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Il papà Mario è stato un prestigioso inviato de La Stampa e presidente di Italia Nostra

Ha sangue alassino

il coeditore de "Il Fatto"

Cosa hanno scritto Il Secolo XIX ed Il Corrire della Sera. Ignorati i legami con Alassio? 

 Non tutti sanno che grazie anche a Lorenzo Fazio, coeditore del neo quotidiano IL Fatto, i liguri e non solo, hanno potuto leggere il libro "Il Partito del cemento" (giugno 2008 editore "chiarelettere") con un salto nell'informazione anestetizzata, soprattutto nel ponente della regione. Un buon successo di vendite, di critica, di critiche, di dibattiti, conferenze.

Nessuno poteva aspettarsi la "resurrezione" delle coscienze.  La rivoluzione in quel centro destra e centro sinistra che dominano la scena politica ligure. Il sonnifero, in particolari tematiche, resta assai diffuso e potente. 

Il libro-testimonianza-denuncia di Preve e Sansa è stato più di un sasso nello stagno. Nonostante le minacce iniziali (oggi si parla tanto di intimidazione e libertà di stampa), nonostante nomi e cognomi,  aver portato alla ribalta vicende ed intrecci poco edificanti, il "Partito del cemento" si è rivelato a prova di querela e di citazioni in tribunale.

La prima, piccola, enciclopedia informativa sul mattone - seppure parziale e limitata -che peraltro mancava in Liguria e che ha contribuito a gettare dei semi.

Lorenzo è figlio di Mario Fazio che contrariamente all'infortunio del Secolo XIX non è più in vita ed era nato il 6 agosto 1924 ad Alassio. Un papà che ha lasciato  una memorabile eredità morale. Trucioli Savonesi, nel suo piccolo, in passato, ha riproposto diversi articoli scritti dal giornalista. Come non immaginare che sarebbe orgoglioso dell'impegno editoriale e sociale del figlio.

Mario Fazio ha illustrato, con decine di "reportage", il grande amore per Alassio, per questo angolo di Liguria. Ha descritto l'Italia delle alluvioni, delle frane, del dissesto idrogeologico, dell'incapacità di preservare ciò che gli antenati ci hanno tramandato. Le grandi potenzialità, da valorizzare, del nostro entroterra con interventi efficaci.   

Chissà che prima o poi "Il Fatto" non provochi una  scossa, una risorsa informativa anche sul piano locale. Contribuendo ad arricchire l'informazione. Raccontando storie  importanti che qualcuno ha interesse a tenere nascoste. Commentare fatti con coraggio e senza riverenze. Dare voce a tutte le critiche.  Senza farsi condizionare dal potere di turno, dall'editore.