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Piani di sviluppo agricolo (12) – Rapallizzazione (senza vergogna) a Verzi

Laddove fiorisce l’agricoltura del cemento:

esperti da tutta Europa a “scuola di legalità”

Il buon esempio che i sindaci Cenere e Vaccarezza lasciano in eredità a Loano

  

    di Gilberto Costanza

                        

Loano - Le approvazioni di Piani Aziendali di Sviluppo Agricolo stanno tornando di attualità. Nuovi elementi ci portano a riprendere il grave problema che interessa prevalentemente la frazione di Verzi. Stiamo istruendo e documentando nuovi casi che la Giunta Comunale e la Commissione Edilizia hanno ripreso ad approvare, con conseguente rilascio di Permessi di costruire, cosidette “case agricole”  Con il n. 172 di Trucioli Savonesi del 19/10/2008 avevamo concluso il ciclo di nove puntate dedicato ad una insostenibile cementificazione, a Verzi, aggravata in quanto realizzata in zona SIC (Siti di Importanza Comunitaria).

Le puntate diventarono undici perché ritornammo sull’argomento con l’intervento pubblicato sul n. 179 del 6/12/2008 con il titolo <Edilizia agricola a Verzi: “Fogna” da turarsi il naso> e successivo  intervento  pubblicato  sul  n. 189 del 22/02/2009 con il titolo <Notizie di reato per il Procuratore: i “furbetti” esultano, il geometra tace>. Per chi desidera leggere gli interventi suindicati basta cliccare sulla dicitura archivio (in alto a destra) dell’home page di Trucioli.

Riteniamo utile e opportuno riportare le numerose domande che, a chiusura del primo ciclo di interventi, formulammo:

 

1) E’ vero o non è vero che la maggioranza di coloro che hanno sottoscritto la richiesta di approvazione di Piano Aziendale di Sviluppo Agricolo, di fatto, non avevano i requisiti previsti dalla legge che qualificano la figura di “agricoltore”?

 

2) E’ vero o non è vero che alcuni cosidetti “agricoltori”(nel tempo) hanno richiesto ed ottenuto contributi, finalizzati al settore agricolo, dalla Regione Liguria e dalla Comunità Europea (si vocifera di importi, elargiti a singoli proprietari, superiori ad un milione e duecento mila di vecchie lire)?

 

3) E’ vero o non è vero che tanti terreni agricoli, dal 1999 al 2007, sono stati acquistati (in quantità di migliaia e migliaia di mq)   da persone (non “agricoltori”) che, ottenute l’approvazione di P.A.S.A. e relativi Permessi di Costruire, ne hanno fatto oggetto di negoziazione con indebiti (illeciti?) guadagni?

 

4) E’ vero o non è vero che i pochi veri agricoltori sono stati i primi ad esserne danneggiati dalle speculazioni immobiliari?

 

5) E’ vero o non è vero che tanti verzini hanno svenduto i loro terreni (in prevalenza a bosco) a cifre irrisorie, nella convinzione che mai sarebbero stati valutati con indici edificatori o altre valutazioni? 

 

6) Come sono stati calcolati i terreni a bosco per definire le caratteristiche qualitative e quantitative delle colture in atto e di quelle future, con l’indicazione di un beneficio fondiario medio annuo? 

 

7) E’ vero o non è vero che a Verzi è stata ed è in corso una massiccia cementificazione che sconvolge l’ambiente e il paesaggio, la futura qualità della vita degli abitanti?

 

8) E’ vero o non è vero che il Consorzio di Verzi, per l’eccessiva cementificazione non programmata, è e sarà  impossibilitato a concedere allacci all’acquedotto e che è a rischio la fornitura di acqua alla collettività verzina?

 

9) E’ vero o non è vero che questa “incosciente” gestione del territorio porterà i cittadini loanesi, a breve, a dover pagare migliaia di euro (intanto i “soliti furbi” agevolati (per niente?) dagli “amici degli amici” si beeranno dei tanti euro incamerati)?

 

10) Ci sarà qualcuno che dovrà rispondere per le irregolarità ed illegittimità che (è auspicabile per il ripristino della legalità) saranno accertate  (sia da parte di Amministratori, di Funzionari, professionisti “audaci”, “consigliori” e quanti altri)?


panorama di Loano

11) Ma a chi ha richiesto la revoca dell’approvazione ed è stata concessa, con il semplice pagamento degli oneri concessori, è legittimo? E’ vero o non è vero che con la normativa vigente non avrebbero potuto ottenere nessun Permesso di Costruire?

 

12) Vi sono “case agricole” concesse con i P.A.S.A. che, addirittura, sono state costruite nell’alveo del torrente Nimbato? E’ lecito in base alle norme e leggi vigenti? Ma chi ha approvato, sia i P.A.S.A. che i Permessi di Costruire, non sono corresponsabili? Gli stessi tecnici che hanno predisposto le pratiche come hanno potuto ignorare tali Leggi?  Sono stati manlevati da eventuali responsabilità?

E’ stato dimostrato, con dati, documenti e foto, COME NON SI DEVE AMMINISTRARE LA COSA PUBBLICA !

Essendo stati soppressi gli Organi di Controllo sulle Amministrazioni locali non resta che auspicare l’intervento della Procura della Repubblica di Savona affinché accerti se sulle problematiche dell’approvazione dei Piani Aziendali di Sviluppo Agricolo e relativi Permessi di Costruire vi siano ipotesi di reati penali dovuti a comportamenti, decisioni e approvazione di atti (da chiunque), carenze di istruttoria e di controlli, omissioni atti d’ufficio, omissione o carenze di indirizzi amministrativi, indebiti contributi erogati dalla Regione Liguria e dalla Comunità Europea, mancanza di rispetto delle Leggi, regolamenti e altro che possano configurarsi in illeciti penali.

 

Tutte le domande sono rimaste inevase!

Nel n. 171 del 12/10/2008 di Trucioli Savonesi avevamo citato i coniugi Giancarlo Rebella e Elena Torreggiani (si presume pensionati data l’età), residenti a Pietra Ligure, i quali, rispettivamente, avevano ottenuto l’approvazione di P.A.S.A. (Piani Aziendali di Sviluppo Agricolo): il signor Giancarlo Rebella con delibera G.C. n. 83 del 17/06/2003 e la signora Elena Torreggiani con delibera G.C. n. 172 del 9/11/2005. Ciò che aveva impressionato è che è stato attuato uno sbancamento di collina a prevalenza terreni a bosco e costruzione di una strada non prevista nel P.R.G., soggetti alla normativa di zona SIC (Siti di Importanza Comunitaria). Lo stesso Giancarlo Rebella, a seguito visura catastale dei terreni, si è evidenziato che ben sei mappali (su sette), elencati nella richiesta di P.A.S.A. (pari a mq. 3157) risultano essere stati “soppressi”.

 

La novità è che, dopo 6 anni, dall’approvazione del P.A.S.A. (e più di un anno dall’inizio dei controlli da parte della Polizia Municipale e dell’Ufficio Tecnico Comunale), è stato affisso all’Albo pretorio del Comune l’elenco dei rapporti ricevuti e dei provvedimenti emessi nel mese di Luglio 2009 inerente il controllo dell’attività edilizia in cui, fra gli altri, interessano i signori Rebella e Torreggiani

Iniziamo la pubblicazione di quanto scritto nei rapporti. Prima  comunicazione di illecito edilizio rilevato dalla Polizia Municipale risulta protocollata al n. 22.167 in data 20/07/2009, mentre l’accertamento dell’abuso da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale risulta protocollata al n. 22.167 in data 9/07/2009 (curioso: stesso numero di protocollo con date diverse?).

 

La tipologia dell’abuso e titolo necessario  “Opere in difformità dal titolo autorizzativo sanabile tramite art. 49 L.R. n. 16/08, in località Castagnetta – Fg. 6, mapp. 886; Responsabile dell’abuso REBELLA Giancarlo in qualità di titolare del P.d.C. n. 12/04 e committente dei lavori; Geom. FRASCHERI Flavio in qualità di Direttore dei lavori; FANARI Stefano costruzioni in qualità di Impresa esecutrice; Descrizione  “opere abusive in parte in difformità del P.d.C. n. 12 del 3/12/2004 ed in parte in assenza: l’intero corpo di fabbrica risulta ruotato in senso antiorario di circa il 30° rispetto a quanto assentito, sul prospetto sud sono state realizzate n. 2 finestre e n. 3 portafinestre, sul prospetto est creazione di n. 1 portafinestra e n. 2 finestre, sul prospetto nord posa di n. 3 finestre, sul prospetto ovest una finestra non prevista; in prospicienza del lato nord dell’edificio costruzione di murature in calcestruzzo armato rivestite in pietra per realizzazione di un piano di campagna per uno sviluppo di circa m. 26,00, presenza di una scala in due rampe per congiungimento dei piani di campagna ed un muro di contenimento della lunghezza di m. 17,00; sul prospetto est presenza di una muratura di contenimento ad altezza variabile con sviluppo complessivo pari a m. 15,00; nell’area antistante il prospetto sud realizzazione di murature di varie altezze per m. 106,00 circa e di n. 13 rampe di scale di diversa lunghezza e larghezza.” ; il tipo di vincolo “paesaggistico – D.Lgs. 42/04 art. 167, 181.”

 

Seconda comunicazione di illecito edilizio risulta protocollata al n. 22.167 in data 20/07/2009 nel mentre l’accertamento dell’abuso da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale risulta protocollata al n. 22.167 in data 9/07/2009 (curioso: stesso numero di protocollo con date diverse?). La tipologia dell’abuso e titolo necessario  “Opere in difformità dal titolo autorizzativo sanabile tramite art. 49 L.R. n. 16/08, in località Castagnetta – Fg. 6, mapp. 318, 317,332; Responsabile dell’abuso REBELLA Giancarlo in qualità di titolare del P.d.C. n. 69/05 e committente dei lavori; Geom. FRASCHERI Flavio in qualità di Direttore dei lavori; FANARI Stefano costruzioni in qualità di Impresa esecutrice; Descrizione  “opere abusive in parte in difformità del P.d.C. n. 69 del 7/09/2005: l’intero corpo di fabbrica risulta avere sedime e forma difforme da quanto assentito con conseguente modifica del prospetto fuori terra; in aderenza al prospetto ovest sono state poste in essere n. 2 rampe di scale in cls (calcestruzzo) armato delle dimensioni di m. 4,50 e di m. 6,00 con larghezza rispettivamente di m. 1,00 e m. 1,50 e alcuni muri di contenimento di terrapieni della lunghezza complessiva di circa m. 30,00; sul prospetto est si è accertata la presenza di una muratura di contenimento con sviluppo complessivo pari a m. 8,00; l’area antistante il prospetto sud risulta spianata a sterrata per una superficie pari a circa mq. 500,00; il tipo di vincolo “paesaggistico – D.Lgs. 42/04 art. 167, 181.”

 

Su 9 accertamenti di illecito edilizio, ben 8 sono titolari di P.A.S.A.. Perché non è stata emessa ingiunzione di demolizione o di ripristino ai signori Rebella Giancarlo e Torreggiani Elena  nel mentre è stato previsto per i signori: Viola Rinaldo, Testa Alida, Salvati Mario, Sorace Maria e Piccardo Nadia? Perché ai signori Rebella Giancarlo e Torreggiani Elena non è stato rilevato e contestato la mancata realizzazione del Piano Economico Aziendale nel mentre è stato previsto agli altri titolari di P.A.S.A.? Non vi è disparità di trattamento?   (continua)

Gilberto Costanza

 

e-mail: gilberto.costanza@alice.it