il nostro appello è stato colto solo parzialmente

SILENZIO ASSORDANTE DELLA SINISTRA SAVONESE

Ma sappiamo che le grandi manovre sono già cominciate

Lanciando l'idea di un dibattito sulla possibilità di una “Terza Via” al Comune di Savona, in vista delle elezioni che dovrebbero svolgersi nel corso della Primavera 2006, “Trucioli Savonesi” pensava di compiere un servizio utile, prima di tutto, alla collettività savonese che ha assoluto bisogno di un confronto aperto sui grandi temi della Città ed, in secondo luogo, anche all'establishment politico fornendo una libera tribuna (merce  rara di questi tempi: i giornali locali, infatti, appaiono sempre molto blindati e raramente sulle loro pagine si può leggere qualcosa che arriva “dall'esterno”).

Dobbiamo essere sinceri: il nostro appello è stato colto solo parzialmente.

Hanno risposto esponenti indipendenti e del centrodestra, ma dalla sinistra, salvo l'intervento “catenacciaro” del “Pastore Tedesco” mascherato da antico difensore del Milan (ma anche della nazionale teutonica, della Roma e, addirittura, del Mantova) in difesa dello”status quo”, non sono arrivati segnali.

Cosa succede: compagne e compagni, amiche ed amici (come si diceva una volta nei congressi della CISL)?

Silenzio più o meno assoluto sulla colossale brutta figura dell'ormai ex-Sindaco; silenzio totale sulle prospettive che si aprono.

Tutto si gioca al riparo, tra cene e cenette: non c'è il coraggio di venire allo scoperto, anche soltanto per bollare come “fuori dal mondo” la nostra proposta.

Sappiamo, perché appunto non viviamo fuori dal mondo, che le grandi manovre sono già cominciate : i nodi per il centrosinistra sono almeno tre.

Il primo, quale grado di discontinuità con la Giunta Uscente? Un bel problema,, perché il Principe farà sentire ancora il suo peso e tenterà di designare il Delfino. Ma con i disastri che, nel corso dei prossimi mesi, gli attuali reggitori della baracca combineranno sarà dura presentarsi come i loro eredi diretti.

Il “cervello fine” che dirige i DS conosce benissimo la situazione, ma si troverà in

forte difficoltà per porvi rimedio. Ergo, il primo punto fermo appare definito: i DS proporranno una continuità sostanziale con l'amministrazione uscente, tentando di cambiare qualche cavallo in corsa.

Secondo: ci saranno o non ci saranno le primarie? L'occasione potrebbe essere buona per la Margherita, la forza che avrà più bisogno di smarcarsi dal passato tanto più che gli elettori, in questi mesi, avranno modo di conoscere il volto peggiore della Margherita savonese. Le primarie potrebbero essere una possibilità per riequilibrare i rapporti di forza e proporre volti nuovi, magari sfruttando meccanismi di alleanza abbastanza inediti.

Terzo: ci sarà o non ci sarà l'accordo con Rifondazione Comunista? Diciamolo chiaro, Rifondazione Comunista, nella situazione savonese, garantisce ad un qualunque “chiodo” proposto dai DS di essere eletto largamente al primo turno. L'accordo con Rifondazione Comunista non è, però, indispensabile per vincere (anche ricorrendo al ballottaggio). Quindi perché mettersi in casa pericolosi concorrenti, in termini di seggi e poltrone assessorili? Non sarebbe il caso di lasciare andare per conto loro gli ultrarossi, che marginalizzati dal gioco, con lista propria e personale politico limitato (non potrà candidarsi Franco Zunino che, tutto sommato, garantisce al Partito un certo grado di appeal elettorale), tornerebbero in Consiglio con due seggi, restando innocui in minoranza?

La grande incognita delle elezioni savonesi prossime venture sarà, però quella della data: una data distante da quelle delle elezioni politiche tutte giocate sul referendum. Berlusconi sì, Berlusconi no, potrebbe rappresentare un momento adatto per qualche sorpresa.

Insomma: compagne e compagni, amiche ed amici, non esce nessuno allo scoperto?

Tutti rintanati a meditare?

Il Direttore