CECCO ANGIOLIER MOLTENI
(Le donne soggiogate… e musica-spazzatura dei noti pifferai…)
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Non ci sono dubbi sulle
difficoltà che, in questi procellosi tempi,
covano nei rapporti tra persone con diversi
attributi, qualità, gusti ed attitudini anche
all’interno di gruppi più o meno aggregati,
socialmente o politicamente. Non osiamo parlare di “differenze ideologiche” perché, come è noto, le odierne menti politiche, in disordinata e resistibile ascesa, hanno espunto dal linguaggio corrente la parola “ideologia” , ritenuta sinonimo di errore o pregiudizio. Il risultato , purtroppo, si è riassunto in una caduta verticale , contestuale, delle “idee”. |
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Certamente non si voleva che i nostri rampanti
epigoni restassero anche senza idee, anzi
bla…bla…bla…,- ribadiscono le note “menti”. E
allora , com’ è andata ?
Si può ricorrere
metaforicamente al proclama
Diaz:
<I resti di quello che fu uno dei più potenti
eserciti del mondo risalgono, in disordine e
senza speranza, le valli che avevano disceso con
orgogliosa sicurezza !>
Si ha, per giunta,
la rivoltante sensazione che, malgrado tutto,
imperversino altre e alquanto
scadenti ideologie. Quella della
“gente”,
per esempio. Anziché parlare di
“cittadini”,
di “elettrìci ed elettori”, di “opinione pubblica”, si parla di
“gente” , maltrattando il vocabolo che deriva dal latino “gens” e che aveva il significato di
indicare nobili ascendenze familiari: la “Gens
Julia” , per esempio .
Adesso, sull’onda del
mefitico e miserevole linguaggio del potere,
abbiamo la “gente” nel senso impoverito e
deteriore dell’uomo qualunque, massificato, che
non dovrebbe avere pensieri esterni al proprio
presunto interesse contingente, alla congerie
dei luoghi comuni e delle paure generate dalla
predominante multimediale strategia di
sottoacculturazione. Non ci si rende nemmeno
conto che la “GENTE”,
così concepita, costituisce
un’astrazione, in concreto
NON ESISTE.
Persino
Bersani, che abbiamo ascoltato
scartabellando in
TV, accogliendo e facendo propria
tale deteriore ideologia, ha affermato che si
deve seguire la “gente” nelle proprie scelte, anche se
non ci piace che legga “Grand Hôtel”
(ma c’è ancora ?) . Poveretto, è caduto anche
lui nella trappola del linguaggio
berleghista; speriamo che adesso,
sull’onda delle troppo
generose “primarie”, ne sappia uscire.
A nostro avviso fenomeni
di navigazione nelle nebbie, come quello che ha
prodotto la polemica tra le donne del
PD savonese e l’assessore alla cultura
Ferdinando
Molteni, palesano un malessere
profondo
della sinistra proprio per il rigetto di
salde radici . E’ tutto uguale , su questa
sponda e su quell’altra. Da destra,
Roberta Gasco chiama a raccolta il
“gentil
sesso” per la formazione
del “comitato in rosa”; ci sono le quote
da rispettare e…
continua la storia delle donne come “altro”.
Occhiolini,
sorrisi agrodolci, sottintesi, le donne sì ma…
Avete mai sentito l’ouvertüre del discorso di un
“ben-pensante” reazionario e cacasotto
sull’immigrazione?
“Io non sono razzista, anche loro hanno i loro
diritti,
ma…”
Vecchia e
penosa storia. Non c’è molta differenza nel modo
di affrontare il tema della “donna”
da parte degli italici maschiotti più o meno
attempati e, quel che più sconcerta, da parte di
molte donne soggiogate dalla musica-spazzatura
dei noti pifferai.
Comunque (non siamo
i primi) vogliamo spezzare una lancia a favore
del giovine assessore. Egli afferma che le
signore offese del
PD non hanno, o hanno perso, il
senso dell’umorismo: :
“ …E sto a scherza’,
e so’ scariche !” diceva
appunto
Nando
(Alberto Sordi) puntando i due
indici, a mo’ di pistole, contro il
Guardianotturna” , in “Un americano a Roma”.
Non c’è dubbio le
sortite del giovinotto sono …armi scariche,
ridiamoci su, dunque !
Del resto, da ben
altro scranno,
Cecco Angiolieri, intorno al 1285, con il suo gusto
buffonesco e parodistico, in un famoso sonetto,
a confronto del quale i versi dei
“Poeti
maledetti”
sembrano componimenti di
“teenagers”
frustrati,
scrisse così la terzina conclusiva di
tutte le cose terribili ch’egli avrebbe fatto se
fosse stato foco, o vento, o acqua, o Dio, o
papa, o imperatore, o vita
o morte:
………………………………….
S’i fossi Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.
Sono passati svariati
secoli e, senza la
sua forza letteraria, eccoci, in
sostanza, sempre lì: a parlar di donne… e come
le vorremmo, e cosa lor faremmo, sempre lì
concentrati sulla parte più profonda del
complesso d’inferiorità maschile, quella che non
sa rassegnarsi al fatto che una donna ci ha
messi al mondo (la religione cattolica parla
addirittura di una donna
Madre di Dio),
che la bellezza è donna, che non la possiamo
giudicare, che
l’umanità è femmina, che le donne sono
più numerose, che guidano meglio…
Però, a
pensarci bene, c’è poco da ridere …, non è vero
caro
Assessore ?
BELLAMIGO
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