TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

 

DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER")
TRENTADUESIMA PARTE
di Aldo Pastore

ALDO: Ti vedo bene, questa mattina, caro Alter! Ti è passata la crisi depressiva?
ALTER: In effetti, mi sono ripreso; debbo dirti...non del tutto, ma ...quasi.
Ma tu, Aldo, non dovresti scherzare su questi miei improvvisi sbalzi del tono dell'umore; d'altra parte, guardati attorno: i malesseri psicologici stanno aumentando sempre più; leggevo, l'altro giorno, su di un quotidiano, che si può parlare ormai di ALLARME DEPRESSIONE.
E' vero che, in molto casi, non si tratta di vere e proprie malattie mentali, ma, a mio modo di vedere, non vi è dubbio che, in molte persone, che incontro lungo la strada, è scomparso il sorriso e la voglia di scherzare; prevalgono la malinconia e la nostalgia per i tempi passati; inoltre, in molti individui, tu vedi emergere la preoccupazione e la tristezza, in conseguenza delle loro degradate condizioni economiche, occupazionali e familiari.
Per di più, guarda, alla sera, la televisione, caro Aldo; troverai, sul tuo teleschermo, continuamente film gialli e polizieschi, violenze di ogni tipo, furti ed omicidi, pugni in faccia, scariche di pistole e di fucili; addirittura, correrai il rischio che qualche pallottola esca improvvisamente fuori dal  video e ti venga a colpire in pieno petto!
Inoltre, stanno scomparendo gli attori comici (i quali, al loro tempo, non erano affatto comici, ma contribuivano, oltre che a far sorridere, a meditare in positivo); quei pochi che sono rimasti non fanno sorridere, ma ammutolire!
Oserei dire, caro Aldo, che ci troviamo di fronte ad una Depressione non soltanto umorale, ma anche etica e spirituale dell'intera nostra Società! Quindi cerco di consolarmi e continuo a ripetermi: Alter, non sei un caso isolato!

ALDO: Ma, Alter, io, con i miei ragionamenti sul tema dell' ABBANDONO DEI NEONATI, non volevo affatto deprimerti; volevo semplicemente dialogare con te, al fine di intravedere una soluzione "in positivo" del drammatico problema che abbiamo di fronte; la ricerca di possibili rimedi non dovrebbe affatto deprimerti, ma, al contrario, rappresentare uno stimolo per contribuire a migliorare il tono del tuo umore e, più in generale, a cercare di migliorare la futura condizione esistenziale di questi minori, i quali, oltre tutto, non possono certamente essere accusati del degrado civile che li circonda!

ALTER: Bene, Aldo,concordo e, quindi, procediamo.
Abbiamo concluso le nostre considerazioni sul tema ADOZIONE ed abbiamo fatto il punto, da un lato, sulla sua alta positività etica e, dall'altro lato, sui numerosi ostacoli che si frappongono alla sua necessaria concretizzazione.
Ed, allora, andiamo oltre, Aldo! Parliamo, ad esempio, dell'argomento  AFFIDAMENTO DEI MINORI E DEI NEONATI, in particolare, perchè ritengo che sia possibile percorrere anche questa strada per offrire un dignitoso avvenire a questi nostri piccoli concittadini

ALDO: Beh!...però, Alter, cerchiamo, innanzi tutto, di chiarirci le idee sul CONCETTO DI AFFIDAMENTO.

- Questi è, infatti, un intervento giuridico, attraverso il quale un soggetto, in età infantile, viene affidato dal Tribunale dei Minori ad una Famiglia o ad una Comunità di Accoglienza di tipo Familiare, che possano garantire il mantenimento e l'istruzione.

 

- La durata dell' Affidamento è fissata a 24 mesi, ma è prorogabile.

 

- L'Affidamento può concludersi con il reinserimento del minore nella famiglia di origine (tuttavia, solo nel caso siano state superate le difficoltà che hanno condotto all'abbandono) oppure ad una nuova famiglia adottiva.

 

- Esiste, inoltre, la figura dell' AFFIDAMENTO CONSENSUALE, che è gestito dai Servizi Sociali dei Comuni, con la ratifica finale del Giudice Tutelare del progetto; questo particolare forma giuridica prevede l'affidamento (con il consenso dei genitori naturali del bambino) per 24 mesi rinnovabili, a famiglie individuate in uno speciale elenco; tuttavia, queste debbono rimanere in contatto con i genitori naturali.

 

ALTER: Ma, quanti minori vengono affidati in Italia?

 

ALDO: I dati al riguardo sono abbastanza controversi, caro Alter!

 

- Secondo l'ISTITUTO DEGLI INNOCENTI DI FIRENZE, alla fine dell' anno 2006, ci trovavamo di fronte alla seguente situazione:

MINORI OSPITATI IN ISTITUTO:                     1.700 circa

MINORI IN AFFIDO FAMILIARE:                    12.500   "

MINORI IN COMUNITA' DI TIPO FAMILIARE: 15.000   "

TOTALE:                                                        29.200  circa

 

 Al contrario, secondo la COMMISSIONE BICAMERALE SULL'INFANZIA, nell'anno 2004, erano circa 40.000 i bambini che, in Italia, si barcamenavano tra Famiglie Affidatarie, Case Famiglia ed Istituti.

 

- Infine, secondo l'ASSOCIAZIONE SOS AFFIDO, nel 2007, erano addirittura 100.000 circa i minori in gravi difficoltà.

E' doveroso precisare, al riguardo, che un numero crescente di casi riguarda famiglie di immigrati.

 

- Di particolare interesse appare la situazione nella nostra Liguria, dove gli Affidi Familiari di Minori vengono a superare, in percentuale, i dati nazionali:

2,8 ogni 10.000 abitanti in Liguria

1,7 ogni 10.000 abitanti in Italia

 

ALTER: Ma, Aldo, i dati da te ora riportati, non tengono conto del numero delle Famiglie Affidatarie di Volontariato, che stanno nascendo in molte Regioni Italiane, compresa la nostra.

Ti riporto, in tal senso, un piccolo tratto di un pregevole servizio giornalistico, firmato da Marco Grasso e comparso su "IL SECOLOXIX" dell'11 Agosto 2009:

"Il capoluogo ligure,da cui parte l’allarme sulla ripresa degli abbandoni neonatali e sull’aumento delle segnalazioni di degrado sociale dei nuclei familiari), è anche una città attrezzata  all’avanguardia nel

campo dei servizi sociali per i minori.

Una delle quattro in Italia (le altre sono Torino, Bologna e Vicenza) che ha un gruppo di genitori e operatori sociali dedicati a un tipo di servizio molto particolare: il Near.

Si tratta di una decina di famiglie che nel giro di 24 ore sono in grado di accogliere quei bebé che per le ragioni più svariate non possono stare con i genitori. “Famiglie incubatrici”,preparatissime, e disposte a separarsi dai piccoli dopo averli tenuti come propri, per qualche mese e a volte anche di più.

Quello dell’affido Near è un esperimento messo in campo dai servizi sociali per evitare il ricorso agli istituti o la permanenza in ospedale dei bimbi di cui non si sa ancora il futuro."

E' una notizia bellissima, che mi conforta notevolmente, caro Aldo!

Ma...vedo dall'espressione del tuo volto che la questione AFFIDAMENTO non ti convince; mi vuoi spiegare perchè?

 

 

ALDO: E' semplice, Alter. Io non voglio esprimere giudizi negativi sul METODO AFFIDAMENTO; anzi, riconosco che, in molti casi, è l'unica strategia possibile per offrire una condizione esistenziale dignitosa ai minori ed ai neonati, in particolare; ritengo, inoltre, che il gesto di queste famiglie di volontari rivesta un grande significato morale e, quindi, sia degno di una sentita lode!
Ma, vedi Alter, l'AFFIDO ha un grande limite, che è insito nella natura stessa di questo provvedimento giuridico e questo limite (o difetto) si chiama PROVVISORIETA'.

In effetti, non è possibile creare uno stabile e duraturo vincolo di indissolubile filiazione tra i componenti della famiglia affidataria ed il minore o neonato; è possibile (anzi, quasi certo) che tra le due componenti (famiglia e minore) si crei un naturale ed istintivo legame affettivo, ma questo legame viene improvvisamente a dissolversi, allorquando il periodo di affidamento è finito.

Nascono, da questa situazione, traumi psicologici (spesse volte, anche di notevole entità e di lunga durata) nell'animo del minore, ma, anche, dei componenti familiari affidatari; ma, mentre negli adulti, questi eventi traumatici possono dissolversi con il passare del tempo, nella psiche dei minori, essi possono diventare duraturi e, come tali, influire nell'evoluzione psicologica e caratteriale del soggetto.

 

ALTER:  Non continuare con questo tuo ragionamento, perchè, ancora una volta, mi sento cadere in depressione!

Allora, vedi di rispondermi, Aldo: se è difficile pervenire all'Adozione e se l'Affidamento presenta questi preoccupanti limiti, dobbiamo ricorrere, ancora una volta, all'ospitalità di questi minori in ISTITUTI o STRUTTURE PROTETTE?

 

ALDO: Io non escludo questa possibilità e, d'altra parte, non la esclude l'attuale legislazione che regola questa materia; mi riferisco, Alter, alla Legge 149/2001, che ha stabilito la chiusura di tutti gli orfanotrofi entro il 31 dicembre 2006 ed ha, però, consentito l'inserimento dei minori in COMUNITA' D'ACCOGLIENZA DI TIPO FAMILIARE.

Stiamo, però, attenti, caro Alter! Queste strutture debbono essere autenticamente di tipo familiare e debbono possedere, dunque, ben precisi requisiti, definiti dalla Legge stessa e dalle disposizioni attuative successive (frutto, a loro volta, di un Accordo tra Stato e Regioni); non a caso, la Legge prevede che le nuove Comunità d'Accoglienza debbano inviare, ogni sei mesi, un'apposita relazione alla Procura presso il Tribunale dei Minori; questo, in caso di incertezze o dubbi, può ordinare ispezioni per verificare l'attuazione corretta delle norme legislative.

 

ALTER: Ma se la situazione è così precisa e ben definita, quali problemi potrebbero sorgere?

 

ALDO: I miei timori nascono dal fatto che diversi uomini politici (e, purtroppo, alcuni esponenti della Chiesa Cattolica), oggi, parlano esplicitamente di "fallimento di questa normativa legislativa" ed affermano la "necessità di riaprire gli orfanotrofi", magari (aggiungo io, ironicamente), cambiando loro la denominazione, per mettersi in regola con la propria coscienza; è un atteggiamento analogo a tutti coloro che, in tema di Assistenza Psichiatrica, auspicano il ritorno ai Manicomi, definendoli "Presidi Neuro-Psicologici".

 

ALTER: Ma, allora Aldo, in ultima istanza, cosa dobbiamo fare?

 

ALDO: Dobbiamo  semplicemente riconsiderare il significato della parola POLITICA; fare politica autentica, nel caso specifico discusso in queste tre ultime settimane, significa ritornare alla CULTURA DELL'UMANIZZAZIONE; questo percorso potrà condurre alla piena integrazione dei "minori abbandonati" nella Società del Futuro; ma ricordiamoci anche che la strada, ora indicata, se correttamente attuata, potrà condurre, inoltre, ad una DIMINUZIONE DELLA SPESA ASSISTENZIALE (obiettivo certamente da non sottovalutare, visti i tempi che corriamo)

 

ALTER: Bene, Aldo, ma cerchiamo di concludere questa nostra lunga discussione con un messaggio etico di grande rilievo e significato!

 

ALDO: Eccolo, Alter e porta la firma di MARTIN LUTHER KING:

 

"ABBIAMO CONQUISTATO IL CIELO COME GLI UCCELLI 

E IL MARE COME I PESCI,

MA DOBBIAMO IMPARARE DI NUOVO

IL SEMPLICE GESTO DI CAMMINARE SULLA TERRA, COME FRATELLI."

 

 1 ottobre 2009                                                            Aldo e Alter Pastore