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(L’OFFESA – IL LAVACRO)

“Grillo for President”

Con videocamera nascosta al congresso del Pd a Genova. C’era Benigni, ma dalla platea le voci “Io sono Grillo”. Poi D’Alema, Fassino, Bersani, fino a Lunardon (e Marson?), Tabbò, con “ruggeriani e quarantenni”. Burlando l’atomico? E il “nucleare” ministro imperiese?

di Bellamigo


 Quando è troppo è troppo. Di questo PD e di come uscirà dalle secche si vedrà, ma avere organizzato la festa in Genova chiamando a capo spettacolo un toscano, sia pure  il grande Benigni, è un’offesa che grida storica vendetta. Il verdetto è: gli organizzatori a Campo Pisano !

         Ma come? In Caricamento, in Porto Antico, in Sottoripa, in Banchi… un toscano?

 Noi genovesi, anche se provenienti dal Senegal al Perù, di toscani ci sopportiamo solo i sigari.

         Ma come? Benigni, sempre con Dante (che palle!). Che cosa ha letto: “Il Paradiso”? E perché non ha letto il Canto  XXIII dell’Inferno col suo bel finalino:

“Ahi genovesi, uomini diversi

d’ogni costume, e pien d’ogni magagna,

perché non siete voi del mondo spersi ?”

         Chissà come se la metteva con gli applausi.                                                 

         Ma perché noi non ce l’abbiamo il comico? C’è Grillo.

         Ma perché non ce l’abbiamo il grande poema? C’è l’Eneide nella ristrutturazione epico-genovese di Nicolò Bacigalupo sull’ordito di Virgilio, il Maestro di Dante.

         Lo vogliamo vedere Benigni a leggere :

” Mi nô fassô pe’ di bella reginna/ ma se parlô mi ô fassô per vôsciâ, / che se pensô ai mè caxi ,a-a mè rôvinna, / a-a morte de Creusa e du Papà,/ mi ghe confessô che a n’ho a mussa pinna, /-sciâ scüse l’espresciun ma chi a ghe stà,/ e invece de cônta di avvenimenti/ mi tieiva zü di tacchi e di aççidenti!”

         Grillo dove sei? Su Internet?  In ciassa devi andare, dovevi presentarti e dire “Ve lo do io Dante” . Vogliamo vedere chi ti mandava via. Alla prossima occasione  chiedi di intervenire, come un cittadino qualunque. Non vogliono le parolacce? e Tu parla forbito, invece di “Vaffa…” gli dici: “Vai a Farti un Cult”. “Avete fatto la politica dei primi versi dell’Ecclesiaste, cari pidini.”  Riferimenti biblici, consigli per passare da Dante a  “La secchia rapita” di Alessandro Tassoni, che così la può leggere anche Benigni e rende bene l’idea delle lotte intestine nel PD.

         Scusa se ci  permettiamo, siamo esasperati. Ma la Sindaco Vincenzi è genovese?  e tutti quei lì della compagnia cosa fanno? hanno chiesto la cittadinanza di Montecatini  per curarsi il fegato gratis?  Ma la genovesità non è mica solo  non pagare tutte le volte che capita.

         Glielo dovevi  dire a D’Alema che prendesse  la famosa barca e, già che era in porto, andasse per mare dopo averci cantato la vecchia canzone :“All’alba se ne parte il marinaro, coi sogni in cuore e il sole sulla prora”, sollevando, per la prima volta in vita sua, un’onda anomala di esausta simpatia.

         E Fassino? Ma consigliagli di darsi alla “Danza classica”: sarebbe splendido nella “Danse Macabre” di Saint-Saens.

         E  Bersani? Ma digli di stare alla cassa facendo pagare un euro più IVA a tutti quelli che assistono, con assegni inesorabilmente non trasferibili, aprendo un registro di carico, uno di scarico, uno di deposito, uno per la clientela fissa e una per il ravvedimento operoso (+ 30%) di tutti quelli che hanno tentato di pagare in contanti.

         Per riparare all’offesa fatta a Genova, come minimo i dirigenti PD devono riammettere Grillo nel partito.

         Sono anni che i politici fanno i comici e chissà perché i comici non possono fare i politici.

         Lasciamo perdere le alte sfere berleghiste, sarebbe troppo facile. L’ultima comica del capo indiscusso è la citazione per danni da diffamazione a “la Repubblica” e a “l’Unità”.

         Se volete divertirvi con le sortite dei nostri provinciali, pensate che il dirigente PD savonese Lunardon credeva che il notevole avvocato Marson fosse di sinistra. Pare che avesse tratto tale convinzione dal seguente claudicante sillogismo: “Il mio cognome finisce in ‘on’ ed io sono di sinistra- il cognome dell’avvocato finisce in  ‘on’- l’avvocato è di sinistra.”

         Da morir dal ridere è poi il fatto che nel PD savonese vi sia stato uno scontro “generazionale” tra “ruggeriani e quarantenni” in un’assemblea del 6 luglio, con tentativi di “golpe” per uscire dal “trend” negativo del PD nel ponente savonese. A coronamento eccovi l’affermazione di Tabbò: “C’è il grave problema di un partito non abbastanza vicino al Territorio (? Si tratta di un luogo comune geovago, entrato nel gergo politichese, che non significa nulla), serve  un cambiamento di rotta”. Egli crede di essere in barca, ma la rotta bisogna indicarla bene, se no si finisce sugli scogli.

         Un mesetto fa bivaccavamo davanti al telegiornale con il vetero compagno Pistarino; stavano intervistando il Presidente della Regione Liguria Burlando. Purtroppo (colpa dell’età, la nostra) alla terza o quarta parola dell’esimio personaggio ci coglie sempre un sonno micidiale, non riusciamo proprio a tenere gli occhi aperti cullati dal monotòno srotolarsi del presidenziale eloquio.

Sennonché, questa volta, una gomitata di Pista ci rilanciava in veglia: “Vuole la bomba atomica!” “Ma cosa dici!?” “E’ così, ô l’ha ditô che è d’accordo con quello di Imperia, il ministro, quello degli oxelletti, per l’energia nucleare”. “E cosa c’entra la bomba atomica?” “Ma perché, ha replicato Pista, se quella roba lì la vuole l’Iran è per la bomba atomica, se la vuole Burlando no? Ma il popolo non ha già detto nisba col referendum? Ma cossa i se credden, burlando e schersando, che â semmô tütti nesci?”

         Certo che, facendo la tara alle sortite di Pista, è abbastanza strano che mentre in tutto il mondo occidentale si cercano alternative all’energia nucleare, proprio noi, che già abbiamo detto no in modo plebiscitario, ci si ripiombi dentro. E poi, chissà dove apriremo le centrali –che nessuno le vuole, compreso Burlando- e dove getteremo le scorie , quando non riusciamo nemmeno a liberarci della normale spazzatura.

     Grillo, perché un altro partito? Con le stellette? “…le stellette che noi portiamo(?!)”. Sa di naja.  Devono riparare l’OFFESA.

         Ce ne stavamo ieri, insieme a Pistarino, a pescare sul molo del Kursaal, all’alba, con la  nostra vecchia canna. Chissà, pensavamo, forse riusciremo  a vedere la Corsica.

         Invece, appoggiati al muretto, ci ha colti una diversa visione (C’è chi vede la Madonna e chi vede dell’altro).

Alla grande assemblea dei delegati PD si introduce Grillo, complice un pidino amico. Per non farsi riconoscere si è tagliato i capelli  e la barba, indossa giacca e cravatta e occhiali da sole. Però si iscrive a parlare come ‘Giuseppe Grillo’. Quando arriva il suo turno, al tavolo della presidenza si apre una confabulazione poi una voce stentorea invade la sala: ‘Il signor Giuseppe Grillo è invitato a farsi riconoscere e ad allontanarsi dal settore delegati, non può intervenire in quanto non iscritto al Partito. Il servizio d’ordine provveda a curare il respingimento.’

         Un attimo di silenzio, ma prima che Beppe riesca ad alzarsi in piedi , in fondo alla sala si alza una giovane delegata, alta e mora, che proclama “Io sono Grillo”. Subito dopo un anziano delegato (famoso), aiutato da una splendida badante nigeriana, si alza e anch’egli grida “Io sono Grillo”; come per incanto, tutta una fila di altri delegati  si alza in piedi “Io sono Grillo”;  in un rapido susseguirsi tutti i delegati si alzano e gridano “Io sono Grillo”, tutto il settore è in piedi, e anche gli invitati e tutti strillano “Io sono Grillo!” La presidenza e  il servizio d’ordine sono nel caos.

         A Beppe, novello Spartaco, per l’emozione ricrescono i capelli e la barba, perde la cravatta e la giacca, con gli occhi umidi e già tutto sudato, si porta al centro in un tripudio di applausi e di chiamate “Beppe for President”.

“Grazie, grazie…anch’io vi voglio bene…buoni, state calmi, no…aspettate…, sì, lo so, questo è un bel lavacro per l’offesa fatta a Genova…ascoltatemi…voglio fare delle proposte, ecco sono il vostro suggeritore, sentite: per segnare una forte  ripresa della presenza femminile  e della  dignità della donna  calpestata dai berleghisti , propongo una Segreteria a tre: Bindi, Finocchiaro, Turco-

(ovazione)-

Propongo che i parlamentari del Partito denuncino l’attuale governo berleghista in blocco per “attentato alla costituzione”, e precisamente agli articoli 2 (diritti inviolabili dell’uomo), 3(uguaglianza e partecipazione dei lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese), 8 (uguaglianza di tutte le confessioni religiose davanti alla legge- laicità dello Stato), 9 (asilo politico dello straniero) 12 (offese alla bandiera)-(ovazione)-

Propongo che sia presentata una mozione di sfiducia contro l’attuale governo accompagnata da una mobilitazione  politica di massa, perché si vada a nuove elezioni su di un programma che veda la tutela e la ripresa del lavoro, il ritorno a testa alta in Europa, l’accoglienza di tutti i nostri fratelli africani, la lotta a tutte le mafie, con ampio repulisti di tutti  i rappresentanti politici (di qualsiasi colore) che abbiano pendenze o trascorsi mafiosi alle o sulle spalle (ovazione)-

Propongo…

      Mi arriva una gomitata di Pista, “Ti sei addormentato e strillavi ‘io sono un grillo’, mi hai spaventato i pesci . Ma ti ciocchi? E’ inutile che guardi l’orizzonte, senza una botta di tramontana la Corsica non la puoi vedere, con ‘sta macaia!”

         “O Pista, e lasciami sognare…”                                

                                                                                  

        BELLAMIGO