![]() LETTERE ALLA REDAZIONE Energie Rinnovabili in Piazza
Spett. Redazione,
Si è svolta la XIIª ed.ne del premio letterario “Poetando alle
pendici del monte Camulera” in Riofreddo di Murialdo (SV) il 23
agosto 2009.
Per l’occasione, ha esposto i suoi quadri, il pittore Walter
Allemani di Savona.
Si ringraziano la Giuria, composta dalle insegnanti Saldo
Mariangela di Cengio, Siri Pesce Maria Noemi di Pallare, Bari
Pesce Maria di Millesimo.
Quest’anno, oltre ai premiati di numerose città italiane, sono
convenuti anche numerosi parenti e cugini delle famiglie Bellone
della Val Bormida e Riviera Ligure, in occasione della
presentazione del libro di Simona Bellone “Genealogia Bellone,
dal Piemonte alla Liguria, California ed Argentina, dalla
conquista dei monti alla riscoperta del mare. Dal 1400 ai giorni
nostri, un viaggio di una generazione con il futuro dal nome
Andrea” (da Mollere di Ceva, a Murialdo, Calizzano e Riviera
Ligure, fino alle Americhe).
Il libro include anche il significato e la storia dei cognomi
Bellone, Belloni e Bellon, in 2000 anni, dall’Asia, all’Europa,
alle Americhe.
Ringraziamo vivamente l’assessore al Turismo del Comune di
Calizzano Mario Durante, (vedi fotografia), per la gentile
presenza alla cerimonia, ma esprimiamo “la voce di popolo” che
ha notato l’ennesimo proverbiale assenteismo del Comune di
Murialdo, mentre Calizzano è sempre stato vicino a Riofreddo nei
secoli, sia dal punto di vista morale, sia commerciale.
Quattro oggetti donati in premiazione non equivalgono alla
soddisfazione di essere premiati “con ufficialità dal vivo” da
un rappresentante Comunale, e visto che con la cultura rendo
famoso Murialdo nel mondo con il sito internet e porto il mondo
a Riofreddo, il tutto sarebbe solo una cortesia, e non un
diritto da supplicare invano ad ogni vigilia di cerimonia!!!
“La diligenza del buon padre di famiglia” non è certo il caso
del Comune di Murialdo nei confronti di Riofreddo, la sua ottava
ed ultima, dimenticata frazione, nonché la rispettosa frase di
Cicerone che ho riportato sul mio libro dei Bellone: “Dobbiamo
considerare carissimi i genitori, poiché da essi ci sono stati
tramandati la vita, il patrimonio, la libertà ed il diritto di
cittadini”.
Noi di Riofreddo siamo abituati alla mancanza degli assessori
murialdesi che ignorano l’importanza della storia, cultura ed
arte in Riofreddo di Murialdo, preferendo mangiare, bere,
ballare e giocare a calcio, invece di premiare i vincitori
Scandalitta Adriano di Mortara (Pavia), Abbate Giacomo di
Savona, Chinaglia Nicola di Spinimbecco (Verona), Sirtori
Ambrogina di Carate Brianza (MI) ed insignire la croce di
cavaliere per la letteratura a Varone Giuseppina di Genova e di
ritirare in omaggio una copia del libro storico “Bellone” da
conservare nel proprio archivio (tale Comune conta solo una
cinquina di libri in circa 50 anni!!!).
Chiederemo asilo politico al Comune di Calizzano, cambiando
destinatario dell’I.C.I. e chiedendo scusa se il fiume Siondo,
affluente della Bormida, ha percorso il versante sbagliato,
delineando un confine che ci ha discriminati in eterno!!!
Ricordo che Riofreddo vanta un Museo dignitoso inserito nel
circuito museale della Provincia, un Murale internazionale dei
poeti, (vedi fotografia) ed il primato di aver per secoli
sopperito a tale assenza, costruendosi con il proprio ingegno e
le proprie forze, strade, acquedotti potabile ed irriguo, luce,
e tante opere, “rimboccandosi le maniche” con coraggio e
tenacia, come descritto ampiamente nel mio libro del 1998 “Riofreddo,
una piccola Inghilterra nel cuore dell’Alta Val Bormida”.
Come è noto “chi nu cianze, nu tetta”, credo proprio che
dovremmo imparare ad aspettare a braccia conserte “la manna dal
cielo” implorando un aiuto.
Ma abbiamo avuto una brutta esperienza con la vecchia scuola
(che ho lottato per non farla vendere dal Comune ed invece
realizzarne all’interno il Museo), la quale aveva un progetto
maestoso con addirittura una palestra nel 1914, ma fu
realizzata, per un terzo di dimensione, solo nel 1956.
Chissà se prima di morire vedrò asfaltata la strada, che
attraversa varie cascine abitate d’estate e congiunge Riofreddo
con Osiglia.
Se pur solcata da trattori, moto da cross, mountain bike, go
kart e “fuori strada”, per diletto pericoloso, ha bisogno di
rappresentare uno sbocco di collegamento del paese con il resto
della valle Bormida, sia per i residenti e sia per il turismo.
Il problema si pone infatti, soprattutto quando piove e
nevica, dato che la strada principale che scende a valle è
tortuosa ed ha un dislivello di circa 100 mt. in un km e mezzo
circa di salita con ampi tornanti senza gard rail (vari
incidenti di maggiore e minore entità si sono verificati negli
anni scorsi).
La strada tortuosa che congiunge Riofreddo con Ferriera Nuova,
di circa un km e mezzo, per circa 250 anni stretta “mulattiera”,
fu realizzata, deviata ed ampliata “a roidi”, dal 1934 al 1947,
gratis da tutte le famiglie di Riofreddo, con picco, pala, carri
e muli, a fine giornata lavorativa nei campi e boschi (impresa
interrotta solo nei cinque anni della IIª guerra mondiale).
Rappresentò un’impresa ardua ed orgogliosa, ma credo che con i
mezzi meccanici attuali, l’impresa di circa 10 km, ripartiti in
6 km del Comune di Murialdo, e circa 4 km del Comune di Osiglia,
sia più un fatto di buona volontà che di denaro e tempo.
Naturalmente sarà doveroso incanalare e drenare le numerose
risorse idriche naturali che minano ogni anno la manutenzione di
tale via, rendendola franosa ed instabile (come accaduto questo
impervio inverno).
Ricordo a tutti che ci fu una proposta di provincializzazione
nel 1964, non andata a buon fine, ma confido e spero che le
“alte sfere” dei Comuni di Murialdo ed Osiglia, e della
Provincia, prendano a cuore con risolutezza di collegare
dignitosamente Riofreddo ad Osiglia, e di conseguenza renderlo
raggiungibile in poco tempo anche da Bormida. Asfaltando, i 10
km di strada che rappresenterebbero “la salvezza” per i
residenti e per le feste tradizionali, sarebbero anche la giusta
puntualizzazione che Riofreddo è un “gioiello di paese”, ma come
tutte le pietre preziose, ha bisogno di una collana d’oro per
valorizzarne la preziosità!!!
Tale frazione superò la vetta dei 300 abitanti, ed ora ne
conta solo una cinquantina, di cui soprattutto ultra
sessantenni, ma per incrementare la permanenza in questo
verdeggiante e salutare paese, il Comune deve collaborare,
mentre i Riofreddesi stanno già lavorando da secoli…
Ringraziamo il Comune di Millesimo per la solerte presenza a
“Poetando con i Del Carretto” dal 2002, mentre “tiro le
orecchie” anche al Comune di Cengio, che ignora “l’Omaggio al
Prof. Renato Pancini” che puntualmente ogni anno ricordiamo dal
2003 in Cengio Alto.
Dato che sono anni che facciamo finta di niente, sorridendo e
chinando il capo, è giunta l’ora di parlare a far estrarre
alcune spine nel cuore dei Riofreddesi ed Amici di Riofreddo e
della cultura Valbormidese.
Io che cerco di essere una buona giornalista di storia ed arte
nelle Valli della Bormida, prendo a cuore i problemi che minano
la serenità dei Valbormidesi.
Chiedo scusa per l’ironia, ma da buona scrittrice, cerco da
sempre con diplomazia, di prendere la vita non troppo sul serio,
ma proporre una critica analitica e costruttiva.
Simona Bellone |