versione stampabile
I dati ufficiali in
Liguria su raccolta differenziata. Il rischio di salassi del 20%
La Dia (antimafia) ci salverà in tempo?
Rifiuti urbani: negligenze e interessi
sporchi
Villanova d’Albenga
il Comune più
virtuoso con Deiva Marina (La Spezia), Monterosso
(Imperia),Busalla (Genova).Ultimi: Varazze, Cisano
e Tovo. Il buco nero “Colli” di
Arma di Taggia e la discarica Ponticelli
|
Savona
– Siamo già penalizzati dalla pressione fiscale
e tributaria. Si dibatte tanto, a parole, di
autonomie locali. E poi scopriamo che sindaci,
assessori, consigli comunali davvero poco
diligenti ed assai meno amministratori pubblici
coerenti, finiscono per farci pagare davvero
salata la “raccolta dei rifiuti urbani”. Un
nuovo salasso in arrivo per migliaia di
famiglie, attività commerciali ed artigianali.
Ad Alassio, nel settore alberghi, è già esplosa
la bomba. Bollette da 20-30 mila euro. Perché
accade? Ecco un reportage, con dati, cifre e
statistiche. Per essere documentati sulla
scottante materia. |
In Liguria la raccolta rifiuti sta
diventando un grosso problema. Lo ha affermato
lo stesso Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi. Nel corso di una conferenza
stampa a Napoli ha dichiarato: “La situazione
della Campania è molto migliore di quanto sta
accadendo in altre regioni, come Gli
Amministratori Regionali e Provinciali navigano
nelle nebbie di interessi che non coincidono
prioritariamente con quelli della maggioranza in
assoluto dei cittadini liguri. Per non dire le
scelte di primi cittadini e loro collaboratori
in tanti comuni delle quattro provincie liguri.
Sotto la spinta del
governo Berlusconi prevale la tesi di
fare nuovi termovalorizzatori (meglio detti
inceneritori) anziché migliorare la raccolta
differenziata con obiettivo finale di “Rifiuti
zero”.
A livello nazionale abbiamo riscontrato i
casi clamorosi, da terzo mondo della Campania
e, recentemente della Sicilia, che hanno
e stanno dando una immagine negativa dell’Italia
a livello internazionale.
Segnali premonitori che ipotizzano il
rischio “Campania e Sicilia”, nel breve
termine, anche per la Liguria. Chi sta
peggio è, tra l’altro, la provincia più “scajolana”
d’Italia, ovvero l’imperiese. Vedi polemiche su
commissariamento e recenti inchieste
dell’autorità giudiziaria che coinvolgono un
“big” nazionale nella raccolta dei rifiuti
solidi urbani.
Sarebbe un disastro, in
particolare, per l’ambiente, la salute e
l’economia turistica. Due tesi contrapposte che
evidenziano obiettivi diametralmente opposti
legati a forti interessi economici di potentati
che operano nel ponente ligure, al centro anche
di indagini da parte della
Dia.
La prima ipotesi è mantenere in Liguria
la raccolta rifiuti come gestita sino ad oggi
con le discariche e costruzione di quattro nuovi
termovalorizzatori (inceneritori) che, come è
noto, tende a privilegiare la raccolta rifiuti
da avviare a smaltimento nelle discariche in
attesa della costruzione dei nuovi inceneritori.
La seconda, migliorare la raccolta differenziata
dei rifiuti con obiettivo finale “Rifiuti
zero”. Ma
in mancanza di interventi organici e
finanziamenti adeguati rischia di succedere il
crack-bis della giustizia italiana.
La differenza fra le due
tesi contrapposte? La prima, che porterà ad un
scientificamente provato maggior inquinamento
dell’ambiente e del territorio con aumenti di
casi di malattie e morti conseguenti. I costi,
sempre maggiori, saranno a carico dei cittadini
che si vedranno aumentare, di anno in anno, la
Tarsu.
Nella seconda prevale la sensibilità nella
salvaguardia della salute dei cittadini,
dell’ambiente e territorio e il ritorno
economico con risultati che potrebbero portare
all’auspicato obiettivo finale di “Rifiuti
zero”. E’ pura utopia? Nei Paesi
nordici dell’Europa accade già da decenni.
Fa riflettere il fatto che gruppi di
potere pubblici in sinergia con gruppi di potere
privati stanno per fare scelte “di rilevanti
conseguenze” abituali in Campania e
Sicilia.
A distanza di sette mesi l’assessore
regionale Franco Zunino ha riassegnato
alla Provincia di Imperia il ruolo al
quale è delegata. L’assessore provinciale
Alberto Bellotti ha dichiarato che il
provvedimento ha determinato una notevole
perdita di tempo.
Insomma, il Presidente della Regione
Claudio Burlando ha dovuto (si presume
che vi fossero i presupposti) commissariare
Alcune domande: E’ vero che non è stata
ancora acquisita l’area Colli nel comune di
Arma di Taggia? E’ vero che non è stato
ancora predisposto il progetto per la discarica
di servizio che
Il D.Lgs n. 152/06 ha introdotto nuove
disposizioni in materia di raccolta
differenziata (RD) dei rifiuti, in linea con la
necessità di incrementare qualsiasi forma di
recupero e riciclaggio e di ridurre
drasticamente la quota di rifiuti urbani da
smaltire nelle discariche. L’art. 205 della
citata legge fissa obiettivi puntuali di RD dei
rifiuti urbani da raggiungere in ogni ambito
territoriale nell’arco di 6 anni dall’entrata in
vigore del decreto, che sono:
a)
– almeno il 35%
entro il 31 dicembre
2006;
b)
– almeno il 45%
entro il 31 dicembre
2008;
c)
– almeno il 65%
entro il 31 dicembre
2012.
Nel caso in cui a livello di ambito
ottimale non siano conseguiti gli obiettivi
minimi previsti, è applicata un’addizionale
del 20% al tributo di conferimento dei
rifiuti in discarica a carico dell’Autorità
d’ambito, che ne ripartisce l’onere tra quei
comuni del proprio territorio che non abbiano
raggiunto le percentuali previste sulla base
delle quote di RD raggiunte nei singoli comuni.
Da alcuni anni Legambiente premia i
comuni Riciclone. Quest’anno hanno
premiato i Comuni che hanno superato nel 2008 la
soglia del 45% di raccolta differenziata come
previsto dal D.Lgs n. 152/06 art. 205.
Nella Regione Liguria i Comuni più
ricicloni che hanno superato il 45% sono stati:
Villanova d’Albenga nel savonese, con il
48,61% e Deiva Marina nello
spezzino, con il 45,70%. Degni di
menzione Camporosso nell’imperiese, con
il 42,80% e Busalla in provincia
di Genova, con il 41,79% che hanno
superato il 40%.
Come è la situazione sulla raccolta
differenziata dei rifiuti nella provincia di
Savona? Rileviamo i dati pubblicati nella
delibera della Giunta regionale n. 876 del 26
giugno 2009 con oggetto: Accertamento dei
risultati di raccolta differenziata raggiunti
nell’anno 2008 dai Comuni della Liguria. |
Loano, immagine di raccolta "differenziata", nel mese di luglio, con bidoni strapieni e materiale sull'asfalto già durante la mattinata. Ci troviamo in centro città, a pochi metri dalla sede di ambulatori medici e nell'area monumentale-storica di Monte Carmelo. |
Tabella dei Comuni nella
provincia di Savona con più di 10.000 abitanti :
A
B
C
D
L’elenco è in ordine decrescente in base
alla colonna D. Si nota che il comune di
Albenga è il meglio posizionato per la
raccolta differenziata, con il 38,15%,
nel mentre i comuni di Savona, Loano,
Albisola Superiore e Varazze,
hanno raggiunto una percentuale inferiore al
25%.
Tabella dei Comuni nella
provincia di Savona da
A
B
C
D
L’elenco è in ordine
decrescente in base alla colonna D. Si nota che:
il comune di Villanova d’Albenga è il
meglio posizionato per la raccolta
differenziata, con il 48,61%; due comuni
hanno raggiunto una percentuale superiore al
30%; 12 comuni con una percentuale inferiore
dal 30% al 20%; 9 comuni con una
percentuale inferiore dal 20% al 15%;
7 comuni con una percentuale inferiore al 15%
fra cui chiude l’elenco il comune di Cisano
sul Neva con l’
11,04%.
Se si esclude il comune di Villanova
d’Albenga che, per il risultato conseguito
del 48,61%, ha evitato ai propri
cittadini un aumento della tassa raccolta
rifiuti del 20% in quanto hanno superato il 45%
minimo previsto entro il 31 dicembre 2008.
Tutti gli altri 68 comuni della provincia
di Savona, salvo improbabili deroghe, saranno
obbligati ad aumentare la tariffa del 20%.
Un bel salasso per noi cittadini!
Negligenza degli amministratori che non hanno
attivato metodi di raccolta adeguata come hanno
fatto (lodevolmente) gli amministratori del
Comune di Villanova d’Albenga e migliaia
di comuni in Italia.
Nell’area nord d’Italia sono 905 i comuni
che hanno superato il 50% di cui: 193
comuni sopra i 10.000 abitanti (primo il comune
di Preganziol – 16.538 abitanti –
con una percentuale del 82,36%) e
712 comuni sotto i 10.000 abitanti (primo il
comune di Barone Canavese – 630 abitanti
– con una percentuale del 90,12%).
(continua)
Gilberto Costanza
e-mail:
gilberto.costanza@alice.it
|