TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
DIALOGO COL MIO "ALTER
EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER") VENTINOVESIMA PARTE di Aldo Pastore ALTER: Guarda, Aldo, che cosa
ti ho portato, questa mattina! ALDO: Beh…….mi immaginavo
qualcosa di più! Vedo semplicemente un pezzo di
giornale! ALTER: Ma guarda di che cosa
si tratta! Leggi semplicemente il titolo: “AIUTARE GLI
ANZIANI? MEGLIO A CASA LORO” E’ un titolo che dice tutto e
che ci porta, come naturale conseguenza, a svolgere
alcune riflessioni su questo argomento! ALDO: Ma dove sei
andato a pescare questo articolo? ALTER: Come , vedi, Aldo, si
tratta di un pregevole servizio giornalistico di
Francesco Rigatelli, comparso su “La Stampa” (pag.62) in
data 7 luglio 2009! Debbo dirti che era sfuggito,m
inizialmente,alla mia attenzione, ma, questa mattina,
passando davanti alla Sede del SIP (Sindacato Italiano
Pensionati) di via Acqui, ho visto affisso, sulla porta
d’ingresso, una copia di questo articolo ed
immediatamente ne ho chiesto una fotocopia! ALDO: Ma, Alter, mi stupisci
alquanto per questa tua tardiva attenzione, almeno per
due ordini di motivi: tu sei puntuale lettore di
quotidiani, sino ai limiti di una quasi fanatica
ossessione e mi sono chiesto allora il perchè di
questo tuo ritardo nel recepire questo articolo;
in secondo luogo, se non erro, Tu mi hai chiesto di
svolgere le nostre osservazioni (con relativi
commenti)su questo argomento. Debbo allora dirti, Alter,
che non mi sembra molto serio discutere su di un tema di
così straordinaria importanza, avendo per base soltanto
un articolo giornalistico, sia pure di notevole pregio. Inoltre, Alter, sbirciando
tra le righe, vedo che si tratta di uno STUDIO DI
RICERCA, condotto dall’ AZIENDA PUBBLICA “OPERE
SOCIALI”, finanziato dalla PROVINCIA DI SAVONA! Ed
allora è necessario consultare a monte e nel dettaglio i
DATI STATISTICI DI QUESTO STUDIO e successivamente,
ragionare su di essi. ALTER: Però, Aldo, qualche
iniziale osservazione la possiamo fare, riservandoci di
ritornare sull’argomento, al ritorno delle mie ferie! Ti
dico questo, perché, nella prima parte dell’articolo è
possibile leggere: “IL BISOGNO EMERGENTE
DI UNA GENERAZIONE CHE , PASSATI GLI 80, DEFINIRE
NELLA TERZA FASE DELLA VITA PARE RIDUTTIVO, E’
DI RIMANERE IN CASA PROPRIA. Mi sono detto subito, tra di
me: “Toh! Hanno scoperto l’Acqua Calda”!
Sono anni che sento ripetere questo concetto, ma mi
sembra che sinora i risultati siano stati ben al di
sotto delle aspettative! ALDO: Intanto, Alter,
ti auguro “Buone ferie, perché io, al contrario, dovrò
rimanere a casa, impegnato ancora nel mio lavoro! Ma, tornando alla tua
precedente affermazione, posso dirti che essa,
sostanzialmente, corrisponde a verità: sino ad ora
abbiamo sentito molto parole, ma visto pochi fatti! Se vogliamo parlare di
citazioni fatte su questo specifico argomento da
Illustri studiosi, potremmo iniziare da Don
Roberto Sardelli per poi passare al Prof. Franco
Henriquet (Presidente dell’ Associazione Gigi
Ghirotti di Genova) ed, infine, alla Prof.ssa
Barbara Starfield (Docente di Politiche sanitarie alla
John Hopkins University): tutte concordano su di un
fondamentale concetto: “GLI ANZIANI VANNO
PRIORITAMENTE ASSISTITI AL PROPRIO DOMICILIO PER UN
DUPLICE ORDINE DI RAGIONI: UMANITARIA ED ECONOMICA” ALTER:
No, Aldo; tu sai benissimo che io porto verso questo
eminenti studiosi una sincera e quasi mitica
ammirazione; ma io, oggi, non mi sento di volare così in
alto; mi limiterei, quindi, a rimanere al CONCRETO ed al
QUOTIDIANO e parlare, molto più genericamente, della
SITUAZIONE DEGLI ANZIANI NELLA NOSTRA PROVINCIA ed,
addirittura, nel nostro più ristretto AMBITO COMUNALE! ALDO: D’accordo, Alter!
Quindi non parliamo di Alta Sociologia, ma di Realtà
Giornaliera! Ed allora: domandiamoci
perché, attraverso l’attuale indirizzo
socio-sanitario, noi corriamo il rischio di andare
incontro, in un prossimo futuro, ad una situazione
veramente drammatica. In effetti, caro Alter, ci
avviciniamo ad avere, davanti a noi, questa prospettiva: -AUMENTO IN CIFRA ASSOLUTA
ED IN VALORE PERCENTUALE DEL NUMERO DEGLI ANZIANI: è
sufficiente citare, in proposito, i dati riportati
nell’articolo di Francesco Rigatelli: “ E’ noto che, la Liguria,
detiene il primato della più vecchia Regione d’Italia e
d’Europa: ogni minore di 15 anni ci sono quasi 2,5
anziani. In Provincia di Savona, su 283.218 residenti,
76.897 hanno passato i 65 anni, 21.356 gli 80, 906 i
90.” -AUMENTO DEL NUMERO DEGLI
ANNI DI VITA DI OGNI SINGOLO ANZIANO. -AUMENTO DELLA
PLURIMORBILITA’ (e, cioè, della co-esistenza di più
malattie nello stesso soggetto) e, quindi, AUMENTO
DELLA NON-AUTOSUFFICIENZA PSICO –SOMATICA. - AUMENTO DELLA NON –
AUTOSUFFICIENZA FAMILIARE: pensiamo, al riguardo,
che il Liguria, la “famiglia media” è composta da 2,1
individui, rispetto al dato nazionale di 2,6 soggetti;
occorre, inoltre, considerare che, in una percentuale
consistente di casi, la famiglia è costituita soltanto
da due anziani (marito e moglie); infine, va segnalato
il fatto che è significativa la percentuale di anziani
(soprattutto, donne) che vivono in condizioni di
assoluta solitudine. -AUMENTO DELLA
NON-AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA: senza citare dati, è
noto, in proposito, che molti anziani “stentano ad
andare avanti”, per l’esiguità della loro consistenza
pensionistica. - AUMENTO DELLA NON-
AUTOSIFFICIENZA SOCIALE: sempre più
frequentemente troviamo anziani soli, privi di
collegamento con i vicini di casa, con gli abitanti
dello stesso Quartiere o, addirittura, lasciati fuori
dalle attività ricreative e culturali che dovrebbero
avere, al contrario, una dimensione collettiva ed una
funzione coinvolgente. ALTER:
Quando sento da Te queste parole, ancora una volta
(così come mi era successo la settimana scorsa, quando
abbiamo discusso sul Servizio di Medicina Scolastica
nella nostra Città) io mi sento invadere da un istintivo
scossone e penso a tutto il tempo ed a tutte le
possibilità che abbiamo gettato al vento in questi
ultimi trent’anni! Giunti a questo punto, come
possiamo muoverci nel Presente e nell’Avvenire per
creare. Davvero, una NUOVA CULTURA DELL’ASSISTENZA
ALLE PERSONE ANZIANE? ALDO: E’ semplice ed oserei
dire, elementare, Alter! OCCORRE RICUPERARE E
RICREARE IL SERVIZIODI ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA
DOMICILIARE AGLI ANZIANI. ALTER: Scusami, ancora una
volta, Aldo, perché ti debbo ripetere la domanda, che ti
ho rivolto la scorsa settimana: perché usi il termine
RICREARE e non l’espressione CREARE EX NOVO? ALDO: Ma è nuovamente
molto semplice, Alter! Ho usato il termine RICREARE,
perché, già nel decennio ’70 del Secolo scorso, questo
Servizio esisteva ed era, addirittura, additato ad
esempio a livello nazionale. Inoltre, la risposta ti
giunge anche da un tratto dell’articolo giornalistico di
Francesco Rigatelli, che tu hai posto alla mia
attenzione: “I SERVIZI SOCIALI OFFRONO
PRESTAZIONI INSUFFICIENTI ANCHE A CAUSA DEI PESANTI
TAGLI EFFETTUATI DAL GOVERNO NEGLI ULTIMI ANNI. PER
QUESTO, CON UN INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE IN
CRESCITA, GLI ENTI TERRITTORIALI SONO CHIAMATI AD
AFFRONTARE IL PROBLEMA METTENDO IN CAMPO TUTTE LE
RISORSE DISPONIBILI.” ALTER:
Aldo, spiegami brevemente com’è nato e come venne
costituito il SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI
ANZIANI NELLA CITTA’ DI SAVONA NEL CORSO DEGLI ANNI ’70,
perché, francamente, molti nostri concittadini non lo
ricordano più! ALDO:
Vediamo, dunque COME E’ NATO. L’amministrazione Comunale
volle, prioritariamente, sentire la voce dei destinatari
dei potenziali servizi, vale a dire la voce degli
anziani stessi; in questo spirito, venne conferito un
incarico alla Scuola Superiore di Servizio Sociale di
Genova per un indagine conoscitiva sulla condizione
delle persone anziane nella nostra Città; attraverso
questo studio (condotto con il metodo dell’intervista e
non già con il metodo del questionario scritto) vennero
registrati, dalla loro viva voce, gli aspetti della loro
condizione sociale ed umana, i loro problemi economici
e, spesse volte, la loro triste e disumana situazione
sanitaria. Partendo da quella base venne
iniziata la programmazione del SERVIZIO; il principio
fondamentale sul quale si fondò l’intero assetto fu
il seguente: “L’ANZIANO NON E’ SOLTANTO IL
PORTATORE DI UN BISOGNO, MA DIVENTA SOGGETTO DI UN
DIRITTO; MA A QUESTO DIRITTO NON SI DEVE RISPONDERE
ATTIVANDO LA CHIAVE DELA PIETA’, BENSI’ ATTRAVERSO LA
CREAZIONE DI SERVIZI ALLA PERSONA.” I presupposti dell’attuazione
di tali principi prevedevano l’INTERDIPENDENZA
DELL’INTERVENTO SOCIALE E SANITARIO, L’INTEGRAZIONE DEI
SERVIZI TERRITTORILAI ED OSPEDALIERI IN MODO DA
RWALIZZARE L’IDEALE TIPOLOGIA DI AZIONE:
PREVENZIONE, CURA , RIABILITAZIONE.
ALTER:
Veniamo all’altra parte, Aldo! Come era costituito il
Servizio? ALDO:
Scusami per la lunghezza della mia esposizione, Alter;
d’ora in avanti, cercherò di essere il più breve
possibile: - IN OGNI CIRCOSCRIZIONE
DELLA CITTA’ ESISTEVA UNA SPECIFICA EQUIPE
COSI’ COMPOSTA: . UNA ASSISTENTE SANITARIA
. UN’ASSISTENTE SOCIALE . PIU’ INFERMIERE
PROFESSIONALI . PIU’ COLLABORATTRICI FAMIGLIARI (rapportate, entrambe, al
numero di Anziani da assistere) - Attraverso un apposito
accordo sottoscritto con l’INAM e con l’ORDINE DEI
MEDICI, veniva stabilito, inoltre, che nell’Equipe
Territoriali sopra citata, entravano, a pieno titolo, . ILMEDICO DI BASE O DI
FAMIGLIA ed, inoltre,in seguito a
specifica richiesta degli utenti i seguenti . MEDICI SPECIALISTI:
NEUROPSICHIATRA – CARDIOLOGO – UROLOGO – OCULISTA tutti
disponibili, in caso di necessità, a seguire l’anziano
-ammalato al proprio domicilio. - Vennero creati, inoltre, i
seguenti SERVIZI COMPLEMENTARI: . SERVIZI CENTRALIZZATI DI
LAVANDERIA . FORNITURA DI PASTI A
DOMICILIO (in caso di particolare necessità) . CENTRO DI RIABILITAZIONE
NEURO-MOTORIA E DI POSOLOGIA (ubicato al Piano-Terra di
via Maciocio) ALTER: Ancora una volta,
Aldo, rimango stupito ed, addirittura, amareggiato
sentendo le Tue parole; mi domando (e credo se lo
chiedano molti nostri concittadini) PERCHE’ QUESTO
SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE NON ESISTE O E’
RIDOTTO AI MINIMI TERMINI! Perché tutto questo, Aldo?
Perché invece di andare avanti, continuiamo a
retrocedere sul paino umano e civile? ALDO: Caro, Alter, lascio ad
altri la risposta ai tuoi quesiti! A mio modesto avviso,
il tutto va ricondotto ad un errato modo di concepire e
di gestire la Riforma Sanitaria Nazionale del 1978,
nella quale avevamo tanto creduto e per la quale ci
eravamo tanto impegnati. Ti ripeto che scindere il
SOCIALE dal SANITARIO, concentrare tutta l’attenzione
sui SERVIZI OSPEDALIERI a scapito dei SERVIZI
TERRITORIALI, dimenticare la DIMENSIONE UMANA
DELL’ASSISTENZA a vantaggio della DIMENSIONE PURAMENTE
RAGIONIERISTICA E STATISTICA sta conducendo il nostro
WELFARE verso la caduta dell’HUMANITAS, oltre che ad un
sempre più accentuato COSTO ECONOMICO. In sintonia con Gregory
Baterson, STIAMO IMPARANDO, SULLA NOSTRA PELLE, CHE
L’ORGANISMO, CHE DISTRUGGE CIO’ CHE E’ STATO CREATO,
VIENE A DISTRUGGERE SE’ STESSO 23 luglio 2009
Aldo pastore
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