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Ordinanza del sindaco per scongiurare incendi e per il decoro urbano

Le belle notizie che non fanno notizia

Prelà: pulire i terreni incolti o sono guai

Nel settembre 2008 un diktat vietava il transito ai venditori abusivi e clandestini


Prelà (Imperia)

Imperia - Vogliamo davvero mettere in pratica il decoro urbano? Aiuole curate, fiori, profumi, pulizia? Vogliamo finalmente imitare i pittoreschi borghi della Mosella, del Reno, della spettacolare "Strada dell'Amore" (Germania), del Rodano (Francia), del Tirolo (Italia e Austria), delle Alpi Svizzere, solo per citare i più rinomati e frequentati? Località diventate meta, per gran parte dell'anno, di un turismo che prospera e di qualità? Arrivano da tutto il mondo: Giappone, Corea, India, Cina compresi. Tutti i mesi dell'anno. 

Mete di brevi vacanze dove l'economia trasuda di salute, il benessere è tangibili anche all'esterno. Con alberghi ed esercizi da fiore all'occhiello. Curati e "coccolati". Senza fare ricorso a massicce iniezioni a suon di monolocali e bilocali, trasformazioni di sottotetti. Anzi, spinta massima alla valorizzazione dei centri storici, edificio dopo edificio. Paesini spesso di poche centinaia di abitanti, con secoli di storia.

Insomma il buon esempio che avrebbe dovuto seguire, da anni, la nostra Liguria, il nostro ponente. Col suo entroterra, soprattutto, imitando il "gioiello delle Cinque Terre". Qualcosa dovrebbe insegnarci.

I confronti-raffronti  con quanto accade altrove; renderci più  consapevoli, ad iniziare dalla classe politica che ha governato e governa. A seguire le categorie economiche e turistiche. I mass media.

Porci la domanda: dove siamo arrivati e perchè. Senza fatalismo.

Una stringata premessa perchè la notizia che il sindaco di Prelà ha firmato una nuova ordinanza "choc" pare davvero sottovalutata. Poco valorizzata. Va oltre  l'interesse locale. Poco importa l'appartenenza politica o la fede leghista. E' assai più importante e qualificante parlare di sostanza, concretezza. Delle meravigliose conseguenze, se fosse attuata davvero l'ordinanza sindacale.

L'ha firmata il primo cittadino di Prelà che dall'annuario dei Comuni Italiani, edizione 1980- 1985, si fregiava di 833 residenti, suddivisi tra Molini (sede del municipio), Tavole, Valloria, Villatalla, con una superficie di 15,39 kmq, e San Giovanni Battista patrono.

Oggi (vedi....da Comuni Italiani)  la popolazione è scesa drasticamente, nonostante la "regina Imperia" disti 11-12 chilometri. I cittadini residenti sono 480 (una diminuzione di 353 unità in poco più di vent'anni), le famiglie censite 257. Se ci fossero due componenti per nucleo famigliare, gli abitanti arriverebbero a 514, invece siamo sotto.  Realtà, peraltro, che non fa eccezioni nell'entroterra imperiese, oppure savonese. Con qualche eccezione dovuta all'immigrazione di stranieri.

Il tema  forte che non emerge dall'ordinanza del sindaco Eliano Brizio (secondo la guida dei Comuni fa l'assistente sociale), vice sindaco, il dottor Luca Ghiglione, dirigente amministrativo, è la fame di "decoro"  (fiori e pulizia) di cui soffre la nostra riviera turistica, il nostro entroterra. Con un crescendo spaventoso, allarmante. Da primato negativo. Non parliamo di raccolta differenziata, rifiuti urbani. Ma delle condizioni in cui versano centinaia di aiuole, i lungomare, le zone pedonalizzate.

Trucioli Savonesi, blog di volontari, ha già documentato come il'immagine della "Riviera della Palme" e dei "Riviera dei Fiori", con rarissime eccezioni, sia diventata "Riviera dell'incuria", del degrado. Aiuole, passeggiate a mare in pietoso stato di abbandono. Per bene che vada erbacce al posti dei fiori, spazi aridi  e spogli, neppure il manto verde viene curato. Morte del buon gusto. Ai bordi di strade provinciali e comunali, nelle stazioni ferroviarie,  negli angoli più suggestivi e frequentati, sporcizia e trascuratezza. Carenza assoluta di decoro. Fanno i fuochi d'artificio come fumo negli occhi? I soldi si trovano. La cura dei giardini e delle aiuole può attendere.

Il turista tedesco, svizzero, austriaco, nostri tradizionali clienti, peraltro sempre meno numerosi, che idea può farsi, mettendo a confronto altre località europee o tirolesi (Italia) che ha frequentato e conosce? Quale immagine, accoglienza, quale biglietto da visita riserviamo?

Ormai ci stiamo abituando al degrado ambientale generalizzato. L'indifferenza, il brontolio, la rassegnazione.

Il fatto stesso che non si parli del disastroso decoro urbano e si scriva ancora meno, è la prova che il tema non è tra le priorità e non "fa notizia". Non è sentito. Non fa presa sugli elettori. Non produce voti.

Un'incivile convivenza con le brutture, come se nel giardino della nostra casa, o del condominio, sui terrazzi, non curassimo più fiori, aiuole,  prato; nel rispetto dell'amor proprio, della cultura del bello, della bella figura con gli altri e con noi stessi. Un termometro di civiltà. 

Dalle aiuole, ai giardini, ai terreni privati pieni di rovi e sporcizia, nei centri urbani, il discorso non cambia, il passo è breve. Forse non sono molti a sapere che in grandi ed estese nazioni come la Germania, in effetti tutto il centro e nord europa, esistono leggi statali, norme regionali, disposizioni comunali, che impongono la cura dei terreni. Obbliga i proprietari a coltivarli, o in alternativa ad evitare che si trasformino in aree di degrado, incuria e abbandono. E' prevista perfino la cessione (comodato) al Comune. L'obbligo di pulizia, non è facoltativo.

La scelta del sindaco di Prelà di scoraggiare il degrado degli spazi verdi rimasti incolti (al di là del pericolo incendi) dovrebbe trovare la massima risonanza per tante buone ragioni. Incoraggiare tutti, se davvero vogliamo competere come località turistiche. Ad iniziare proprie dalle piccole cose. Dalla diligenza quotidiana.

L'alternativa è il tunnel del declino, inesorabile. Paesi che tutti definiscono "ridenti", ma destinati a morte lenta. Tra l'altro Prelà può vantare cinque agriturismo ed un bed&breakfast.

In altri paesi dell'entroterra hanno chiuso alberghi, ristoranti, negozi.  Chi rimane fatica, non basta il lavoro della domenica, il brevissimo periodo estivo, le sagre e le feste. Gli incoraggiamenti del "signore della politica" di turno.

Sarà anche vero, come ha scritto "ImperiaParla" (vedi...blog) che <A Prelà non passa lo straniero>, ridicolizzando l'ordinanza del 15 settembre 2008, su venditori abusivi e clandestini. In assenza, tra l'altro, del vigile urbano. Demandando tutto ai carabinieri di Dolcedo.

Raccogliamo, per una volta, ma dovrebbe essere la buona abitudine, il seme di una proposta tutto sommato saggia, più che mai attuale. Per farci recuperare non la visibilità degli "annunci ad effetto", ma la sfida per conquistare punti nella retroguardia. Il decoro non è soltanto educazione e senso civico, politica del buon gusto,  dell'accoglienza, ci sono persino comuni che hanno l'assessorato al decoro urbano.

Il decoro di una città, di una provincia, può fare la differenza. Indice di progresso o regresso.  Non solo turistico.

L.Cor.