Ecco le
posizioni di partenza a sette mesi dal voto. Nel “listino” il tesoro di 10 seggi
Burlando parte favorito
ma Biasotti può vincere a sorpresa
di Franco Astengo
Mancano circa sei mesi alle elezioni
regionali, previste per la seconda metà del mese
di Marzo 2010 e tra le forze politiche si
infittisce il dibattito, al riguardo delle
candidature, dei programmi (in verità ormai in
secondo piano, in tempi di dilagante
personalizzazione della politica), e –
soprattutto- del sistema di alleanze imposto
dalla legge elettorale, che prevede l'elezione
diretta del Presidente della Giunta (ormai,
incautamente, definito a livello giornalistico
come “Governatore”) ed un premio
di maggioranza attraverso il cosiddetto
“listino” che attribuisce otto seggi alla
coalizione vincente (ricordiamo che il consiglio
regionale della Liguria è composto da 41 membri,
compresi il Presidente eletto ed il candidato
“meglio battuto”, ma che può allargare la sua
composizione per evitare il fenomeno dell'
“anatra zoppa”, in caso che i partiti della
coalizione vincente non raggiungano nella loro
somma percentuale il 50%).
Abbiamo così pensato fosse utile fornire
un primo strumento di valutazione attraverso
l'individuazione delle posizioni di partenza
delle diverse forze politiche: come ci è
capitato molte volte in passato ricordiamo come
questo tipo di analisi non rappresenti un
sondaggio riguardante le intenzioni di voto di
un campione dell'elettorato; bensì rappresenti
la registrazione del “trend” elettorale,
attraverso una valutazione realizzata su modelli
matematici che tiene conto dei risultati delle
ultime tornate elettorali e della media dei
sondaggi realizzati dai più importanti istituti
di ricerca, parametrando il livello nazionale
con quello regionale.
![]() Sandro Biasotti |
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Dai dati che emergono
dalla nostra ricerca, infatti, risulta una
situazione in quasi assoluto equilibrio tra i
due schieramenti principali. Abbiamo, infatti,
ipotizzato una situazione con la presenza di 6
candidati alla presidenza: una candidatura di
centro-sinistra attraverso l'alleanza tra PD,
IDV, SeL comprendente Sinistra
Democratica, ex-PRC e Verdi),
Socialisti( difficile, in Liguria,
ipotizzare una loro confluenza in Sinistra e
Libertà), Radicali; una candidatura
di centrodestra, appoggiata da due liste, PDL
e Lega Nord; una candidatura di
Rifondazione Comunista (che, al momento,
pare appunto voler correre da sola, superando
l'alleanza mantenuta nel corso del quinquennio
precedente: nel lista del PRC dovrebbero
confluire anche i rappresentanti del PdCI));
una candidatura dell'UDC; una candidatura
dell'estrema destra ( La Destra, Forza Nuova,
Fiamma Tricolore); una candidatura di
estrema sinistra espressione del
PCL.
Uno scenario di questo genere vedrebbe,
dal punto di vista delle posizioni di partenza,
un lievissimo vantaggio della coalizione di
centrosinistra con il 46,41% (cosi
suddiviso: PD 34,48%, IDV 6,72%, SeL 1,55%,
Socialisti 0,92%, Radicali 2,72%; il
centrodestra si assesta sul 44,52% (PDL 36,18%,
Lega Nord 8,34%. Di conseguenza uno scarto dello
0,49%, più o meno 4500 voti). Le altre
candidature partirebbe da queste percentuali:
UDC 4,38%, Rifondazione Comunista 2,70%, Destra
0,99%, PCL 0,97%.Come si può ben evincere
dall'esposizione di questi dati, il ruolo di UDC
e Rifondazione Comunista, ognuno per la
propria parte, si rivela come fondamentale in
una eventuale revisione dello schema di alleanze
previsto in questa occasione.
Dal punto di vista dell'assegnazione dei
seggi, ricordiamo che soltanto 31 saranno quelli
attribuiti attraverso il sistema proporzionale e
soltanto di questi possiamo ragionare in questa
sede (ovviamente non è possibile formulare
ipotesi alcuna circa la destinazione dei 10
seggi rimanenti, attribuiti al cosiddetto
“listino” e ai candidati presidenti). Sotto questo aspetto è ipotizzabile una suddivisione di questo tipo: PD tra 10 e 11 seggi; IDV 2 seggi; SeL da 0 a 1 seggio; Radicali da 1 a 2 seggi; Rifondazione Comunista 1 seggio; UDC 1 seggio; PDL 11 seggi; Lega Nord 3 seggi.
Savona, 8 Settembre 2009
Franco Astengo
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