Botta e risposta tra Pellifroni e Gigliotti a proposito di ebrei, monete e complotti
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Caro Gigliotti, attirato da titolo e sottotitolo, ho letto il tuo articolo su Trucioli di oggi. Non si capiscono le didascalie alle monete, ma forse il buon Antonio potrà rimediare. Invece ti scrivo per esporti, molto candidamente, le mie perplessità. Infatti, non ho capito quale sia la scoperta di cui parla il sottotitolo, né quale sia il complotto ebreo ai danni di Roma. |
Infine, Cosa significano i 3 puntini e poi ...e le gerarchie ecclesiastiche? Qual'è il nesso? Scusa la franchezza, ma l'articolo non è chiaro, o perlomeno non dà chiaro e comprensibile seguito alle aspettative create dal titolo e dall'incipit. Forse un tuo successivo intervento potrebbe risolvere i miei (e forse non solo miei) dubbi. Un caro saluto, Marco Giacinto Pellifroni |
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Caro Giacinto,
Per il tradimento di Giuda,
la tradizione parla di un pagamento di 30
denari, monete romana, d'obbligo circolante in
tutto l'impero. |
Se nell'ipotesi - perchè tale è - il prezzo pagato fosse stato in realtà in sicli, moneta ebraica tollerata in Palestina e circolante nel Grande Tempio di Gerusalemme (per intenderci, al giorno d'oggi come un'Ambasciata) si evidenzia il complotto politico, e non solo (ricordiamo la cacciata da parte di Gesù dei mercanti e cambiavalute dal Tempio stesso i quali chiaramente attendevano il momento propizio per vendicarsi), messo in atto da parte dei Sacerdoti per far ricadere su Roma (da sempre odiata per l'occupazione) la colpa del tradimento e crocifissione di Gesù (da qui la sceneggiata di Ponzio Pilato, procuratore romano, di "lavarsene le mani", come dire "in questa storia io non c'entro"). Ti ringrazio dell'attenzione e dell'amicizia Gianni Gigliotti
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