L'Amministrazione di una città non si fa
con le dichiarazioni ad effetto né con le indignazioni
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Gentile Redazione, |
Leggendo il vostro ed altri articoli che escono in questi giorni relativi al funzionario dell'Ufficio turismo mi è sorto il desiderio, in quanto cittadina di Alassio, di comprendere a fondo le ragioni che hanno portato ad una discussione tanto serrata. L'Amministrazione di una città non si fa con le dichiarazioni ad effetto né con le indignazioni. A capo di uffici strategici come quello del Turismo occorrono persone preparate, oltre che serie e alacri. Ad una più approfondita analisi risulta che quando qualcuno viene spostato per errore o ingiustamente, normalmente le prime persone a difendere la “vittima” sono i colleghi, coloro che lavorano da tempo fianco a fianco e che meglio conoscono la sua personalità e il suo operato. Sorge quindi spontaneo domandarsi come mai nessun collega della signora Olivieri ha speso una parola di rimpianto. Al contrario, fonti attendibili descrivono il morale dell'ufficio come pervaso di entusiasmo e senso di liberazione. Pare infatti che la responsabile non fosse tanto signorile con i suoi collaboratori, come provano le molteplici “fughe” dall'ufficio turismo da parte di diversi dipendenti nel corso degli ultimi anni, di cui lo stesso ex Sindaco Avogadro ne è buon testimone. Risolvere una tale situazione significa avere a cuore l'operato di un ufficio che non sembra a corto di personale e che, come ogni altro ufficio, rende nella misura in cui al suo interno regna l'armonia e il reciproco rispetto tra tutti coloro che vi lavorano. Come già fatto notare da personalità di spicco dell'Amministrazione alassina, la signora Olivieri ha sempre avuto problemi di relazione con i subalterni, con le persone a lei poco gradite e perfino con assessori a lei invisi, e sempre per motivi non professionali, che però hanno influito sulla qualità del lavoro che una dipendente comunale è sempre tenuta a garantire. Se a tutto ciò si aggiunge che la signora Olivieri ha trovato con difficoltà una collocazione alternativa, poiché nessuno in Comune, tra colleghi e amministratori, ha fatto a gara per averla nei propri uffici, si comprende il perché gli unici a difendere la signora Olivieri siano un ex sindaco che strumentalizza l'accaduto e una associazione alassina che si esprime impropriamente a nome di un'intera cittadinanza che fortunatamente non rappresenta. Chi poi ha avuto modo di verificare le molteplici incompetenze della signora Olivieri, chi ha assistito alle sue esternazioni calunniose e ai suoi gesti intimidatori (? ndr) occorsi dentro e fuori l'ufficio turismo comprenderà come in un clima di questo genere, pur avendo i migliori, propositi qualsiasi rapporto collaborativo non potrà essere che fallimentare. Ben hanno operato il direttore generale e il dirigente a giudicare inadatta la signora Olivieri e quindi a procedere al suo trasferimento. Ritengo pertanto che le persone sagge dovrebbero sospendere i loro giudizi e premurarsi di conoscere bene i fatti ascoltando tutte le parti. Soltanto allora si potrà valutare oculatamente l'operato dell'Amministrazione alassina. |