L'insegnamento in Liguria del disastro di Messina. Chi ci induce all'abuso e
perché
Se il magistrato prende per buone perizie false
di tecnici incompetenti e politicizzati
La Legge Galasso prescrive. Le scappatoie per aggirala. Cosa può fare il
cittadino
di Guido Luccini
![]() Guido Luccini |
In data 18/01/09 invitavo i Sindaci Liguri a rivedere i loro Piani regolatori, pubblicando su “truciolisavonesi n° 184 spiegando Loro il perchè.
Quello che è accaduto a Messina non è
altro se non quello che accadrà, speriamo in
modi più modesti, nel resto dell'Italia
collinare!
Bertolaso adduce quale motivo sostanziale
l'abusivismo residenziale;
nulla di più lontano dalla realtà .
La Legge Galasso proibisce tassativamente le
costruzioni sui
“crinali” delle colline ! Il che vuol dire
tradotto in termini
urbanistici, che i redattori dei piani
Regolatori possono solo
autorizzare costruzioni lungo le vallate
sottostanti gli stessi “crinali”. |
Visto che l'espansione dell'uomo ha ormai
terminato l'utilizzazione delle parti
pianeggianti delle città, quasi sempre
costruendo sul delta del fiume che dà sul mare, visto che il mare ci bagna per ottomila
Kilometri, e visto quindi che Messina si può
moltiplicare così in grandi numeri, direi che un
attento esame urbanistico diventa inevitabile.
É' terribilmente vero che in questo modo le
normative di stabilità degli edifici vengono
quasi sempre disattese, è altrettanto vero che i
tecnici preposti dagli abusivisti ai relativi
condoni, devono assolvere compiti che
rasentano l'assurdo, ma in un Paese come il
nostro “politicamente” questi tecnici si trovano
abbastanza facilmente!
E sopratutto da noi si riesce a trovare sempre
giustificazioni tecniche che, anche se
lontane mille miglia dalla realtà vengono sempre
accettate da una Magistratura assistita da
Perizie tecniche assolutamente false,
svolte da tecnici incompetenti ma, sempre
politicizzati !
Il primo grande errore però (e questo a grande
giustificazione per tutti) si riscontra, secondo
me, in chi ha preteso di mantenere la
vetta collinare delle nostre città come fossero
tesori simili al Gransasso o al
Cervino, permettendo così ai privati cittadini
di espandere le città, ed in particolare quelle
sul mare, con o senza le regolari autorizzazioni
urbanistiche; “solo nelle relative vallate”
e con i risultati che ormai tutti
tristemente conosciamo.
E' stata pure regolamentata una fascia di
rispetto lungo (credo) tutte la nostre coste,
profonda 300 metri, ma data l'evidente
importanza di questo pianeggiante contesto,
rispetto al divieto collinare, questa fascia di
rispetto viene sistematicamente violata dalle
competenti civiche amministrazioni attraverso il
sistema delle “varianti residenziali”.
Il privato è invece categoricamente
estromesso da qualsiasi tipo di “variante” sia
nella “fascia litoranea” che sui “crinali”, e
non gli rimane così che farsi trascinare, da
quelle acque torrenziali che, prima o poi, usano
i canaloni zeppi di abitazioni quale unico,
loro sfogo al mare !
Cari miei compaesani obbligate le
amministrazioni ad espandere le Vostre città su
terreni urbanizzati a priori, pianeggianti
ed orizzontali come si fà nel resto del nostro
pianeta democratico! E non ascoltate solo le
giustificazioni esposte senza le relative
soluzioni.
Soluzioni che non devono ricalcare gli errori
già commessi in una misura così devastante!
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