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Candidati (senza spinte) all'Ufficio stampa:

"raccomandata" da Sanremo, antiraccomandati


Maurizio Zoccarato

Cari birichini di Trucioli, vi leggiamo pure noi imperiesi. Navigando sul vostro blog abbiamo scoperto tante cosette interessanti e permettetelo qualche scemenza, almeno a nostro avviso e se non siete permalosi.

Il motivo di certe inesattezze è che probabilmente non avete bravi informatori nei posti giusti e la vostra libertà non basta a scoprire tutte le "meraviglie"  del nostro mondo politico, burocratico, finanziario, imprenditoriale, editoriale, informativo e il ramificato popolo massonico, ovvero l'armata che sa tutto e conosce tutti. E a volte fa il "guastafeste".

 Vorremmo fare un appello pubblico affinchè, prima che sia troppo tardi, siano sistemate un paio di "caselle" di una certa importanza sociale. C'è in ballo, stando ai cosiddetti  "rumors", la riorganizzazione degli uffici stampa. Ci riferiamo alla "banca" Casinò e al Comune.

La nostra proposta limpida, limpida, senza secondi fini, la indirizziamo direttamente al caro sindaco Maurizio Zoccarato, giovane e brillante,  prudente e coraggioso, saggio e disinvolto, voluto e scelto prima di tutto dal nostro amato Claudio Scajola.

Signor sindaco, sia decisionista e revisionista, oltre che con i vu' cumprà e dintorni, anche con i giornalisti meritevoli. Oltre che autorevoli per i curricula. Capaci di essere indipendenti professionalmente quando è necessario.

Proponiamo due nomi di incontrovertibile prestigio, mentre abbiamo notizie di movimenti sotterranei  che non farebbero "alzare la testa" nè al marketing della Città di Sanremo, nè al suo storico e granbenefattore casinò. Ci riferiamo agli omnipresenti raccomandati di ferro.

Tra l'altro, sono  lontanissimi i tempi, vent'anni fa, dei potenti (Ito Ruscigni?), capo ufficio stampa, ma anche temutissimi "fratelli muratori". Ovviamente parliamo solo di opere di bene, secondo i comandamenti del Creatore dell'Universo.

I nostri candidati, senza se e senza "per favore", sono in ordine di età: Gian Piero Moretti, 61 anni compiuti, glorioso redattore della redazione sanremese de La Stampa, ormai alla vigilia di una sudatissima pensione e Roberto Berio che il 15 settembre compirà 56 anni (simbolicamente inviamo un bel mazzo di fiori, non rossi). Una meritata carriera al Secolo XIX, forse finito in disgrazia tra i supercapi, forse con qualche grattacapo per colpe altrui, con qualche vendicatore di troppo tra i vip della politica nostrana. Berio pare sia in attesa di decidere, a fine malattia, se lasciare definitivamente il suo "giornale",  e mettere a disposizione i suoi talenti per la principale città imperiese. Oppure scegliere l'aspettativa, in attesa di tempi migliori.

Gli "uomini liberi" imperiesi e gli assai meno fortunati cronisti "vu' cumprà" (a proposito l'ottima Daniela Borghi sarà finalmente "regolarizzata" al posto di Moretti alla redazione di Sanremo? e il savonese Massimo Boero riuscirà ad occupare la scrivania del pensionato Stefano Delfino alla redazione di Imperia?) chiedono al supersindaco Zoccarato di non soccombere ai "poteri non evangelici".

I nostri candidati all'Ufficio stampa, magari unificati, sono alla luce del sole. Almeno loro potranno dire: grazie, ma non per "grazia ricevuta".

Laura e Marco di Sanremo