TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Sara,Giada,Erika,Irene per l’esame di maturità hanno trascorso mesi
negli archivi pubblici La
scoperta di quattro studentesse Ecco
la storia (vera) dell’industria savonese
L’esordio con l’inchiesta industriale del 1872, la prima in Italia. Sei
imprenditori raccontano.
Errori nel testo della Camera di Commercio. La pubblicazione su
“Liguria Valbormida”
Un
esempio di “buona scuola” in tempo di crisi (vedi alcuni allegati...).
Era stato
un tentativo coraggioso e impegnativo, quello di quattro studentesse del
Liceo Sociale "Giuliano Della Rovere" (Sara Gallo,
Giada Greco, Erika Santaniello e Irene Sparano) che per
l'esame di maturità del 2008 si erano dedicate ad una ricerca su
un argomento nuovo, insolito e ostico: la nascita dell'industria
savonese narrata dalla voce dei protagonisti. Tentativo
coraggioso, perché la storia industriale è ancora poco studiata e
praticata dagli stessi imprenditori locali (in un peraltro interessante
volume edito qualche anno fa dall'Unione Industriali, un'autrice
posticipa di un quindicennio l'inizio dell'attività della "Tardy &
Benech", la prima grande fabbrica savonese) ed è quindi un
argomento ancor più rischioso se presentato a docenti non usi ad
approfondire gli aspetti storico-economici del territorio. Un
tentativo impegnativo, perché le studentesse, invece di utilizzare il
grande serbatoio di Internet con la solita operazione di "copia e
incolla" (magari ragionata, ma pur sempre compilativa) avevano
giocato la carta dello studio "sul campo”, e avevano passato più di un
pomeriggio tra l'Archivio di Stato e la biblioteca civica
savonese, alla ricerca di fonti per il loro lavoro. La
fatica, peraltro, era stata premiata da un ritrovamento insperato:
spulciando tra le pagine de “La Gazzetta di Savona e del
Circondario” le quattro allieve del "Della Rovere"
avevano trovato le risposte che sei imprenditori savonesi (Tardy
per la metallurgia, Miralta per la chimica, Viola
per la trattura della seta, Fazio per la cantieristica,
Bertolotto per la tele da vele e Ricci per la ceramica)
diedero nel 1872 alla Commissione parlamentare incaricata
di approntare la prima inchiesta industriale dell'Italia unita e,
sempre presso la biblioteca civica, le autrici erano riuscite a
recuperare la relazione preparata l'anno successivo dalla Camera di
Commercio e Industria per l’inchiesta stessa. Ne è
scaturito un lavoro di grande interesse per lo storico dell'industria
locale. Nelle interviste i sei imprenditori, infatti, raccontano in
presa diretta onori ed oneri della loro attività: i loro rapporti con il
territorio, la peculiarità delle loro produzioni, le loro aspettative
verso il governo nazionale e così via. Dal canto
suo, la relazione della Camera di Commercio offre un profilo
quantitativo della nascente industria locale e permette qualche apertura
sul grado di sfruttamento del lavoro e del capitale nelle manifatture
del comprensorio: uno spaccato di Savona agli albori dell'era
industriale che permette di capire meglio ciò che accadrà nel secolo
successivo (e, magari, anche nel desertico presente industriale del
nostro territorio). Lo
studio, pregevole anche sul piano stilistico e ricco di dati
quantitativi e di un'accurata bibliografia, ha portato fortuna alle
studentesse, che si sono brillantemente diplomate a luglio 2008. A
distanza di un anno, una prima sintesi del lavoro (a cui si spera
seguiranno altre puntate) è ora pubblicata da "Liguria Valbormida",
il mensile del GRIFL (Gruppo Riferimento Folklore Locale) diretto
da Lorenzo Chiarlone e assai sensibile alla storia economica del
circondario: il che - in tempi in cui le ruspe stanno letteralmente
spianando parti cospicue del passato savonese per far posto a nuovo
cemento residenziale - non può che far piacere.
Massimo Macciò |