luglio e agosto, molte ore al giorno, in sosta addirittura dentro le aiuole (realizzate con i soldi pubblici) del Parco Pubblico A. Rocca, con accesso da via Della Caselle?

2) Le auto (in particolare la Mercedes)  con posto fisso  davanti al cartellone e sul lungomare di levante, nell’area pedonale della passeggiata, ai confini con Borghetto?

3) La sosta, per l’intera stagione estiva, in divieto e nelle aree verdi, del Lungomare Marconi?

4) L’abitudine di automobilisti di lasciare, seppure provvisoriamente, l’auto sulle strisce pedonali davanti alla farmacia di via Dei Gazzi (con pericoli evidenti per pedoni e non solo come dimostra una delle tante foto), ad un centinaio di metri dalla sede del comando vigili urbani?

5) L’occupazione oltre ogni limite, nonostante la presenza dei cartelli di divieto, in un’area pubblica, realizzata con i soldi dei cittadini, sul lato monte del lungomare Marconi?

Sono decine e decine le istantanee che descrivono, raccontano. Solo colpa della scarsa educazione civica? Del codice stradale sotto i piedi? Lo descriveremo nei prossimi servizi. Da cronisti e fotografi di strada, con l’aiuto fotografico ricevuto dai cittadini.

L. Cor.