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CASINO’  BRAMBILLA

Grazie alla “sciura Ministra”, sei in Liguria in “soccorso” del turismo. La droga del gioco devasta  la psiche umana? Pronte le nuove cartoline. Baci audaci da Loanò/Soldi, barca e casinò …

di Bellamigo

La Sciura Michela Brambilla, ministro del Turismo, ha avuto un’idea nuova per la salvezza  del settore che, come tutti sappiamo, versa in gravi difficoltà.

 L’idea,certamente non concordata, come altre del nostro governo, con il Cardinal Bertone – del quale, peraltro, ci piacerebbe conoscere il parere – è quella di “…far lievitare il numero della case da gioco presenti sul territorio (vedasi pag. 15 de ‘La Repubblica’  15 ottobre 2009)”.

         La proposta di poter  aprire un Casinò per Comune ( potenzialmente più di ottomila, dunque !), “contenuta in un decreto”,  doveva essere esaminata dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre, ma è saltata non  perché  sia un “casino” – per restare in argomento- ma perché “la gestione delle case da gioco è di competenza dell’Economia e potrebbe esserci bisogno di qualche aggiustamento tecnico” (sic !).

Dovrebbe esserci il via libera della Prefettura (poi Grillo dice: a che cosa servono i prefetti?) e la “casa” dovrebbe essere gestita in un Albergo a cinque stelle.

         Poiché, oltre al Movimento di Grillo, a cinque stelle in Italia esistono già  232 Alberghi ,si potrebbero avere a tamburo battente ben 232 Casinò autorizzati subito con decreto (!) , di cui sei in  Liguria, fatto salvo l’intervento ostativo (ma fino a che punto possibile?)  di qualche prefetto con un po’ di cervello in testa.

         Alla sommessa domanda riportata dal noto quotidiano: “Non teme che l’apertura delle nuove case da gioco possa favorire attività criminali e riciclaggio ?”, la Sciura Ministro avrebbe preventivamente risposto nella relazione illustrativa del suo progetto-decreto : “Tali preoccupazioni sono storicamente superate”.

         Sembra  infatti che intorno al gioco d’azzardo, oggi, secondo il Ministro, gravitino solo ragioni di  sano divertimento, interessi pubblici, strategie benefiche,  educazione approfondita sulla natura del denaro, sul suo valore intrinseco, sul rapporto tra denaro e lavoro, sulla famiglia. <Figlio mio, - diranno d’ora in poi i padri delle famiglie ‘bene’ ai loro pargoli- vedi questo lussuoso edificio stellato ? E’ un Casinò. Qui tu verrai per trascorrere le ore più istruttive e produttive della tua vita, in sana compagnia, con tanti soldi accaparrati dal tuo papi, imparando a maneggiare  le ‘fiches’>

         Ecco perché, nella nostra città,  si parla di progettare in zona porto e alberghiera  Hôtels a 5 stelle che, evidentemente,  faranno a gara per ospitare il Casinò e non ci sarà più bisogno, per gli indigeni adusi al tavolo verde, di scarrocciare  a Sanremo od oltre frontiera . Avremo la nuova cartolina dal logo  francesizzante:

Soldi, barca  e casinò

Baci audaci da Loanò.

Divenuta regola laddove era eccezione ,  il Casinò sarà fonte di lauti affari . Gli Hôtels interessati verseranno allo Stato un’imposta  che andrà a finanziare un Fondo per la “promozione dell’offerta ricettiva di lusso in Italia e all’estero, la restante quota andrà ai Comuni che la utilizzeranno per il mantenimento del decoro e delle  strutture”.

         Se tutto quanto sopra  fosse stato proposto dalle associazioni degli Albergatori ed altri privati interessati al Commercio e al Turismo eccetera, non ci saremmo molto preoccupati , ma che si tratti di provvedimenti  Ministeriali e che, a livello istituzionale, i problemi siano solo di “competenza”, ci allarma e ci nausea  perché significa la perdita di ogni valore non solo morale, ma anche giuridico e costituzionale. L’assalto di questa, si fa per dire, “classe politica di governo” alla Costituzione Repubblicana tenta di stravolgere anche la prima parte  della nostra carta fondante, quella dei principi, a cominciare dall’art. 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” .

         Il gioco consistente nel gettare, in un colpo solo, sui tavoli dell’azzardo quelle che potrebbero essere le paghe di centinaia di lavoratori, costituisce un vulnus intollerabile alla nostra vita associata,  e appare alquanto ipocrita descrivere  come positivi gli effetti derivanti dai vantaggi economici dei Comuni e dello Stato. Anche la “Mafia” ha prodotto e produce un indotto economico ma, almeno finora, nessuno ne ha tratto, a livello istituzionale, motivo per affermare la bontà della sua esistenza.

         Altre e ben diverse sono le vie per incentivare sia il Turismo, sia l’economia dei Comuni.

          Non ci soffermiamo sulle evidenti contraddizioni  con le affermazioni di tutela della famiglia, della morale ed altre farisaiche posizioni di certi politici, perché le diamo per scontate.  Sappiamo anche che un’esortazione culturale precipiterebbe nel vuoto assoluto .

         Per fortuna, proprio le associazioni  sindacali del settore turistico hanno accolto criticamente la sortita della Sciura Brambilla . Sia la Fipe Confcommercio sia la stessa Federgioco  hanno, con buon senso, invitato il Ministro a  <ripensarci, perché il bilancio statale non può essere risanato con la proliferazione dei Casinò. La nascita indiscriminata e senza criteri delle case da gioco non è molto educativa> (…Se lo dicono loro!).

         Dopo aver sofferto  quanto sopra dalle Categorie competenti, Ministro, poiché Ella è di Milano ed è sicuramente cattolicissima, accolga il nostro cortese invito di andarsi a confessare dal  Cardinal Tettamanzi. Chissà, magari le spiegherà che cosa significa la droga del gioco nella devastazione della psiche umana. La preghiamo, faccia almeno questo passo.

 Cordialmente, ci creda;  non pretendiamo che, per un quadro più approfondito del problema, dedichi un po’ del suo tempo prezioso alla lettura, o alla rilettura , del libro “Il giocatore” di Fėdor Dostoevskij; “Il suo cervel, Dio lo riposi, in ben altre faccende affaccendato, a queste cose è morto e sotterrato”. (Grazie , Giuseppe Giusti, arrivi a proposito.)

                                                                 BELLAMIGO

Lavori in corso nel porticciolo di Loano che aspira ad ospitare un casinò