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DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER")
TRENTASEIESIMA PARTE
di Aldo Pastore

Aldo Pastore

ALDO:  Ma…come ti sei ridotto, Alter? Hai i capelli arruffati e disordinati!

Ti sei, per caso, iscritto al Movimento degli Scapigliati?

ALTER: Non mi costringere a fare inutili commenti, Aldo!

In questa settimana, ho fatto, per lo meno, venti shampoo per togliermi dalla testa tutta la cenere che mi avevi consigliato di mettere o, meglio di cospargere sul mio capo.

Non mi sono ancora ripulito del tutto! 

 

ALDO:  Ma smettila di ricorrere continuamente al  tuo humor  paradossale!

Mi hai detto, la scorsa settimana, che io dovevo rimanere con i piedi per terra e che non dovevo volare alto! Vedi di sottoporti ad una equilibrata autocritica e, quindi, di essere serio e ragionevole e, soprattutto, di non cadere in futili battute umoristiche!

Qual è l’argomento che dobbiamo discutere oggi? 

 

ALTER: Ma come! Non ricordi? Io mi sono, forse, rifugiato in un eccessivo atteggiamento claunesco, ma tu stai peggio di me, caro Aldo!

Stai perdendo al memoria!

Ed, allora…vedo  di correre in tuo soccorso: oggi, dobbiamo riflettere sulle RIFORME INDISPENSABILI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE GLOBALE.

Ti pare poco, Aldo? Dovremmo stare seduti qui, su queste sedie, per almeno una settimana al fine di giungere ad una conclusione, non dico definitiva, ma, almeno, accettabile!

Vediamo di stringere gli argomenti e, quindi, i tempi di discussione!

Io, Aldo, partirei dalla figura emblematica dell’intero sistema  produttivo agricolo e, cioè, dal CONTADINO, perché debbo, ancora una volta, ribadire che è l’AGRICOLTORE il personaggio cardine di questo sistema, nel senso  che gli elementi indispensabili, per far funzionare l’intera “macchina  umana”, discendono dal lavoro di questa figura professionale!

Ed, allora…chiediamoci, Aldo! Che cos’è il Contadino di oggi e quale sarà il suo futuro? 

 

ALDO: Vedo di risponderti, Alter!

Per millenni e per Secoli, l’azienda agricola (e, con essa, l’intera produzione  alimentare) si è fondata, non soltanto in Europa, ma, in gran parte del Mondo, sulla frammentazione della proprietà terriera e sullo spirito individualistico del coltivatore.

Ma…oggi, non è più così, caro Alter!

Cedo in proposito, la parola ad EVA BENELLI:


“C’ERA UNA VOLTA IL CONTADINO.

ARAVA LA TERRA, DISTRIBUIVA IL SEME, SORVEGLIAVA I RACCOLTI, CONTROLLAVA IL PRODOTTO. E POI, QUANDO ERA IL TEMPO DI SEMINARE DI NUOVO, SCEGLIEVA TRA LE SEMENTI, DA LUI STESSO RACCOLTE, QUELLE CHE, A SUO PARERE, AVREBBERO DATO IL RISULTATO MIGLIORE, IN UNA TEORIA IDEALMENTE INFINITA DI RACCOLTI SEMPRE PIU’ RICCHI, DI PRODUZIONI SEMPRE PIU’ EFFICIENTI.

NON ERA FATTO, DUNQUE, SOLO DI FATICA IL SUO LAVORO; C’ERA SPAZIO  PER LA PROGETTUALITA’, LE SCELTE, LA PIANIFICAZIONE DEL FUTURO.

CHI IL SUO PEZZO DI TERRA ERA RIUSCITO A CONQUISTARSELO POTEVA DIRSI PADRONE DI SE STESSO, IN UNA CERTA MISURA, MAESTRO DEL PROPRIO DESTINO.

MA ANCHE  CHI LAVORAVA LA TERRA DEGLI ALTRI, IN QUALCHE MODO POTEVA SENTIRSI PARTECIPE DEL MIRACOLO DI PORTARE A CASA, OGNI ANNO, UN NUOVO RACCOLTO”

 

ALTER:  E’ bellissima questa riflessione, Aldo!

Sai…in qualche modo, fa tornare alla mia memoria la figura di mio nonno, tenace ed  instancabile contadino dei tempi passati!

Lui conosceva tutto dei suoi terreni (sia pure, con metodo tradizionale e, quindi, empirico): sapeva  quali caratteristiche geo-fisiche essi avevano, a quali sementi ricorrere, a quali rotazioni seminative occorreva, ogni anno, procedere, quali erano i fabbisogni idrici del suolo, quando si rendeva necessario o meno avvalersi del letame per rendere più fertile il terreno ed, inoltre, come potare le piante ed infine, quando procedere alla raccolta dei frutti della terra e del suo lavoro!

Addirittura, caro Aldo, v'era, nel suo operare quotidiano, un costante rapporto ideale non soltanto con la NATURA, ma anche con la LUNA; non dimentichiamoci, in proposito, che il sorgere ed il dileguare della Luna hanno, da sempre, ed in ogni angolo del Mondo, richiamato il concetto della Morte e della Rinascita; di conseguenza, i movimenti lunari sono stati messi, da sempre, in connessione con la generazione delle piante e dei prodotti della Terra; ad esempio: la seminazione delle patate, delle carote e di tutte le piante, orientate a vitalizzarsi ed a crescere all'interno del suolo, andavano effettuate nei periodi di "LUNA CALANTE", mentre invece per le piante destinate a procedere verso l'alto era necessario operare nei periodi di "LUNA MONTANTE"; i vini andavano imbottigliati nei periodi di "LUNA VECCHIA" se si voleva lasciarli immobili nella loro superficie; se, invece, si voleva ottenere il "frizzantino" o, addirittura, la schiuma tipo spumante, era necessario imbottigliare nei tempi della "LUNA NUOVA"

Riflettiamo un attimo su tutto questo, Aldo!

Questa era la vera ed autentica CULTURA CONTADINA, la quale, a sua volta, non era frutto del caso, bensì di un'ancestrale opera di osservazione e di studio delle regole della NATURA, globalmente intesa, e nella quale, addirittura, faceva capolino il RAPPORTO LUNA-TERRA  e viceversa!

 

ALDO: Ma, ti ripeto: il mondo è cambiato, caro Alter!

Un contadino, strutturato nella maniera che Tu hai descritto, non esiste più se non in qualche area sperduta nel Mondo; gli attuali contadini possono essere considerati, a buon ragione, come una specie da proteggere, perchè in via di estinzione.

Nella seconda metà del Secolo scorso, l'Agricoltura Tradizionale è stata soppiantata da diverse modalità concettuali della produzione agricola, orientate verso la massima produttività possibile o verso la sistematica monocultura; tali innovazioni hanno condotto a queste evidenti anomalie:

 

- Monopolio virtuale del possesso della terra ed, in questo contesto, della PRODUZIONE  DELLE SEMENTI;

 

- Utilizzo massiccio (e, quindi, insostenibile) dell' ACQUA;

 

- Utilizzo incondizionato di FERTILIZZANTI e PESTICIDI;

 

- Eccezionale MECCANIZZAZIONE DELLE PRATICHE AGRICOLE.

 

In questo contesto, gli agricoltori sono diventati semplici realizzatori di strategie decise altrove, quasi sempre da personaggi o gente che la campagna non l'aveva mai vista.

Ricordo che, alla fine degli anni Novanta, GIOVANNI GALLIZZI, docente all'Università Cattolica di Milano, venne testualmente ad affermare:

 

"I SISTEMI AGROALIMENTARI DEI PAESI SVILUPPATI HANNO ENORMEMENTE ACCRESCIUTO, IN QUESTI TEMPI, L'OMOGENEITA' DEL LORO FUNZIONAMENTO E DELLA LORO ORGANIZZAZIONE, TANTO DA ANNULLARE, IN PRATICA, LA SPICCATA INDIVIDUALITA' CHE LI AVEVA CARATTERIZZATI IN PASSATO"

 

Ma, a mio modo di vedere, caro Alter, debbono preoccuparci, soprattutto, le MODALITA' ATTUATIVE DEL COMMERCIO DELLE SEMENTI;questo settore  è sfuggito di mano ai contadini ed è, oggi, controllato da una decina di colossi internazionali, i quali (non dimentichiamolo) vengono ad esercitare il loro enorme potere economico proprio sul SEME, vale a dire sull'unico fattore produttivo assolutamente indispensabile, affinchè l'agricoltura possa vivere.

Ed è stata, ancora una volta, EVA BENELLI a centrare, con grande efficacia, l'essenza del problema: 

 


“LE SEMENTI USATE, OGGI, DAI COLTIVATORI  DEL  MONDO  OCCIDENTALE (E, PROGRESSIVAMENTE, DA QUELLI DEI PAESI IN VIA DI SVIULUPPO) SONO IL RISULTATO DI ANNI DI RICERCA E DI MONTAGNE DI QUATTRINI. SONO SEMI TECNOLOGICIZZATI, SELEZIONATI, REGISTRATI.

DANNO RESE ELEVATE, IMPENSABILI UN PAIO DI DECENNI FA, MA RICHIEDONO ULTERIORI INVESTIMENTI IN MACCHINARI E CONCIMI AFFINCHE’ IL LORO POTENZIALE PRODUTTIVO POSSA ESPLODERE.

LOGICO, INEVITABILE, QUINDI CHE SIANO PROTETTE E TUTELATE DA BREVETTI E REGISTRI, CHI HA MESSO I SOLDI, VUOLE INCASSARE I DIVIDENDI.”

Caro Alter, nasce, quindi, da questa infernale logica, la crisi della figura professionale del contadino.

 

ALTER: Ma, come logica conseguenza di queste tue considerazioni con relative citazioni (che possono, però, essere considerate opinabili), io desidero aggiungere, caro Aldo, che questa evoluzione delle politiche e delle tecniche produttive ha condotto ad altri QUATTRO FENOMENI, che riguardano direttamente la vita attuale e futura non soltanto del contadino, ma dell’intera umanità: 

 

1) IL PROGRESSIVO IMPOVERIMENTO NON SOLTANTO CULTURALE, MA ANCHE ECONOMICO, DEL CONTADINO:

Infatti, i generi alimentari tendono, quasi quoti pianamente a salire di prezzo, ma è dimostrato che l’entità di quest’ultimo viene ad essere determinata e decisa dalla lunga ed articolata filiera commerciale, che sovraintende al settore; dal dettagliato esame di questa emerge che gli autentici beneficiari dell’alto prezzo al dettaglio sono i grossisti dei mercati ed i commercianti e non già i contadini produttori.

Per di più, ricadono unicamente sulle spalle di questi ultimi, gli elevati costi delle materie prime destinate alla produzione (sementi, concimi, diserbanti, combustibili  per i trattori ) 

 

2)    CALO QUANTITATIVO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA ALIMENTARE CON CONSEGUENTE CRESCITA DELLA FAME NEL MONDO:

Parlano, in tal senso, molto chiaramente le cifre:

-  Le scorte  mondiali di CEREALI sono  passate dai 426 Milioni di Tonnellate n del  2007 ai 405 Milioni di Tonnellate del 2008 (il minimo storico di questi ultimi 25 anni);

 

-  In Europa, nel 2008, si è verificato un deficit nella PRODUZIONE DEL RISO, per il fabbisogno  del mercato comunitario, pari al 40 per cento, corrispondente a circa un Milione di Tonnellate  in meno ( Dato dell’ AIRI – ASSOCIAZIONE INDUSTRIE RISIERE ITALIANE)

 

3) AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI CEREALI PER LA CREAZIONE DI BIOCARBURANTI

E’,  questo, uno degli aspetti eticamente più nefasti della nostra Società; per far fronte alla crisi energetica, viene incentivata la produzione di cereali, non già per sottrarre alla fame milioni di persone, bensì per produrre carburante sostitutivo del petrolio (con conseguenti, cospicui guadagni delle Cinque Multinazionali del settore: ARCHER DANIELS MIDLAND CARGILL - CON AGRA – BUNGE – DREYFUSS); desidero semplicemente farti notare, Aldo, che questi cinque colossi controllano, a questo fine, più del 80 per cento del mercato mondiale di cereali ed hanno accresciuto i loro guadagni dal 19 al 67 per cento, grazie alle politiche che incoraggiano la produzione di biocarburanti.

 

4) Ti ho fatto notare, la scorsa settimana (grazie agli studi di DEYAN SUDJIC e RICHARD BARDETT) che già oggi, il numero delle persone che vive nelle grandi  metropoli ha già eguagliato  (se non addirittura superato) il numero di coloro che popolano le campagne.

Questo fenomeno (le cui tragiche  conseguenze sono fatalmente intuibili) è dovuto sostanzialmente al fatto che la professione di contadino non è sufficientemente remunerativa e si colloca, in buona sostanza, ai limiti della povertà.

Mi cadono le braccia nel pensare a tutto questo!

Ma…non ci eravamo incontrati per discutere sulle RIFORME INDISPENSABILI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE GLOBALE e, quindi, con l’intento di rivolgere almeno un cenno di speranza a noi stessi?

 

ALDO: Non  c’è dubbio, Alter! Ma tu sei esageratamente prolisso ed allora, poiché il tempo a nostra disposizione sta scadendo, mi limito a segnalarti, in forma molto sintetica, le PROPOSTE RIFORMATRICI, da me suggerite nel Capitolo “QUALE POLITICA PER UNA NUOVA AGRICOLTURA” della Pubblicazione “SCIENZA E UTOPIA (ANNO 2004):

 

1 – RECUPERARE I VALORI DELLA POLITICA CHE DEVE SOVRINTENDERE ALL’ECONOMIA (E NON VICEVERSA)

 

2 – RIPRISTINARE IL RAPPORTO UOMO/NATURA, NELLO SPIRITO DELLA VISIONE HEGELIANA DELL’INTERCONNESSIONE TRA LE DUE COMPONENTI

 

3 – IN QUESTO CONTESTO, RECUPERARE LA FUNZIONE E LA SAPIENZA DEL CONTADINO E, CON ESSE, IL VALORE DELL’AGRICOLTURA TRADIZIONALE, PERCHE’ QUESTA E’ MEGLIO ATTREZZATA PER DARE UNA RISPOSTA POSITIVA ALL’ESIGENZA IRRINUNCIABILE  DI PRODURRE ALIMENTI PER UNA POPOLAZIONE CRESCENTE, SENZA DISTRUGGERE, IN MANIERA DEFINITIVA, LE RISORSE NATURALI DI CUI  ANCORA DISPONIAMO

 

4 – PARALLELAMENTE, CREARE UN MODELLO ECONOMICO AUTONOMO, IN CUI, ALL’INTERNO DI OGNI SINGOLO STATO, GLI AGRICOLTORI POSSANO ASSOCIARSI TRA LORO, IN MODO DA GARANTIRE LE MASSIME OPPORTUNITA’ PRODUTTIVE, ANCHE SOTTO IL PROFILO ECONOMICO, SPOSTANDO L’ASSE DELLA PRODUZIONE DALL’ESPORTAZIONE AL  MERCATO INTERNO

 

5 -  GARANTIRE ALLE POPOLAZIONI RURALI DI OGNI PARTE DEL PIANETA NON SOLTANTO L’ACCESSO ALLA TERRA, MA ANCHE ALLE TECNOLOGIE, ALLE NUOVE METODOLOGIE DI COLTURA ED ALLE SEMENTI, DI CUI L’AGRICOLTURA DELL’AVVENIRE HA FONDAMENTALE BISOGNO; IN ALTRI TERMINI, E’ NECESSARIO UN PERCORSO PARALLELO TRA CULTURA CONTADINA TRADIZIONALE ED INNOVAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA, SOTTRAENDO L’ESCLUSIVITA’ DELLE NUOVE SCOPERTE AI MONOPOLI IMPERANTI.

 

ALTER: Vado via, Aldo!...Mi gira leggermente la testa!

 

 

28 ottobre  2009                                                    ALTER e ALDO PASTORE