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Un nuovo Movimento

 

di Milena Debenedetti

 

Domenica scorsa, a Milano, al Teatro Smeraldo, è ufficialmente nato il Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo. Un soggetto politico a tutti gli effetti, ormai, ma con il fermo proposito di essere diverso dai partiti tradizionali: niente struttura, vertici, base, ma un insieme dove ciascuna persona che si iscrive (gratis) in rete riceve una identificazione per cui può discutere, proporre, votare. E ciascuno conta per uno, come dovrebbe essere in democrazia diretta.

 

Io c’ero, insieme ad altri rappresentanti del Meetup di Savona, e posso dire che è stato un momento entusiasmante.

Non mi dilungherò nella cronaca, perché qualcuno lo ha fatto molto meglio di me: Peter Gomez, giornalista, ora al Fatto Quotidiano, presente in sala e festeggiato come una star da chi lo riconosceva, al punto di richiedere foto e autografo. Questo testimonia quanto siano rari e apprezzati i bravi giornalisti, i giornalisti seri e indipendenti, in Italia.

Per saperne di più, trovate il link al suo articolo, a video di presentazione e altre informazioni sul programma sulla nostra board:

 

http://beppegrillo.meetup.com/136/boards/thread/7389393/10/

  

Oppure un riassunto della presentazione di Beppe Grillo e dei temi sul suo sito, www.beppegrillo.it  al post del 9 ottobre e altri.

 

Ne riparlerò in seguito, perché, a definitiva contraddizione di chi parlava di antipolitica, di protesta urlata e sterile,  si tratta di un programma molto concreto e articolato che tocca diversi punti cruciali della nostra vita civile, della società, dell’economia, del futuro, della legalità e trasparenza, dell’ambiente, dell’istruzione, della tecnologia.

 

Contraddizione, ma non solo, direi anche aperta malafede dei denigratori, perché queste idee erano in elaborazione da tanto tempo, solo chi volutamente le ignorava e fingeva di non vederle, poteva continuare a inveire. Tant’è vero che gli eletti nelle liste civiche hanno già, per quanto possibile, iniziato ad applicarle o almeno proporle nei consigli comunali.

 

Una delle tante dimostrazioni di quanto scarseggi l’informazione libera e obiettiva in Italia.

Un solo, lampante esempio dello stato in cui siamo. Sabato scorso, il giornale Repubblica era uno dei principali promotori della manifestazione sulla libertà di stampa, appunto, alfiere e vessillo insieme della protesta.

Protesta e manifestazione che io ho condiviso, firmando il famoso appello.

Durante la diretta sul sito, ho tentato di inviare un commento in cui dicevo che sì, ero con loro, ma avrebbero potuto svegliarsi prima e non deridere e ignorare chi lanciava l’allarme da tempo.

 

Il commento non è stato pubblicato. Eppure passavano anche gli insulti della parte avversa. Come mai? Coda di paglia?

Vogliamo parlare del triplice referendum promosso da Beppe Grillo e affossato, che era, appunto, sulla libertà di informazione?

 

Domenica scorsa, a un solo giorno dalla grande manifestazione,  subito dopo l’incontro di Milano, su tutti i principali giornali online compariva la notizia della nascita del Movimento, anche solo ripresa dal comunicato battuto da Reuters e Ansa. Sul Corriere, Secolo XIX, Messaggero, persino sul Giornale.

 

Repubblica taceva, prima e dopo l’evento. Fino al giorno dopo, piuttosto tardi, quando ha fatto uscire un articolo svogliato, seccato, stringato e fuorviante, una specie di elenco di punti estrapolati  a caso ( dalle piste ciclabili agli studenti che giudicano i professori universitari) per fare apparire il tutto una scemenza, una cosa poco seria. E comunque sul sito il pezzo è durato pochissimo.

 

Ecco. E  Repubblica vorrebbe essere, diciamo, uno dei più liberi. Ma ormai esiste ben poco che non sia manipolato, visto che tutta l’informazione è controllata, tramite proprietà e finanziamenti, da precisi interessi economici e politici.

 

Perciò Beppe Grillo proponeva di abolirli, i finanziamenti. Perciò il giornale il Fatto Quotidiano di Padellaro e Travaglio nasce, almeno come propositi enunciati, senza finanziatori e contributi statali all’editoria. Perché è l’unica via per essere liberi, altro che dieci domande.

 

I fermenti nella società sono sempre più forti, anche se pochissimo rappresentati, per ora.

 

Speriamo nel futuro.

 

 Milena Debenedetti 

Il mio nuovo romanzo  I Maghi degli Elementi