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(chiamato
semplicemente "ALTER")
TRENTATREESIMA PARTE
di Aldo Pastore
ALTER: No, Aldo!
E' una BANDONEÒN!
ALTER: Aldo,
oggi è una
grande giornata!
Alcuni miei
amici mi hanno
telefonato,
annunciandomi
che l'UNESCO ha
proclamato IL
TANGO COME
PATRIMONIO
CULTURALE
DELL'UMANITA' e,
quindi, vado con
loro a
festeggiare
questo
straordinario
avvenimento.
Vuoi venire con
noi? Avremo,
finalmente, la
possibilità di
ascoltare della
musica molto
piacevole e di
non tediarci,
almeno per un
giorno, con i
nostri
compassati e
deprimenti
colloqui!
ALDO: Non posso
accompagnarti,
Aldo, a causa di
altri
interessanti
impegni;
ma...poi, non so
se la notizia,
da Te riportata,
corrisponde a
verità, perchè
non mi sembra
che essa sia
stata resa nota
dai nostri
quotidiani!
Tuttavia, il tuo
atteggiamento e
le tue parole mi
hanno
incuriosito; ed
allora,
spiegami,
almeno, perchè
giudichi così
importante il
Tango sotto il
profilo sociale
e, soprattutto,
sotto l'aspetto
artistico-musicale!
ALTER:
Beh, Aldo!
Intanto il Tango
Argentino ha,
per me, una
notevole
importanza sul
piano dei miei
ricordi, delle
meravigliose
serate trascorse
nelle Società
Mutuo Soccorso,
nelle Feste
Paesane, in
compagnia di
molti amici ed
amiche; ballare
il Tango
equivaleva, per
me,
immedesimarmi in
un mondo poetico
e passionale al
tempo stesso,
immergermi in un
sogno staccato
dalla realtà,
nella quale
quotidianamente
vivevo; il Tango
equivaleva ad
una visione
ardente e
positiva
dell'avvenire
che ci
attendeva.
E, con il
passare degli
anni e con il
costante
sopravvento
delle nubi
esistenziali, ho
notato che il
Tango non era
soltanto questo;
in questa danza,
ho trovato anche
l'ansia per
l'ora fuggita,
la sofferente
nostalgia del
voltarsi
indietro su ciò
che
irreparabilmente
era passato, lo
sfasamento pressochè
costante con la
realtà
quotidiana.
E poi, Aldo,
debbo dirti,
attraverso il
Tango, io ho
sempre
immaginato il
rapporto
passionale ed,
allo stesso
tempo, paritario
con la donna o,
meglio, con al
componente
femminile del
nostro essere
esistenziale;
pensa alla
ritmica del
Tango, alla
varietà dei
passi, ed alle
caratteristiche
figure di questa
danza: EL PASEO
(la
passeggiata), la
MEDIA LUNA (la
mezzaluna), LOS
TIJERAS (le
forbici), LAS
VUELTAS (la
giravolta); in
tutte queste
fasi, l'Uomo
deve sapere
condurre la
Donna, ma
questa, a sua
volta, deve
esprimere, con i
suoi
atteggiamenti e
le sue mosse, la
propria
femminilità, la
sua grazia
armonica e
passionale e
quel quid di
duttile
provocazione che vuole
renderla,
apparentemente,
inarrendevole e
quindi,
inarrivabile;
attraverso
questo sottile
percorso
artistico -
psicologico, la
Donna diventa
oggetto unico e
paritario
rispetto
all'Uomo, il
quale mantiene
il compito,
apparentemente
semplice, di
guidare la
danza.
ALDO:
Tutto questo sarà
vero, caro Alter; ma, io seguendo il percorso
del tuo ragionamento, vedo nel Tango qualcosa di
ancora più alto e più nobile!
- il Tango
Argentino nasce
verso la fine
del 1800 a
Buenos Aires
dalla
Fusione
di elementi
musicali di
origine
autoctona o
locale che dir
si voglia (in
particolare
della MILONGA
BONEARENSE e
della HABANERA
CUBANA) con
forme armoniche
già sperimentate
e diffuse
nell'Europa
Mediterranea (
il TAŇO
CASTIGLIANO, la
CONTREDANSE
FRANCESE, la
SETTECENTESCA
SICILIANA) ed,
addirittura,
nella Guinea
Africana (i ben
noti: TANGO
MAOS);
- nel 1910/11,
il Tango venne
importato in
Europa; come è
ben noto,
l'accoglienza è
stata
entusiastica.
Addirittura,
molti musicologi
affermano che il
percorso di
questa Danza è
stato
perfettamente
circolare, nel
senso che essa
affonda le sue
radici più
profonde e
remote nel
Vecchio
Continente, si è
successivamente
sviluppata nel
Sud -America ed,
infine, è
tornata a
diffondersi
nella stessa
Europa, dalla
quale era
partita.
Quindi, possiamo
dire, in termini
più propriamente
sociologici, che
il Tango è
frutto di
incroci tra
antiche e più
recenti culture,
provenienti da
molteplici
luoghi di
origine; in tal
senso, è
diventato
MUSICA
UNIVERSALE
ed ha
anticipato, sul
piano artistico
e culturale,
quanto sta
avvenendo sul
piano politico e
sociologico e
cioè il
FENOMENO DELLA
GLOBALIZZAZIONE,
argomento,
ormai, oggetto
di quotidiane
discussioni.
ALTER:
ma è lo stesso
tracciato che ha
percorso il
VALZER, caro
Aldo!
ALDO: Come ti sei conciato,
questa mattina, Alter? E che cos'è quello
strumento che porti tra le braccia? Mi sembra, a
prima vista, una Fisarmonica!
ALDO:
Un Bandoneòn? E
dove l'hai
preso?
ALTER:
E' un regalo
(per la verità:
molto datato)
dei miei parenti
uruguaiani; di
Montevideo, per
la precisione!
ALDO:
Debbo dirti che
l'ho
erroneamente
scambiato per
una Fisarmonica.
E quali
caratteristiche
ha questo
strumento?
ALTER:
Come vedi, Aldo,
esso è munito di
tastiere a
bottoni sui due
lati; a
ciascun bottone
corrispondono
due suoni
diversi, in
apertura ed in
chiusura del
mantice; in
sintesi, da
questo strumento
è possibile
ricavare almeno
Duecento Suoni,
per cui il Bandoneòn può
essere
definito come
una Fisarmonica
Cromatica, nel
senso che, a
differenza della
Fisarmonica
tradizionale,
esso dispone di
una maggiore
varietà di suoni
e, quindi, di
colori; non a
caso, è
diventato
strumento molto
popolare in
tutto il
Sud-America ed,
in particolare,
in Argentina;
per queste sue
caratteristiche
è diventato lo
strumento -
simbolo del
TANGO.
ALDO:
Ma, levami una
curiosità,
Alter; dove stai
andando con il
tuo Bandoneòn?
Osserva l'evoluzione storica di questa
espressione musicale:
Astor Piazzola
ALDO: Non esattamente, Alter!
Il Valzer ha segnato esattamente un'epoca
(quella dell'Impero Austro-Ungarico, per
intenderci), ma raramente è andato oltre questi
limiti storici; in modo analogo sul piano
spaziale, è rimasto ancorato alla vecchia
Europa, anche se (occorre ricordarlo) esso è
stato posto alla base di grandi
composizioni musicali ottocentesche, ad opera di
molti Autori, da JOHANN STRAUSS a FRANZ LEHÁR
sino a giungere a PETER ILYICH TCHAIKOVSKY e
JEAN SIBELIUS.
Se vuoi trovare un'analogia con il percorso
storico del Tango, tu, Alter, la puoi trovare
nel JAZZ, diventato (soprattutto durante il XX
Secolo) fenomeno culturale universale per
vecchie e nuove generazioni e per le diverse
popolazioni mondiali.
ALTER: Ma,
Aldo, mi permetto di dirti che l'analisi, da te
fatta, relativa alla rilevanza del Tango sul
piano sociologico e politico, è limitata; a mio
giudizio, caro Aldo, devi andare oltre, tenuto
conto delle tue conoscenze sulla materia!
Voglio dire che il Tango non è stato
semplicemente un evento culturale di dimensioni
universali (o globali, che dir si voglia), ma
è, altresì, servito di base per composizioni
sinfoniche di un certo rilievo, da parte di
numerosi Autori.
Vedi, Aldo, ho qui con me un piccolo opuscolo
che evidenzia l'importanza che ha avuto il Tango
sulla "verve artistica" di molti compositori; ne
cito tre, a titolo di esempio:
- nel 1915, ERIK SATIE scrive per la Serie "SPORTS
ET DIVERTISSEMENTS" il "TANGO PERPETUO" o "TANGO
DEL DIAVOLO";
- nel 1918, IGOR STRAVINSKIJ inserisce un Tango
nell'opera "HISTOIRE DU SOLDAT"
- nel 1920, lo stesso Autore compone un Tango,
che viene incluso tra i "PEZZI FACILI PER LE
CINQUE DITA"
- nel 1940, Egli, appena arrivato negli Stati
Uniti, scrive un "TANGO PER PIANOFORTE SOLO"
- infine desidero evidenziarti che la natura
profonda del Tango è al centro dell'opera di
ASTOR PIAZZOLLA, musicista coraggioso, che,
oggi, è riconosciuto come autore di musica
contemporanea senza aggettivi.
La sua ispirazione muove da un ceppo determinato
(quella del Tango Argentino), ma elude le radici
folcloriche e trova una dimensione ottimale
nella sintesi con altre tradizioni musicali,
come il jazz e la musica europea.
ALDO: Ti ringrazio per
questo tuo prezioso contributo, Alter! ma io non
volevo approfondire ulteriormente il
discorso, per la semplice ragione che ti avevo
visto di partenza per altri lidi e non volevo
assolutamente farti perdere tempo!
Ma questo tuo intervento finale è stato di
notevole importanza, perchè sottolinea, ancora
una volta, il profondo messaggio che il mondo
artistico (e musicale, in particolare) può
portare per la creazione di un' auspicabile e
nuova globalizzazione, che possa poggiare le sue
fondamenta sulla pace, sull'eguaglianza
economica e sul reciproco rispetto tra i popoli.
In conclusione: volevo invitarti, la prossima
settimana, ad un incontro per rendere omaggio
alla figura di una grande artista, scomparsa la
scorsa settimana: MERCEDES SOSA: LA "CANTORA"
DELLA LIBERTA'
ALTER: Lo sapevo che andava a finire così: parto
con l'entusiasmo, mi fai terminare con la
tristezza! Dire che porti "sfiga" è dire poco,
Aldo!
Fai un breve salto in Chiesa per farti benedire!
8 ottobre 2009
ALTER e ALDO PASTORE