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MARGONARA E IL PORTICCIOLO DEI CINESI
di Antonia Briuglia
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Il porticciolo non c’è più, però c’è ancora: magie
tutte liguri.
La conferenza dei servizi del 18
novembre, indetta dal presidente dell’Autorità
portuale Rino Canavese per dare un’accelerata, mettere
alle corde tutti i protagonisti pubblici e privati e farli
dichiarare pubblicamente in modo da procedere, visto che le
cose, dopo la bocciatura del VIA regionale e nazionale e le
ultime dichiarazioni del Sindaco Berruti non si erano messe
bene, è finita così.
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La Conferenza, contrariamente
a quanto sperava Canavese, non ha tolto le
“sabbie mobili” che invece sembrano aumentate.
Tre ore per non decidere
nulla, anzi per decidere che si deciderà il 16
dicembre. La pietra dello scandalo, per i
privati proponenti il progetto, sarebbe la
Regione che come ha asserito l’avvocato del
costruttore Gambardella, “Non
ha fatto i compiti”
e che quindi è l’unica a dover ancora prendere
una posizione ufficiale sulla vicenda.
Curioso tutto questo perché
il progetto, già bocciato per incompatibilità
dalla commissione sulla Valutazione Impatto
Ambientale della Regione, è stato bocciato anche
dal Ministero all’ambiente e quindi mentre ci si
aspetterebbe, in un paese normale, che non se ne
parli più, qui si esige che la Regione si
pronunci magari per approvarlo.
Surreale l’intervista al
Secolo XIX di
Giovanni Gambardella,
capofila
dei privati richiedenti,
che “si è detto
ottimista per il clima favorevole e soprattutto
per l’impegno con cui l’Authority e i
Comuni di Savona e di Albissola hanno
lottato e difeso la sua proposta”.
Certo, Gambardella deve
essere grato all’autorità Portuale che,
dimenticando di essere Ente pubblico, quindi
finanziato dai cittadini, si è molto prodigato
per fare pressioni a favore del progetto, sul
Comune di Savona
che se n’è tirato fuori con mille prescrizioni e
poca convinzione, sul
Comune di Albissola
Marina
le cui Amministrazioni, prima di centro destra
ora di centro sinistra, in coerenza col partito
trasversale dei cementificatori, chiede in modo
alquanto indignitoso di svendere l’ultimo pezzo
di territorio di straordinaria bellezza e di
valore naturalistico , in cambio di oneri di
costruzione e di chissà quale altro vantaggio.
L’Autorità portuale
avrebbe fatto anche pressioni sulla
Regione,
che le sono, però, riuscite meno perché lì le
posizioni non sono così unanimemente favorevoli.
Mentre Ruggeri
lo caldeggia,
anche se sostiene che la Regione non può
ignorare i “paletti” che gli altri Enti hanno
definito, l’Assessore all’Ambiente
Zunino
di Rifondazione e
Vasconi dei Verdi
sono fortemente contrari. Ultimamente poi
anche il Presidente
Burlando
sembra essere poco convinto del progetto e
volersene definitivamente liberare.
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Giovanni Gambardella |
La spiaggia della Margonara |
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Ma Canavese non molla e
durante l’incontro, forse ravvisando elementi di
ripensamento da parte dell’assessore
all’urbanistica, si scontra con quest’ultimo
dandogli dell’immobilista,
mentre Ruggeri ribadisce, “che il progetto non è
ancora in possesso degli adeguamenti richiesti
dagli enti, nonché delle condizioni già espresse
da Regione e Ministero, e per questo la
procedura non è in condizioni di concludersi”.
Insomma il clima non è
dei migliori, ma questo era anche prevedibile,
visto le ambiguità che da sempre hanno
caratterizzazione quest’operazione e visto i
controversi atteggiamenti dei protagonisti
compreso l’archistar
Fuksas che conscio
della forte opposizione al suo grattacielo
sull’acqua, sostiene di essere stato folgorato
mentre era al telefono con un amico e, con un
tratto di pennarello, aver prodotto uno schizzo
che chiama progetto di variante.
Insomma: sabbie mobili
annunciate.
Ma c’è chi è impaziente
perché sa che il tempo non gioca a suo favore.
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Gambardella, amministratore di Ansaldo, Ilva e
di Ferrania
deve costruire.
Aspetta da undici anni,
da quando si è avviato il procedimento che gli
consente di costruire su terreno demaniale,
quindi pubblico, quindi di proprietà dei
cittadini. Lì con la
società Omnia e Spada,
lui potrebbe costruire l’ennesimo grande
porticciolo ligure, ma soprattutto un’inutile
torre di centoventi metri sul mare ancorata alla
costa da un’ulteriore inutile colata di cemento
che cancellerebbe, di fatto, la baia.
Lui aspetta da undici
anni. Il suo avvocato fa le battute contro la
Regione, che come sostiene lui ”rendono
l’idea”.
Sono battute che rendono
veramente l’idea, perché lui si dichiara
ottimista, vede un atteggiamento possibilista da
parte di tutti, Regione compresa e sostiene che
l’importante è andare avanti.
Andare avanti e costruire
il porto perché, incurante delle prescrizioni
delle Commissioni Regionale e Nazionale che
intimano perentoriamente la tutela del
territorio della Margonara, ne definiscono le
fisicità, le tutele e problematiche ambientali,
dichiara che il suo progetto “
sarà lo sviluppo naturale per quell’area. Se non
lo farò io, lo faranno i cinesi tra qualche
anno. Sono dinamiche economiche e di sviluppo
che vanno avanti dovunque e comunque.”
Una visione miope e
scellerata, ignara delle esigenze reali di un
territorio e della gente che lo abita. Una
visione superata anche sotto il profilo del
nuovo concetto di sviluppo economico e
territoriale e soprattutto della qualità della
vita che non sono, certo, materie da imparare
dai cinesi.
La globalizzazione dei
mercati quella che ci ha portato i negozi e i
banchi dei cinesi sotto casa e le fabbriche
degli industriali italiani in qualche cittadina
sperduta della Cina, dove le mancate tutele
garantiscono le loro rendite, non sarà strumento
di colonizzazione del nostro territorio, già
fortemente compromesso, facendoci rinunciare
alle convinzioni e alle conquiste che centinaia
d’anni di civiltà ci hanno fatto raggiungere.
Con buona pace del Dott.
Gambardella e di chi spera di protrarre la
soluzione di questa vicenda al dopo-elezioni
regionali, con tutti i calcoli elettorali che
questo può voler dire.
ANTONIA BRIUGLIA
La sottoscritta e tutta la
redazione di Trucioli aderisce alla richiesta
che la seduta della Conferenza dei Servizi del
16 dicembre prossimo, sia aperta al pubblico,
approvando incondizionatamente la richiesta di
ITALIA NOSTRA.
Mandiamo
una email all'Autorità portuale....SCRIVI
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